Le feste si avvicinano e noi siamo sempre qui a raccontarti un po’ di storie di scienza. Non possono mancare i bilanci di fine anno. Lo ha fatto l’ultimo numero di Science, che ha aperto la sua consueta rubrica annuale sul “breakthrough of the year” con l’epopea del nuovo telescopio spaziale - “miracoloso” come lo ha definito l’11 luglio in diretta televisiva il presidente Biden. Costato 10 miliardi di dollari, realizzato in 20 anni, il James Webb Space Telescope ha poi affrontato un viaggio nello spazio durato un mese e mezzo e che lo ha portato a 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta per regalarci le straordinarie immagini di migliaia di galassie. Le altre nove scoperte che secondo Science hanno segnato l'anno sono:
→ La nuova varietà di riso perenne messo a punto dai ricercatori cinesi, che pare garantire almeno un secondo vigoroso raccolto,
→ le immagini artistiche ottenute con l’intelligenza artificiale, che sembrano sfatare la sua natura ripetitiva e meccanica, lontana dalla creatività umana,
→ il megabatterio (5.000 volte più grande dei suoi simili) scoperto nelle paludi di mangrovie alle Antille francesi,
→ i due vaccini contro il virus respiratorio sinciziale, quasi in dirittura d’arrivo. Uno dei due sembrerebbe proteggere anche il neonato nei primi sei mesi di vita se somministrato alla madre,
→ la scoperta dell’epidemiologo italiano Alberto Ascherio, in forza ad Harvard, della eziologia virale (Epstein-Barr virus) della sclerosi multipla,
→ la legge statunitense per la “riduzione dell’inflazione” che dispone 369 miliardi di dollari prevalentemente per la decarbonizzazione del comparto energetico attraverso fonti rinnovabili e altre misure,
→ le tracce lasciate sul nostro genoma dalla Morte Nera che 700 anni fa ha sterminato la popolazione europea,
→ l’asteroide Dimorphos deviato dalla sua orbita con un test del sistema DART messo a punto dalla NASA per salvaguardare la Terra dalla remota possibilità di rovinosi impatti spaziali,
→ l’ardita ricostruzione dell’ecosistema della Groenlandia di due milioni di anni fa ottenuta dall’analisi di un DNA conservato nei ghiacci dell’isola.
La rivista statunitense non ha fatto in tempo a inserire nella lista il primo “guadagno di energia” ottenuto dall’esperimento di fusione nucleare effettuato alla National Ignition Facility di Livermore, negli Stati Uniti, di cui riferisce su Nature Italy Chiara Sabelli. Esperimento che rilancia la corsa verso questa promettente ma ancora remota fonte di energia pulita.
Da parte sua, la redazione di Scienza in rete, non poteva mancare anche in questo numero di toccare alcuni punti salienti dell’anno che sta per chiudersi.
La guerra russo-ucraina, prima di tutto, che ci rimanda al tragico bilancio in termini di vite, salute e disuguaglianze che la guerra - ogni guerra - fa pagare alle vittime dirette del conflitto, così come a molti altri popoli che risentono le conseguenze del crescente militarismo. Ce ne parla con un articolo denso di dati l’epidemiologo Pirous Fateh Moghadam.
Un evento da segnalare è anche l’uscita del numero 400 della rivista The Lancet, interamente dedicato all’eredità di razzismo e discriminazione che per secoli ha plasmato la medicina, anche attraverso le pagine della rivista britannica. Ce ne parla Simonetta Pagliani.
Le COP sul clima sono “una noia mortale”, come scrive nel suo romanzo “Tasmania” Paolo Giordano (qui un’intervista allo scrittore su Il Libraio). Eppure a qualcosa servono, come ci sembra di poter dire riguardo la COP 27 di Sharm el-Sheikh. E come ora la nostra corrispondente Laura Scillitani ci riferisce anche a proposito della COP 15 di Montreal sulla biodiversità, che ha trovato negli ultimi giorni un accordo per rilanciare la sfida del ripristino della diversità biologica del nostro Pianeta.
Ma c’è anche un’altra diversità, sessuale e di genere, di cui tanto si è parlato quest’anno, fra diritti reclamati e negati, anche in Italia. Questa diversità è il tema del libro “Diversi” del primatologo Frans de Waal recensito in questo numero da Eva Benelli e Anna Romano, che si sono prese la briga di intervistare in un altro articolo il ricercatore olandese.
Per questa settimana è tutto. Ma l’anno non finisce qui. L’appuntamento con l’ultimo numero di Scienza in rete è giovedì prossimo, con altre portate da delibare fra un cenone e l’altro. Chissà che sotto l’albero tu non abbia pensato anche a un regalo per Scienza in rete! Nel caso, clicca qui.
Buona lettura e felici feste!