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#Radio3ScienzaPerDieci

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La prima puntata è andata in onda il 6 gennaio 2003. L’argomento era L’anno dei genomi; l’ospite il biologo e genetista Edoardo Boncinelli. Dopo 2.600 puntate e più di 3mila ospiti, fra i quali 23 premi Nobel, Radio3scienza festeggia quest’anno il suo primo compleanno a due cifre.

Oggi molti dei nostri ascoltatori scaricano Radio3scienza in podcast e l’ascoltano quando preferiscono. Ma dieci anni fa l’orario di trasmissione era decisivo per segnare o meno il successo di un programma e di una radio. Radio3 fece una scelta coraggiosa. Parlare di scienza nello spazio mattutino del palinsesto, quello legato tradizionalmente all’informazione, alle telefonate degli ascoltatori, all’approfondimento dell’attualità, ai temi che finiscono sulle homepage dei giornali. I dubbi erano molti: Gli ascoltatori si appassioneranno? Si può parlare di scienza senza l’aiuto delle immagini? E senza usare un linguaggio specialistico?  

Noi, però, avevamo in testa l’idea di un programma che raccontasse il mondo in cui viviamo. Non volevamo spiegare cos’è un bosone o una cellula staminale, o almeno non solo. Volevamo parlare di politica, di etica, di salute, di tecnologia, di scuola, di  ricerca e di ambiente partendo dai temi dell’impresa scientifica. Convinti, e lo siamo ancora di più oggi, che questi temi siano decisivi per affrontare consapevolmente alcune delle scelte più importanti per il nostro futuro. 
Nel 2003 abbiamo cominciato ponendoci due obiettivi: imparare a raccontare perché fare radio vuole dire soprattutto saper narrare una storia) e a porre domande (perché la scienza vive, cresce e cambia con le domande). Poi abbiamo scelto i nostri compagni e compagne di viaggio: non solo scienziati e scienziate, ma filosofe, scrittori, storici, medici, giornaliste, e molti altri che, con  pazienza ed entusiasmo, hanno raccontato, spiegato, e ragionato con noi. Oggi vogliamo aggiungere un altro obiettivo. Dare più spazio e più voce ai giovani cervelli della ricerca, della tecnologia, del giornalismo scientifico. Ascoltare da loro non solo come stanno studiando e preparando il nostro futuro, ma anche le loro scelte pratiche e personali, le loro idee sul lavoro, sulla comunicazione. Abbiamo bisogno anche nella cultura italiana di ristabilire il giusto equilibrio tra le generazioni. Questo sarà il nostro piccolo contributo.

Agli ascoltatori e agli ospiti della puntata speciale di lunedì 7 gennaio alle ore 11, il compito di fare un bilancio di questi primi dieci anni di scienza alla radio. A me il piacere di ringraziare chi lavora e ha lavorato a Radio3scienza: ognuno di loro mi ha insegnato il gusto e l’impegno a non dare mai nulla per scontato. Insomma a parlare di scienza.

n.d.r: è possibile seguire su Twitter con l'hashtag #radio3scienzax10 i festeggiamenti del compleanno di Radio3Scienza

Radio3Scienza edizione 2012-2013: Paolo Conte, Costanza Confessore, Pietro Greco, Marco Motta, Rossella Panarese, Gaetano Prisciantelli, Elisabetta Tola. 


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L’Europa è impreparata per affrontare i rischi climatici

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Sebbene l’Europa sia il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature a livello globale, al momento è impreparata ad affrontarne le conseguenze. I rischi climatici minacciano molteplici ambiti: sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la salute dei cittadini. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), molti di questi rischi hanno già raggiunto livelli critici, che potrebbero diventare catastrofici in assenza di interventi rapidi. Il report European Climate Risk Assessment (EUCRA) evidenzia come la combinazione tra i pericoli climatici e i pericoli non climatici accresca complessivamente i rischi economici, sociali e ambientali a cui la collettività è esposta. Inoltre, il report mette in luce i collegamenti tra diversi rischi e la loro capacità di diffondersi sia da un settore a un altro sia da una regione all’altra.

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Il primo marzo scorso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato i risultati della prima valutazione europea dei rischi climatici, European Climate Risk Assessment (EUCRA). Il report evidenzia che le politiche e gli interventi di adattamento adottate in Europa non procedono con la stessa rapidità con cui stanno evolvendo i rischi climatici.