fbpx Soyuz: pronto il lancio di Luca Parmitano, direzione ISS | Scienza in rete

Soyuz: pronto il lancio di Luca Parmitano, direzione ISS

Read time: 2 mins

Il conto alla rovescia per la partenza del razzo Soyuz dalla base russa Baikonur nel Kazakhstan sta per arrivare a zero: a bordo ci sarà Luca Parmitano, l’astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea che arriverà sulla Stazione Spaziale Internazionale per la missione di sei mesi battezzata “Volare”.
Durante i 166 giorni di permanenza previsti sulla stazione, verranno condotti esperimenti - in assenza di gravità - per studiare la fisiologia umana, la biologia, la scienza dei materiali e la fluidodinamica.
Le reazioni fisiologiche in orbita dell’astronauta catanese saranno la base per studiare  - attraverso scansioni in risonanza magnetica nucleare e analisi istologiche sui tessuti muscolari - i comportamenti di muscoli e cartilagine prima e dopo una missione spaziale. L’osservazione delle variazioni di temperatura corporea e dei livelli di melatonina serviranno, inoltre, per valutare gli effetti dei ritmi circandiani dell’organismo umano in seguito ai continui cicli di alba e tramonto a cui assistono gli astronauti in orbita. 
Con l’esperimento FASES la missione coprirà gli studi in fisica dei fluidi, per osservare le caratteristiche del moto e della struttura delle particelle che compongono le emulsioni e le miscele lontane dalla gravità terrestre. 
Le condizioni di microgravità consentirano inoltre di raccogliere informazioni utili per la fisica dei metalli, e ottimizzare così la produzione di alluminio - la stazione è dotata di una fornace in grado di raggiungere i 1400°C.

Volare è una missione dei record: Parmitano sarà infatti il primo astronauta italiano ad effettuare due passeggiate spaziali, accompagnato dal primo equipaggio internazionale che raggiunge la Iss dopo solo sei ore dal lancio.
Insieme a Parmitano, partiranno con la Soyuz il russo Fyodor Yurchikhin (veterano della ISS, alla sua terza missione), e l’americana Karen Nyberg (astronauta NASA, la 50esima donna a volare nello spazio).

Si potrà assistere al lancio in diretta web, prevista per le 22.31 ora italiana. Per gli adepti delle applicazioni per mobile, “Volare” è la app gratuita sviluppata da ASI, ESA e NASA.

Autori: 
Sezioni: 
Spazio

prossimo articolo

La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.