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L'Unimi conferisce la laurea ad honorem a Silvio Garattini

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Il prossimo martedì 11 febbraio, l'Università degli Studi di Milano inaugura il nuovo anno accademico 2013-2014, nella cornice della storica Aula Magna a partire dalle ore 10 e 30. L'Ateneo e la sua comunità universitaria si danno appuntamento per sottolineare ancora una volta il valore sociale e pubblico, oltre che scientifico e culturale, della Ricerca e Formazione.
Ad aprire la cerimonia i saluti e la relazione del Rettore Gianluca Vago e gli interventi di Andrea Mazzoleni, Presidente della Conferenza degli studenti, e del Direttore generale Bruno Quarta.
La prolusione è affidata a Giulio Giorello, docente di Filosofia della scienza, che terrà una lezione dal titolo "La passione della libertà".

Evento nell'evento, il conferimento della laurea honoris causa in Chimica e Tecnologia farmaceutiche a Silvio Garattini, fondatore e direttore dell'Istituto Mario Negri - e membro del Gruppo2003 per la Ricerca -  che terrà la lectio magistralis su "La responsabilità dell'Accademia nello sviluppo e nell'impiego dei farmaci".

Il prestigioso riconoscimento al professor Garattini - da oltre 40 anni attivo nella ricerca e nella divulgazione della scienza - è un'ulteriore occasione per ribadire - con le parole del Rettore Vago - "la funzione civile della trasmissione dei saperi e delle conoscenze, che è e sarà sempre l'elemento distintivo dell'Università".

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Inaugurazione anno accademico

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Come cominciano i terremoti

faglia di terremoto

Analizzando i primi secondi delle onde P, le prime a essere registrate dai sismometri durante un terremoto, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile stimare la magnitudo del terremoto. Il loro risultato si aggiunge al lungo dibattito sulla natura deterministica dei fenomeni di rottura all’origine dei terremoti e dunque sulla loro prevedibilità e ha implicazioni per i sistemi di allerta sismica precoce.

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È possibile prevedere la magnitudo di un terremoto osservando le onde sismiche nei loro primissimi istanti? Gli scienziati dibattono da decenni intorno a questa domanda, che è centrale per la progettazione dei sistemi di allerta sismica precoce.

Uno studio pubblicato recentemente da un gruppo di sismologi dell'Università di Napoli Federico II mostra che è possibile, analizzando circa 7000 mila onde sismiche relative a 200 terremoti avvenuti in tutto il mondo con magnitudo tra 4 e 9.