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12 giugno 2020
SPECIALE COVID-19
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Il rapporto quantitativo sui morti in RSA nella conurbazione milanese (Lodi compresa) è il primo rapporto di questo genere in Italia (quello ISS è qualitativo e non aggiornato). Ecco le principali conclusioni:
- C’è stato un notevole eccesso di mortalità generale negli anziani nelle RSA nel periodo pandemico (primi 4 mesi 2020), pari a circa 2.500 morti in più rispetto all'atteso (2,5 volte in più) ma del tutto proporzionale a quello della popolazione generale degli anziani (dove si è registrato un eccesso di circa 3.000 decessi).
- Non è al momento possibile dire con esattezza quanti sono stati i morti positivi a Covid sul totale, ma si va dal 26% dei casi accertati finora al 59% delle morti in cui vi è il sospetto di Covid.
- Mentre a gennaio 2020 si è registrato un modesto difetto di mortalità rispetto agli anni precedenti, sono seguiti mesi in cui si è passati a un deciso eccesso sempre più marcato fino alla fine di aprile (fino a 4 volte più dell’atteso).
- L’eccesso dentro le case di riposo ha colpito l’area metropolitana milanese in modo eterogeneo, incidendo maggiormente sul versante Sud-ovest e in particolare la zona Lodi-Codogno. Milano città è stata colpita molto meno dell’hinterland.
- Gli ospiti over 70 delle RSA sono ovviamente molto più fragili dei coetanei che se ne stanno a casa loro (tassi di mortalità in periodo pre-Covid: 119,5 per mille vs. 47,4 per mille)
- Nei primi 4 mesi 2020 la mortalità è comunque aumentata di più nelle case di riposo che fra gli anziani a casa loro (da 119,5 a 270,8 per mille vs da 44,4 a 73,3 per mille; vale a dire un aumento 2,2 volte rispetto a un aumento di 1,6 volte)
- Si registrano livelli simili di mortalità nelle RSA sul totale in questa parte d'Italia rispetto alle mortalità nelle RSA negli altri Paesi (41% del totale nelle RSA del milanese rispetto a 45% in Svezia, 50% in Francia, 51% in Belgio, 61% in Norvegia, 66% in Spagna).
Leggi il resoconto completo.


COVID-19/Evoluzione

Che il virus perderà inevitabilmente virulenza è un mito novecentesco smentito dalla teoria del compromesso fra virulenza e trasmissibilità di origine neo-darwiniana. "Esempi di evoluzione della virulenza presi dal virus del Nilo occidentale, dal virus dell’influenza aviaria H5N1, dal virus della malattia di Marek, da HIV, dal virus di Ebola, dal virus Zika, dal virus della mixomatosi dimostrano diverse e locali strategie di modulazione dei fattori che aumentano l’adattamento del virus. Non certo che i virus col tempo diventano più buoni o più cattivi in generale". [Scienza in rete; Gilberto Corbellini]

COVID-19/Scuola

In questo articolo-intervista allo psicologo Matteo Lancini (Minotauro e Università Bicocca) e Lorella Giannandrea (Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento, Università di Macerata), si parla di scuola, didattica a distanza ed effetti del lockdown sui nostri giovani studenti rinserrati in casa. Per scoprire che si può imparare e maturare anche durante questi periodi bui... [Scienza in rete; Laura Boscherini]

Viviamo sotto dittatura telematica, le tecnologie digitali producono comunità fantasmatiche, i prof che fanno didattica a distanza sono come i docenti che giurarono fedeltà al Fascismo, ecc. ecc. Se, come dice Giorgio Agamben, il problema è la “barbarie tecnologica” che svuota le aule e sfibra lo studentato, c’è da chiedersi perché insieme alla didattica a distanza non abolire anche la scrittura e i libri. Niente distanzia più della tecnologia alfabetica e di quella tipografica. [Scienza in rete; Cristian Fuschetto]

Covid-19/Intervista

Giorgio Metta è il direttore dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova, ed è noto soprattutto per la sua “creatura”, il robot umanoide Icub. Lo abbiamo incontrato per capire il ruolo della ricerca e della tecnologia nella “ripartenza” post Covid. E per non farci cogliere impreparati al prossimo appuntamento (speriamo lontano) con un’emergenza di questo genere. [Scienza in rete; Luca Carra]

COVID-19/Farmaci Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus ha sospeso per motivi precauzionali legati a uno studio pubblicato dal Lancet la sperimentazione su Idrossiclorochina, poi riavviata una volta sconfessato e ritirato la studio. Nel frattempo però due nuovi studi bocciano la molecola. Il serial continua. [Scienza in rete; Simonetta Pagliani]

Ricerca

A Trieste eccellenza della ricerca fa rima con accoglienza. Ma in realtà è l’intera regione del Friuli Venezia Giulia, a dire il vero, a essere territorio di un sistema scientifico senza paragoni. La mondialità è una dimensione locale. Nel 2018, secondo l’edizione 2019 (l’ultima disponibile) de "La mobilità della conoscenza”, sono stati complessivamente 6.686 i ricercatori e i docenti stranieri che hanno svolto un periodo di lavoro in una delle istituzioni scientifiche regionali. Provengono soprattutto dall’Unione europea ma oltre un migliaio arrivano dai Paesi asiatici (India e Cina escluse), dall’Africa (878 unità) e dal Centro e Sud America (713 unità). [Scienza in rete; Rosy Matrangolo]

Premio Giovani Ricercatori

Mutazioni coronavirus

Lanciato il 14 maggio, il Premio Giovani Ricercatori selezionerà la migliore pubblicazione scientifica nei seguenti ambiti:
Agricoltura; Alimenti e nutrizione; Ambiente; Astrofisica e spazio; Biomedicina e farmaci; Covid-19; Oncologia; Ingegneria; Intelligenza artificiale e big data; Fisica, matematica e informatica.
È possibile partecipare al Premio entro il 20 giugno. Le modalità di partecipazione e comunicazioni ufficiali sulla pagina www.scienzainrete.it/premio.



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