fbpx Un'orbita per due | Page 3 | Scienza in rete

Un'orbita per due

Primary tabs

Read time: 2 mins

Sorpresa tra i planetologi: tra il gran numero di potenziali sistemi planetari scoperti dall'osservatorio Kepler ce n'è anche uno in cui due pianeti condividono la stessa orbita.
Sono bastati quattro mesi di osservazione e Kepler ha già sommerso le scrivanie dei planetologi con circa 1200 candidati pianeti da verificare e studiare. Una marea di dati che non solo potrà dare preziose indicazioni sulle attuali teorie di formazione ed evoluzione dei sistemi planetari, ma che già fin d'ora offre gradite sorprese.

Nel corso della prima analisi di questi dati, proposta per la pubblicazione a The Astrophysical Journal, Jack Lissauer (Ames Research Center) e i suoi collaboratori hanno infatti scoperto anche un sistema planetario davvero insolito. Si chiama KOI-730 ed è composto da quattro pianeti. Il fatto insolito è che due di quei pianeti percorrono la stessa orbita, con uno che costantemente precede l'altro di 60 gradi.

Dal punto di vista dinamico non è una novità. Quella particolare posizione è prevista nell'interazione gravitazionale tra tre corpi ed è uno dei cosiddetti punti di Lagrange. La incontriamo anche nel nostro Sistema solare: Giove è preceduto e seguito nella sua orbita da uno sciame di piccoli corpi, gli asteroidi Troiani. La grossa novità è che nel sistema KOI-730 il punto di Lagrange non è occupato da piccoli oggetti, ma da un pianeta.

Viene da chiedersi se si tratti di una situazione stabile. Le simulazioni di Lissauer indicano che per almeno una decina di milioni di anni non dovrebbero esserci problemi. E poi? Poi potrebbe succedere quello che capitò al nostro pianeta quando venne tamponato da un oggetto della stazza più o meno di Marte e da quell'impatto si originò la Luna. Qualcuno suggerisce che quell'oggetto - battezzato Theia - non proveniva dallo spazio profondo, ma percorreva la stessa orbita della Terra. Ora ha le prove che l'idea non è affatto assurda.

New Scientist - Research paper

Autori: 
Sezioni: 
Astronomia

prossimo articolo

Le auto elettriche sono inevitabili, per fortuna

posteggio auto elettrica

La modifica del divieto europeo di vendita dal 2035 di auto termiche ci dà l'opportunità di guardare ai dati degli ultimi anni e capire che la transizione verso l'auto elettrica è ormai ineluttabile. Costa sempre meno, aumentano i punti di ricarica e se ne producono sempre di più. Ora le case automobilistiche europee dovranno ridurre le emissioni allo scarico del 90% e non più del 100%: ma, anche se un quota potrà essere coperta da e-fuel, biocarburanti e acciaio a più basse emissioni, il grosso dovrà necessariamente provenire dall'elettrico.

Immagine: Pixabay

L’obbligo europeo di non vendere più auto a combustione interna dal 2035 in poi è stato modificato. Sia chiaro, secondo la vecchia indicazione, dal 2035 in poi si sarebbe comunque potuto circolare ancora con auto a benzina: lo stop era previsto solo per la vendita. Proprio per rendere graduale il passaggio. Ora non più.