fbpx Spinoza Prize a Xander Tielens | Page 2 | Scienza in rete

Spinoza Prize a Xander Tielens

Primary tabs

Read time: 2 mins

Assegnato dalla Netherland Organization for Scientific Research (NWO) il prestigioso Premio Spinoza a Xander Tielers, astronomo e docente di fisica e chimica dello spazio presso l'Università di Leiden.

Istituito nel 1995, lo Spinoza Prize è il più alto riconoscimento scientifico olandese. Viene assegnato a non più di quattro scienziati ogni anno che si sono distinti per i loro lavori di ricerca. A ciascun vincitore spettano due milioni e mezzo di euro, sia come riconoscimento per il lavoro svolto, sia come concreto incentivo alla ricerca nel rispettivo campo di competenza.

Xander Tielens è l'astronomo in attività nei Paesi Bassi con il più elevato numero di citazioni nei lavori scientifici. Il suo campo di studio è quello relativo agli idrocarburi policiclici aromatici (PAH), la polvere e i ghiacci interstellari e le cosiddette regioni di fotodissociazione, regioni dell'universo in cui l'intensa radiazione stellare disintegra le molecole presenti.

Tielens è stato tra i primi a riconoscere il ruolo delle grandi molecole nello spazio interstellare, una componente molto importante per la piena comprensione delle origini e dello sviluppo del nostro universo. E' inoltre coinvolto nello sviluppo e nell'utilizzo di strumentazioni d'avanguardia, quali il telescopio infrarosso SOFIA e il satellite europeo Herschel.

Nei giorni scorsi erano già stati resi noti i nomi degli altri vincitori dello Spinoza Prize 2012: Mike Jetten, docente di microbiologia della Radboud University, Ieke Moerdijk, docente di algebra e topologia della Radboud University e Annemarie Mol, docente di antropologia dell'Università di Amsterdam. La cerimonia ufficiale della consegna del premio avrà luogo il prossimo 7 settembre.

NWO - Leiden University

Autori: 
Sezioni: 
Luoghi: 
Premi

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.