A fine ottobre un team di tre astrofili - dei quali due italiani - ha segnalato che il nucleo della cometa 168P/Hergenrother stava perdendo pezzi. L'importante scoperta è stata successivamente confermata da ricercatori della NASA grazie a osservazioni con il telescopio Gemini North.
Individuata il 22 novembre 1998 dall'astronomo americano Carl W. Hergenrother, la cometa 168P - che ha preso il nome dello scopritore - ritorna all'incirca ogni 7 anni a gironzolare dalle parti più interne del Sistema solare. Dopo il passaggio del 2005, è tornata anche quest'anno e il 1° ottobre ha compiuto il suo giro di boa intorno al Sole. Le comete, però, sovente hanno una struttura piuttosto fragile e quest'ultimo passaggio al perielio probabilmente non è stato del tutto digerito dalla 168P.
Il 26 ottobre, infatti, Giovanni Sostero, Ernesto Guido e Nick Howes (astrofili dell'Osservatorio di Remanzacco, in provincia di Udine), osservando in remoto con il telescopio hawaiano Faulkes North, hanno notato la presenza di un frammento staccatosi dal nucleo della cometa. Tutti e tre membri del progetto CARA (Cometary Archive Amateur Astronomers), stavano accuratamente tenendo d'occhio la cometa perché nei giorni precedenti era inspiegabilmente diventata più luminosa e la loro tenacia è stata premiata.
Nei giorni seguenti è venuta la conferma ufficiale anche dagli astronomi professionisti: le osservazioni con il gigantesco telescopio Gemini North (specchio da 8 metri) indicavano senz'ombra di dubbio che dal nucleo della 168P si erano staccati almeno quattro frammenti. “La cometa Hergenrother sta andando in pezzi” è stato il commento di Rachel Stevenson del JPL.
Impossibile dire cosa potrà succedere ora e prevedere se la frantumazione del nucleo proseguirà ulteriormente rischiando di mandare completamente in frantumi la cometa. L'unica cosa certa è che né la cometa né quei frammenti costituiscono un rischio per la Terra.
