fbpx Ager Innovapero, il convegno conclusivo | Scienza in rete

Ager Innovapero, il convegno conclusivo

Read time: 2 mins

Venerdì 18 ottobre, presso il Centro Congressi di Ferrara Fiere si terrà il convegno conclusivo del progetto “AGER Innovapero - Innovazioni di processo e di prodotto per una pericoltura di qualità”.
Il progetto di durata triennale, ha visto coinvolti oltre cinquanta ricercatori di diverse Università e Centri di Ricerca del nostro Paese. Le ricerche, coordinate da Stefano Musacchi del Dipartimento di Colture Arboree dell’Università di Bologna, si sono occupate di molteplici aspetti: dalla protezione delle piante passando per l’ottimizzazione della produzione e della qualità dei frutti fino alle tecniche per il post-raccolta.

Questi studi hanno avuto un finanziamento triennale di oltre 3.5 milioni di euro, di cui 2.5 milioni a carico di tredici fondazioni bancarie che, nell’ambito dell’iniziativa AGER (AGroalimentare E Ricerca), hanno sostenuto - oltre ad Innovapero - altri 15 progetti a favore del settore agroalimentare italiano.
Nel corso del convegno, i responsabili scientifici delle dieci linee di ricerca affrontate da Innovapero potranno illustrare i risultati ottenuti. Nel campo della difesa contro fitopatogeni, per esempio, sono state messe a punto diverse strategie come l’utilizzo di  sali di calcio e di sodio o l’impiego di molecole naturali provenienti da residui vegetali o da scarti di lavorazione agroindustriale.Sull’irrigazione le prove in campo hanno portato alla realizzazione di un sistema in grado di ridurre al minimo il quantitativo di acqua da somministrare al pero, salvaguardando qualità e quantità della produzione. Altre ricerche hanno correlato le diverse formazioni fruttifere con la maturazione e la qualità delle pere ottenendo anche delle indicazioni utili per meglio orientare la potatura.

Il programma del convegno prevede inoltre una dettagliata analisi della situazione produttiva ed economica del comparto presentata dal Cso di Ferrara e la partecipazione di qualificati ospiti in rappresentanza del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna e del mondo dell’imprenditoria agricola. Completeranno la giornata una sessione poster, dove i ricercatori saranno a disposizione del pubblico per domande e approfondimenti  e una mostra pomologica organizzata dal Crpv di Cesena.

Autori: 
Sezioni: 
AllegatoDimensione
PDF icon Convegno Conclusivo - Ager Innovapero.pdf762.67 KB
Convegno

prossimo articolo

La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.