fbpx I costi dell'inquinamento atmosferico, problema dimenticato | Page 5 | Scienza in rete

I costi dell'inquinamento atmosferico, problema dimenticato

Read time: 2 mins

QUANTO PESA LO SMOG SULLA SALUTE E SULL’ECONOMIA? 

25 Novembre 2014 – h. 10.45 Università Bocconi - Aula AS01 (piano -2) - Via Roentgen, Milano

 

L’inquinamento che uccide, responsabile ogni anno di 3,7 milioni di morti nel mondo (WHO), sarà protagonista dell’incontro “I costi dell’inquinamento atmosferico: un problema dimenticato”. Una riflessione acuta, ospitata il 25 novembre 2014, a partire dalle 10.30, nella sede di Via Roentgen dell’Università Bocconi di Milano a cui, Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano, Università Bocconi, Associazione Peripato e ALT - Associazione Lotta alla Trombosi e alle Malattie Cardiovascolari – Onlus, invitano a partecipare per sottoporre il big killer, sotto la guida dei maggiori esperti in materia, italiani e stranieri, a un accurato screening economico.

Smog e polveri sottili, infatti, producono effetti devastanti, non solo in termini di vite umane e danni ambientali, ma anche per gli elevatissimi costi sociali e personali prodotti. Valutare l’impatto economico dell’inquinamento atmosferico diventa, dunque, imprescindibile. Basti pensare che, secondo il rapporto globale 2014 dell'OMS, l'inquinamento è responsabile di almeno 600mila morti premature all’anno e incide sui costi per la salute fino a 940 miliardi di euro. Sempre più frequente è, inoltre, la connessione tra lo smog e le malattie cardiovascolari: aritmie, arresti e scompensi cardiaci che sono favoriti dalle polveri sottili, con ripercussioni enormi per chi ne viene colpito e per l’intera comunità.

Diventa urgente, dunque, attuare un’efficace prevenzione intervenendo con politiche pubbliche che favoriscano la riduzione delle emissioni nocive e con comportamenti anche privati di contenimento dell’esposizione agli inquinanti. Di tutto questo e di molto altro ancora, discuteranno, moderati da Luca Carra, condirettore di Scienzainrete e di Scienceonthenet e da Lidia Rota Vender presidente di ALT: Sergio Harari, Ospedale San Giuseppe MultiMedica; Pier Alberto Bertazzi,  Università degli Studi di Milano e Fondazione IRCCS Ca' Granda Policlinico di Milano; Pier Mannuccio Mannucci, Fondazione IRCCS Ca' Granda Policlinico di Milano; Edoardo Croci e Federico Pontoni, IEFE – Università Bocconi; Frank George WHO Regional Office for Europe Environmental Health and Economics – ECEH; Rana Roy Consultant to Organisation for Economic Cooperation and Development (OECD) and to World Health Organization (WHO) Regional Office for Europe.  L’incontro è aperto al pubblico e sarà trasmesso in streaming da scienzainrete.it Programma e iscrizioni: www.smc-media.com/icostidellinquinamento/

Ufficio stampa ALT- Onlus

Sezioni: 
Evento

prossimo articolo

Cosa sanno davvero le neuroscienze su sesso, genere e identità?

cervello con elementi grafici

Uno studio pubblicato su Behavioral Sciences mette in discussione l’idea di un cervello rigidamente “maschile” o “femminile”, proponendo una lettura basata sulla complessità delle reti neurali: le differenze legate al sesso biologico, spiega l'autore, esistono ma si sovrappongono ampiamente, mentre il genere lascia tracce più diffuse, legate a emozioni e cognizione sociale. L’identità emerge così come il risultato dinamico di biologia, esperienza e contesto culturale.

Un anno fa, su queste pagine, si raccontava di uno studio che aveva fatto molto discutere: in quasi cinquemila preadolescenti, sesso biologico e genere sembravano lasciare “impronte” in reti neurali in parte diverse, suggerendo che ciò che chiamiamo sesso e ciò che chiamiamo genere non coincidono neppure nel cervello.