fbpx Novecento milioni l'anno per rilanciare la ricerca in Italia | Scienza in rete

Novecento milioni l'anno per rilanciare la ricerca in Italia

Read time: 2 mins

Rilanciare la ricerca in Italia, avviare Grandi Progetti Nazionali di innovazione, creare nuova occupazione, favorire la crescita dell'autonomia dei nostri ricercatori e il trasferimento non solo di tecnologie e brevetti, ma anche di competenze, all'interno di una cornice Paese.
Sono alcuni degli obiettivi del nuovo Programma Nazionale per la Ricerca (PNR), che è stato illustrato oggi in Consiglio dei Ministri dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza.
Il nuovo PNR, che si vuole trasformare da triennale a settennale (2014-20) per allinearsi con il Programma Quadro europeo Horizon 2020, è il frutto di una consultazione molto ampia portata avanti dal MIUR in collaborazione con il MISE, che sta coinvolgendo tutti gli stakeholder maggiori, pubblici e privati, centrali e regionali, raccogliendo finora 2.145 manifestazioni di interesse.
Il Programma è il risultato quindi di un grande impegno di ascolto, coordinamento e internazionalizzazione e punta a definire un sostanziale cambio di rotta rispetto alle politiche degli ultimi anni, con l'obiettivo di rimettere il sistema della ricerca al centro dei meccanismi di creazione di ricchezza culturale, sociale ed economica del Paese.
Il Programma identifica un piano d'azione attento alle sfide maggiori che la società contemporanea propone, identificate a livello comunitario, e al tempo stesso frutto di una declinazione nazionale di quelle sfide, che emerge dalla strategia di specializzazione intelligente dei territori. Le sfide individuate sono 11:

  • Scientific and cultural progress
  • Health, demographic change and wellbeing
  • European Bio-economy Challenges
  • Secure, clean and efficient energy
  • Smart, green and integrated transport
  • Climate action, resource efficiency and raw materials
  • Europe in a changing world - inclusive, innovative and reflective societies
  • Space and astronomy
  • Secure societies - protecting freedom and security of Europe and its citizens
  • Restoring, preserving, valuing & managing the European Cultural Heritage, Creativity
  • Digital Agenda

Tre sono gli assi prioritari sui quali il Programma si muove: a) lo sviluppo e l'attrazione di capitale umano altamente qualificato, da inserire nel tessuto produttivo del Paese; b) l'identificazione di un numero limitato di importanti progetti tematici (con il corredo delle rispettive infrastrutture) a forte impatto sul benessere dei cittadini; c) la promozione, anche attraverso il trasferimento di conoscenza e competenze, della capacità d'innovare e di competere da parte del sistema delle imprese, in particolare delle piccole e piccolissime.

Il MIUR prevede di investire circa 900 milioni di euro l'anno (6,3 miliardi in 7 anni) per la realizzazione del Programma. A questi si aggiungeranno le risorse destinate al PNR dagli altri Ministeri o Enti finanziatori.

Entro 60 giorni dall'approvazione del PNR da parte del CIPE, verranno costituiti dei Comitati di Programma (CP) specifici per ciascuna linea di intervento, formati da rappresentanti dei principali enti pubblici e privati partecipanti a quell'intervento, in primo luogo le Regioni, che ne definiranno linee guida e programmi. 

 

Ufficio Stampa - Miur

Autori: 
Sezioni: 
Ricerca scientifica

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.