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Cronache della ricerca #256 / 10 marzo 2023

Pandemia, la caccia ai colpevoli non aiuta a capire

L’inchiesta della Procura di Bergamo su eventuali responsabilità di “epidemia colposa” a causa del mancato lockdown in Val Seriana a fine febbraio 2020 riaccende la riflessione sulla risposta italiana alla pandemia. Luca Carra ripercorre i primi convulsi passi della politica e i dati scientifici a disposizione fra febbraio e marzo 2020, anche alla luce degli articoli e interviste pubblicate su Scienza in rete. Più che andare a caccia di colpevoli, sarebbe importante capire le lezioni che ci ha lasciato la storia della pandemia in Italia per approntare risposte più efficaci per il futuro.

 

Dall’invasione russa dell’Ucraina è passato poco più di un anno. Un anno terribile, che ha portato quasi 10 000 vittime tra i civili, 200 000 soldati uccisi nei due schieramenti, ospedali distrutti, milioni di sfollati e rifugiati, soprattutto il degrado di un sistema di assistenza che già non era brillante. Il previsto impatto sulla salute delle popolazioni coinvolte è stato oggetto di un bilancio disastroso.
Ma c'è di peggio: secondo la maggior parte degli osservatori la guerra è entrata in una fase cronica ed è destinata a durare ancora a lungo. Non se ne vede la fine. Tanto che è venuto il momento di passare da una risposta umanitaria estemporanea e sulla base dell’emergenza a una pianificazione a lungo termine degli obiettivi sanitari. Lo sostiene un commento pubblicato dalla rivista The Lancet lo scorso 21 febbraio a firma di Paul Spiegel, Pavlo Kovtoniuk e Katarzyna Lewtak, persone esperte che vantano esperienze importanti sul campo. «Oltre a porre fine al conflitto - scrivono - è necessario prendere provvedimenti per salvaguardare la salute in tutta la regione, non solo per le atrocità di oggi, ma anche per la trasformazione dell'Ucraina e dell'Europa intera che seguirà». Ne hanno scritto Eva Benelli e Maurizio Bonati.

 

Dopo le polemiche contro lo stop alla vendita (ma non certo all'uso) di auto termiche in Europa dal 2035, è necessario fare il punto della situazione sull'auto elettrica. In questo articolo Jacopo Mengarelli mette insieme i vari temi: gli obiettivi europei, le indicazioni di IPCC e International Energy Agency (IEA), il ruolo sulla diminuzione di emissioni di gas serra, l’approvvigionamento dei materiali, i costi, la rete di ricarica e il ruolo dei Paesi ricchi. L’avvento della mobilità elettrica è inevitabile. Ma non si tratterà di una banale sostituzione dell'auto termica con l'auto elettrica, quanto piuttosto di una complessiva modifica del sistema dei trasporti, dove è necessario anche aggiornare le infrastrutture per agevolare l’utilizzo di mezzi pubblici e degli spostamenti in bici e a piedi.
L'articolo affronta alcuni dei punti più critici riguardanti il passaggio alle auto elettriche, a partire dal costo: che, tenendo conto di tutto, può dimostrarsi conveniente. Il costo di un’automobile non è infatti solo il prezzo di vendita, ma la somma di tutto quello che si spende nel ciclo di vita. E le auto elettriche convengono sotto vari punti di vista.

 

Gloria Nobile porta all’attenzione un rischio connesso al cambiamento climatico: le tempeste di sabbia e polvere che affliggono le zone aride. Sono un rischio per la salute umana e per la sicurezza alimentare, oltre ad avere un impatto negativo sugli ecosistemi, e interferiscono col traffico aereo e navale: secondo l'IPCC, rappresentano insieme alla desertificazione un importante ostacolo allo sviluppo sostenibile.

 

Questa settimana vi proponiamo la recensione di due libri. Laura Scillitani ha letto l’ultimo saggio di Carl Safina, Animali non umani (Adelphi, 2023). E parte con una domanda: cos’è la cultura? Per secoli ci siamo raccontati di essere gli unici esseri viventi sulla Terra in grado di avere pensieri complessi, provare emozioni, comunicare, imparare e trasmettere conoscenza ai nostri simili. Ma si tratta di un grosso abbaglio.
Carl Safina ci dimostra che anche nelle specie animali c’è un mix di istinto e di apprendimento e soprattutto che in quelle organizzate in sistemi sociali complessi c’è un vero e proprio trasferimento di competenze e conoscenze. Safina ci racconta di elefanti, lupi, capodogli, pappagalli, orche e scimmie antropomorfe… nessuna di queste specie è immune alle minacce umane: alcune sono decimate dal traffico illegale, altre vengono braccate per via dei conflitti con le attività produttive o per la loro cattiva fama, quasi tutte si trovano a fare i conti con ambienti fortemente impattati e frammentati dall’azione antropica. Studiare la cultura animale è importante anche per vincere la sfida della conservazione, in un Antropocene che vede la biodiversità fortemente minacciata.

 

Natalia Milazzo ha scelto la ricorrenza dell’8 marzo per presentare "Donne nella scienza – La lunga strada verso la parità", di Mariapia Abbracchio e Marilisa D’Amico. Un saggio documentato e arricchito dalla testimonianza personale delle due autrici, entrambe docenti e prorettrici all’Università Statale di Milano, che ci aiuta sia a recuperare il contributo fondamentale, anche se spesso invisibile od oscurato, apportato dalle scienziate nella storia, nonostante i molti ostacoli, pregiudizi e talvolta veri e propri divieti che hanno a lungo impedito alle donne l’acceso all’attività scientifica; sia a valutare i grandi (ma ancora insufficienti) progressi verso le pari opportunità di genere fatti fino a oggi, anche grazie alla nostra Costituzione; sia a mantenere alta l’attenzione verso i rischi che si profilano per il futuro, in particolare in relazione all’Intelligenza Artificiale, settore attualmente a larga prevalenza maschile.

 

Infine, segnaliamo che da mercoledì 15 marzo parte una nuova serie podcast: Il cuore matematico: Alfio Quarteroni racconta iHeart, curata da Enrico Schlitzer, vincitore del premio Voci della Scienza, legato ai podcast realizzati da Scienza in Rete. Nella serie, prodotta da MaddMaths!, il matematico Alfio Quarteroni accompagna alla scoperta di un nuovo tipo di tecnologia biomedica e della storia che c’è dietro: come siamo arrivati a usare la matematica per studiare il cuore. Qui puoi ascoltare il trailer della serie.

 

 

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