Nel mio commento precedente avevo deciso, anche perché non mi pareva bello infierire, di non inserire alcun accenno alla “bizzarra” (diciamo così) proposta di sostituire la dizione “Genitore 1-Genitore 2” a quella da sempre e dovunque usata “padre-madre” nei documenti ufficiali. Naturalmente la proposta, nei termini del conformismo di cui discutevo, superava ogni limite, ma era talmente grottesca che chiunque dotato di un minimo di buon senso - pensavo - l’ avrebbe appunto considerata una bizzarria del tutto slegata dalla vita reale. E quindi pensavo (speravo) che non se ne sarebbe parlato più. Ma ecco, invece, la decisione del Comune di Bologna di aderire alla proposta, a dire il vero con qualche penoso tentativo di arrampicarsi sugli specchi (Genitore richiedente-Altro genitore). Ma abbiamo capito bene? Il Comune di Bologna! Il Comune di Bologna che si fa interprete di questo incredibile atto di super-conformismo… Ma possibile che nessuno, al Comune od altrove, sia stato in grado di opporsi ad una simile aberrazione? Se non altro per evitare il rischio - da cosa nasce cosa, si sa - di assistere in futuro alla scena della giovane coppia curva piena di emozione sulla culla del batuffoletto che per prima volta articola non più l’abominevole “ma… maama!”, ma il corretto “gee…genito….genitole-uno!”…
Ernesto Carafoli
Biochimica, Università di Padova