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La verità su Stamina. E se fossero i lettori a scoprirla?

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Due giornalisti scientifici, il sostegno dei cittadini e un ebook che faccia finalmente chiarezza sul caso Stamina.
Scienza in rete lancia un progetto di giornalismo investigativo finanziato sul web e che, in ricordo di Romeo Bassoli, vuole trovare strade innovative per sostenere il buon giornalismo reso difficile in Italia dalle condizioni del mercato editoriale.

Perché negare la speranza di un’alternativa, quando una cura di provata efficacia non c’è? Lo comincia a chiedere Giulio Golia in una puntata delle Iene del febbraio 2012, dopo aver raccontato la storia di Celeste e Gioele, due bambini di poco più di un anno affetti da una gravissima malattia che colpisce le cellule nervose, l’atrofia muscolare spinale di tipo 1.
Per questi piccoli - sostiene la trasmissione - l’unica speranza risiede nelle cellule staminali della Stamina Foundation del professor Vannoni.
È l’inizio del caso Stamina. E di una guerra combattuta a colpi di servizi giornalistici e manifestazioni, dichiarazioni di scienziati e sentenze di tribunali, lettere di cantanti e appelli televisivi, leggi ad hoc e gruppi di discussione sui social media.
Come in tutte le guerre, la prima a morire è la verità. Restano le domande dei malati, degli scienziati, della popolazione.

Hanno ragione le famiglie che, sfidando le ordinanze delle autorità e le opinioni della comunità scientifica di tutto il mondo, si affidano a Stamina o quelle che si accontentano dei mezzi limitati che nel loro caso la medicina può offrire?E quali sono gli interessi in gioco? Su quali criteri si basano le scelte dei magistrati? È giusto che la possibilità di accedere alle cure dipenda dal tribunale cui fa capo la propria residenza?E ancora, cos’è esattamente il metodo Vannoni e perché è tenuto nascosto?

Due giornalisti scientifici (Antonino Michienzi e Roberta Villa) si immergeranno per due mesi nel caso Stamina, mettendo in ordine i fatti e indagando sui suoi punti oscuri.
L’inchiesta sarà diffusa gratuitamente come e-book sui principali store e, in versione adatta alla stampa, su una pagina dedicata del sito Scienza in rete, promotore dell’iniziativa.
Si tratta di un progetto innovativo, con pochi precedenti in Italia, che cerca di rispondere alla richiesta di chiarezza che viene dal pubblico. E proprio il pubblico potrà sostenere l’iniziativa, donando attraverso il sito di crowdfunding Kapipal (all’indirizzo http://www.kapipal.com/chiarezzasustamina) una cifra minima di 10 euro.

L’iniziativa è completamente trasparente. Le risorse raccolte attraverso il crowdfunding saranno utilizzate come compenso per i giornalisti mentre l’editore Zadig si farà carico dei costi di produzione e di diffusione. Su proposta di Zadig, di cui è stato socio, questo progetto è anche l'occasione per ricordare Romeo Bassoli, giornalista scientifico recentemente scomparso. Fino alla fine Romeo ha ricordato i valori di un atteggiamento razionale, coscientemente critico, soprattutto quando ci si confronta con la morte. Senza per questo perdere in umanità.

Pensiamo quindi che avrebbe sostenuto questo tentativo di trovare un nuovo modo per sostenere il giornalismo d’inchiesta, reso difficile in Italia dalle condizioni del mercato editoriale

Autori: 
Stamina

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La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.