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Premio Lagrange – Fondazione CRT 2013

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2013-06-27T15:30:00

il Premio Lagrange – Fondazione CRT 2013

È scattato il conto alla rovescia per l’assegnazione del Premio Lagrange – Fondazione CRT per il 2013. L’importante riconoscimento – il primo e più importante in ambito internazionale per la Scienza della Complessità – verrà consegnato giovedì 27 giugno alle ore 17.30, presso il Teatro Vittoria di Torino, in via Antonio Gramsci 4.
Intitolato al grande scienziato e matematico Joseph-Louis Lagrange, il Premio è stato istituito nel 2007 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, con il coordinamento della Fondazione ISI – Istituto per l’Interscambio Scientifico (che quest’anno festeggia trent’anni di attività) e con l’obiettivo di consolidare il ruolo di riferimento e avanguardia del capoluogo piemontese nell’ambito della ricerca e dello studio dei Sistemi Complessi.
Un settore che, come spiega il professor Mario Rasetti, presidente della Fondazione ISI, “è paradigma stesso della modernità: a tutti i livelli e in tutte le discipline scientifiche, dalla fisica all’informatica, dall’economia allo studio dei modelli sociali, è quello che meglio ci aiuta ad analizzare, interpretare e spiegare il nostro tempo”.
L’approccio multidisciplinare del Premio Lagrange – Fondazione CRT è confermato dal suo palmares, ancora giovane ma già molto trasversale. Nel 2008, il Premio è stato assegnato al matematico russo Yakov Grigorievich Sinai e all’economista britannico William Brian Arthur; nel 2009 il riconoscimento è andato al fisico romano Giorgio Parisi (anticipando di alcuni mesi l’assegnazione allo scienziato italiano di un’altra prestigiosa onorificenza internazionale, la Medaglia Planck); nel 2010, è stata la volta del bioingegnere americano James J. Collins, autore di un rivoluzionario studio, pubblicato sulla rivista Nature, sullo zucchero come potenziatore dell’effetto degli antibiotici sui batteri più resistenti; nel 2011, di Albert László Barabási, fisico ungherese (di origine romena e con passaporto statunitense), direttore del Centro di Ricerca per le Reti Complesse alla Northeastern University di Boston e autore di alcuni tra i saggi più brillanti e gli studi più innovativi nel campo della scienza dei sistemi complessi; nel 2012 si sono aggiudicati il premio la studiosa americana di reti sociali Lada Adamic e l’economista francese Xavier Gabaix, due volti giovani e brillanti della ricerca internazionale, simbolo di quella new wave di scienziati che oggi affrontano e studiano le problematiche della società contemporanea con un approccio fresco e interdisciplinare, combinando gli strumenti della ricerca scientifica, l’analisi sull’impatto sociale delle tecnologie e il monitoraggio continuo di un presente sempre più complesso, intrecciato e stimolante.
E nel 2013? Il nome del prossimo vincitore sarà annunciato ufficialmente il 20 giugno, una settimana prima della consegna del Premio. Durante la cerimonia Francesco Profumo, che fa parte del Comitato Scientifico della Fondazione ISI, dialogherà con il vincitore del Premio. Prima della cerimonia di premiazione è inoltre prevista una conversazione sul futuro delle città con Alessandro Vespignani (direttore scientifico della Fondazione ISI) e il Sindaco della Città di Torino Piero Fassino.
Il Segretario Generale della Fondazione CRT, Massimo Lapucci, introdurrà i lavori sottolineando che: “la Fondazione CRT da dieci anni sostiene attivamente la ricerca sui sistemi complessi attraverso il progetto Lagrange, un programma di valenza strategica sul quale abbiamo investito oltre 34 i milioni di euro destinati alla ricerca nell’ambito della complessità di tutto il mondo. Dal 2003 a oggi, il Progetto Lagrange ha finanziato, d’intesa con gli Atenei del Piemonte e della Valle d’Aosta, oltre 170 borse di dottorato e assegnato 330 borse di ricerca applicata, sostenendo centinaia di dottorandi e giovani ricercatori nelle università e nelle imprese: un’attività di disseminazione che ha contribuito a far diventare la cultura della complessità anche in Piemonte un asse portante non solo della ricerca e della scienza, ma anche delle metodologie dei sistemi di produzione”.

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