fbpx Fondi ai giovani ricercatori: finalmente vale il merito | Scienza in rete

Fondi ai giovani ricercatori: finalmente vale il merito

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins

In seguito a un bando del 2008 del Ministero della Salute sono stati finanziati 57 scienziati italiani con meno di 40 anni, per i loro progetti in campi diversi: dalla biomedicina alle applicazioni nella clinica e nell’assistenza.

Il fondo di 28 milioni di euro, la cui assegnazione è stata approvata la scorsa settimana dalla Commissione ministeriale nominata dal ministro Ferruccio Fazio, è stato ripartito in base a un meccanismo  innovativo per i finanziamenti pubblici italiani: all’insegna della trasparenza.

Si tratta di una svolta importante, che permette di sostenere i giovani talenti veramente meritevoli. La procedura di premiazione, infatti, si è svolta al riparo da raccomandazioni e favoritismi.

La competizione è stata durissima: i 54 premiati, su 997 progetti presentati, sono stati scelti secondo una graduatoria elaborata dai National Institutes of Health americano diretti da Toni Scarpa. Esperti internazionali hanno valutato  i 997 candidati del bando.

E' stato seguito il criterio cosiddetto «tra pari», il peer-review, comunemente utilizzato in ambito scientifico internazionale: la valutazione di ogni studio viene affidata al voto di arbitri esperti in quella determinata materia. Una commissione in cui erano presenti ricercatori non italiani ha fatto minimi aggiustamenti essenzialmente di interpretazione dei referee internazionali.

Infine non sono stati fatti tagli significativi sui grants, che sono di circa 500,000 euro. Il ranking finale non ha avuto aggiustamenti. Insomma  il quadro che emerge da più fonti è quello di un importante passo avanti nei meccanismi di valutazione del Ministero della Salute.

Mi auguro che questo standard venga mantenuto. E che questo rappresenti l'inizio di una nuova era per il nostro sistema di finanziamenti pubblici alla ricerca. Creare uno sportello di finanziamento della ricerca affidabile e meritocratico, che si affianchi alla preziosa attività delle agenzie non pubbliche che coprono settori ben definiti (a esempio l’AIRC per il cancro) e finanzi primariamente grant individuali riservando un’attenzione particolare ai giovani. Ed è una priorità imprescindibile per immettere linfa nuova nel nostro sistema di ricerca.

Con questo bando è stato compiuto dal Ministero della Salute un ottimo passo avanti, che consente di affrontare alcuni nodi importanti. Fra questi, arrivare a tempi più rapidi di valutazione e selezione e costruire un sistema “in casa” di valutazione con le stesse caratteristiche di internazionalità, trasparenza e affidabilità. Rimane ovviamente a monte il problema di un aumento significativo delle risorse finanziarie destinate all’Università e alla ricerca dal nostro Paese, ma … Hic sunt leones.

Premio giovani ricercatrici e ricercatori


Il Gruppo 2003 per la ricerca scientifica indice la quarta edizione del "Premio giovani ricercatrici e ricercatori edizione 2025" per promuovere l'attività di ricerca e richiamare l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica sulle nuove generazioni di scienziate e scienziati.



prossimo articolo

Mine antiuomo, i pappagalli verdi e i loro addestratori

Tra le azioni annunciate nel clima distopico della corsa al riarmo c’è il ritiro di un gruppo di Paesi, tra cui l’Ucraina, dalla Convenzione di Ottawa, l’accordo internazionale per la proibizione dell'uso, stoccaggio, produzione, vendita delle mine antiuomo. Apparentemente una scelta di difesa, nei fatti una scelta contro la propria popolazione da parte delle nazioni che decidono di percorrerla. Lo testimonia ancora oggi l’esperienza della Bosnia ed Erzegovina. 
Una riflessione che vogliamo dedicare al ricordo dell’eccidio di Srebrenica, di cui molte iniziative ricordano in questi giorni i 30 anni da quella strage.
 

Oggi Kosĕvo è un quartiere residenziale nel centro di Sarajevo, in Bosnia ed Erzegovina. Si trova tra la parte più antica della città e la parte più moderna. Ed è stato il quartiere olimpico dei Giochi Invernali del 1984, con il centro sportivo “Zetra” e la magnifica sala del ghiaccio che era stata il palcoscenico della cerimonia di apertura e chiusura delle Olimpiadi. Tutto bombardato e incendiato durante la guerra civile 1992-1995.  Stessa la sorte dell’adiacente storico stadio cittadino costruito nel 1947.