fbpx Silenzio sugli studi, brutto segno... | Scienza in rete

Silenzio sugli studi, brutto segno...

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins

Come mai il 12 ottobre il ministro della salute Balduzzi non è andato a Taranto a presentare i dati aggiornati di sentieri sul SIN di Taranto e Statte? Forse le notizie non sono buone? Silenzio. Dunque nebbia fitta sui nuovi dati epidemiologici che usciranno a novembre in forma online-first sul sito di Epidemiologia & Prevenzione. Una nebbia che non fa che alimentare i peggiori sospetti. Sospetti che ci vengono infatti confermati da indiscrezioni. Gli aggiornamenti riguardano tre cose: 

  1. la prosecuzione dello studio delle mortalità del SIN di Taranto (studio Sentieri) per gli anni dal 2003 al 2009
  2. il trend temporale della mortalità di Taranto-Statte, confrontati con quelli della Puglia e dell'Italia, dal 1980 al 2008
  3. l'andamento dell'incidenza dei tumori a Taranto per gli anni 2006-2007

E cosa se ne sa? Poco, ma quel poco è già molto:

  1. si tratta di dati definiti "molto interessanti", quindi consistenti con impatti sanitari nell'area.
  2. nei 28 anni presi in esame, la mortalità scende sia Taranto, sia in Puglia, sia in Italia. Come è normale che sia. Ma Taranto è sempre sopra agli altri
  3. anche i dati di incidenza (cioè di frequenza) dei tumori a Taranto sono significativi. Si è detto che il locale Registro tumori non è ancora "ufficiale". Ma di fatto nella sua analisi il Registro ha già seguito la metodologia della rete dei registri (AIRTUM) ed è stato referato.

Un antipasto di questi aggiornamenti che saranno disponibili verso metà novembre ce lo fornisce intanto lo "Studio di coorte sulla mortalità e morbilità nell'area di Taranto", di Mataloni, Stafoggia, Alessandrini, Triassi, Biggeri e Forastiere. Lo studio è stato realizzato per il processo e considera morti e ospedalizzazioni di una coorte composta da 321.356 persone residenti a Taranto, Massafra e Statte. I risultati hanno evidenziato eccessi rilevanti per mortalità e morbilità per cause cardiovascolari, respiratorie, all'apparato digerente e per tumori (soprattutto stomaco, laringe, polmone e vescica) con un gradiente che segue l'indice di deprivazione socioeconomica, e che quindi riguarda in particolare i residenti delle aree adiacenti all'ILVA (quartieri Tamburi, Borgo, Paolo VI e Statte). Ma l'eccesso resta anche dopo aver corretto per il livello socioeconomico.

Gli effetti riguardano entrambi i sessi (inficiando così la tesi che vuole ridurre gli effetti a cause occupazionali) e sono particolarmente accentuati a Paolo VI (+42% di morti per tumori maligni nei maschi) e nel quartiere Tamburi (tumori e malattie cardiovascolari). Le ospedalizzazioni soprattutto per ragioni respiratorie schizzano nel quartiere Paolo VI con eccessi dal 200 al 400%. Vedremo quindi se i nuovi aggiornamenti in arrivo confermeranno e appesantiranno - come si teme - un bilancio di salute già così critico.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Il caso Neuralink: scienza, etica e le ricadute sociali delle neurotecnologie

Elon Musk ha annunciato il 29 gennaio l'impianto del dispositivo Telepathy N1 di Neuralink in un paziente quadriplegico, promettendo controllo di computer tramite pensiero. Risvegliando entusiasmo e dibattiti etici, mostra progressi come il movimento del cursore e piani futuri per la vista. Neuralink sfida i limiti umanità-tecnologia, ma solleva questioni etiche profonde.

Immagine: Neuralink Electrode Insertion Demo, di Steve Jurvetson (CC BY 4.0 Deed).

Il 29 gennaio 2024, un post su X di Elon Musk ha suscitato l’attenzione globale dei media per l’impianto da parte dell’azienda Neuralink di un dispositivo elettronico, chiamato Telepathy N1, nel cervello di un individuo disabile. L’apparecchio promette di mettere in comunicazione diretta con un computer il paziente, affinché quest’ultimo possa muoversi e operare nell’ambiente superando i limiti impostigli dalla patologia (una quadriplegia che gli blocca tutti gli arti).