fbpx Un corso per insegnare Le scienze | Page 2 | Scienza in rete

Un corso per insegnare Le scienze

Read time: 2 mins

Dal 4 al 6 settembre, si terrà al Parco tecnologico di Pula e all’Istituto Europeo di Design di Cagliari, il primo corso sulle nuove tecniche per l’insegnamento delle scienze, al quale parteciperanno oltre 40 insegnanti provenienti dalle scuole primarie di tutta la Sardegna.
L’iniziativa rientra all’interno di un vasto programma di divulgazione scientifica che Sardegna Ricerche ha avviato nel 2013 con il contributo dell’Assessorato regionale alla Programmazione.

Secondo un rapporto dell’Unione Europea il declino dell’interesse per le scienze e l’insufficiente cultura scientifica dei cittadini dell’Unione hanno tra le loro cause anche l’inadeguato insegnamento delle scienze fin dalla scuola primaria. Inoltre in Italia, e in particolar modo in Sardegna, il tasso di dispersione scolastica risulta estremamente elevato.
Per questi motivi, seguendo le linee guida europee, Sardegna Ricerche promuove un rinnovamento della didattica delle scienze attraverso l’introduzione del metodo dell’Enquiry Based Learning (EBL), centrato sulle esigenze e gli interessi dei bambini e basato sull’esplorazione e l’osservazione dei fenomeni. Il metodo EBL si basa inoltre sul contatto e le relazioni con altre realtà del territorio. Oltre alle metodologie di insegnamento dell’EBL, verranno presentate le ricerca di punta in Regione, quali energie rinnovabili, biotecnologie e fisica e astrofisica, con l’obiettivo di promuovere progetti di visite o di altre attività collegate agli istituti di ricerca. 

Il corso è suddiviso in presentazioni teoriche e in laboratori pratici, atti a fornire agli insegnanti le basi concettuali dell’approccio didattico scelto e le idee e strumenti immediatamente utilizzabili nella pratica scolastica.
Interverranno numerosi esperti di didattica e divulgazione scientifica, fra i quali Simona Cerrato (SISSA Medialab), Giorgio Häusermann (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana) e Marco Miranda (Swiss Science Centre)

Autori: 
Sezioni: 
Dossier: 
Indice: 
Formazione

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.