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7 aprile 2021

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È atteso a breve il nuovo parere dell'Agenzia europea del farmaco sui casi di alcuni tipi di trombosi estremamente rari e associati a un livello ridotto di piastrine nel sangue registrati nei giorni successivi alla somministrazione del vaccino contro Covid-19 AstraZeneca. Negli ultimi giorni l’osservazione di alcune decine di casi in Europa prevalentemente avvenuti in giovani donne ha spinto diversi paesi europei a raccomandarne l'uso solo sopra i 60 anni di età, in maniera simile a quello che era successo un paio di settimane fa. Questa volta l'Italia sta aspettando il parere di EMA e procede con le somministrazioni tra i 18 e i 79 anni. Dal punto di vista della comunicazione bisognerebbe considerare il fatto che gli eventi avversi si stanno manifestando in una categoria di persone che ha un rischio estremamente basso di andare incontro a un decorso grave nel caso in cui contraesse Covid-19. Da cui discende infatti l’importanza di individuare gruppi di soggetti con particolari controindicazioni. L’articolo di Simonetta Pagliani.


Sars-CoV-2: dalle origini ai vaccini
Non sono ancora disponibili indicazioni chiare sulla priorità di accesso alla vaccinazione per le persone in buona salute con meno di 60 anni che non appartengono alle altre categorie prioritarie. Tali soggetti, seppur sostanzialmente equivalenti fra loro dal punto di vista del rischio sanitario, rappresentano una quota consistente della popolazione, di vitale importanza per la ripartenza dell'economia. Su questo si concentra un recente studio, in preprint, viene individuato un criterio di natura socioeconomica per stabilire un ordine di priorità. Gli autori ce lo spiegano in questo articolo. [Scienza in rete; Angelo Facchini, Valentina Pieroni, Massimo Riccaboni]

È stato reso pubblico in questi giorni il rapporto dell'OMS che indaga l'origine della pandemia e prodotto da un team multidisciplinare di 17 esperti internazionali, affiancati da 17 esperti cinesi. Come ha però affermato il direttore dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, «Questa relazione è un inizio molto importante, ma non è la fine: tutte le ipotesi sono ancora sul tavolo». [Scienza in rete; Simonetta Pagliani]

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato sulla somministrabilità off-label dell’idrossiclorochina, un’altra iniziativa della magistratura dimostra l’effetto della scarsa dimestichezza dei poteri pubblici con la razionalità, prima ancora che con il metodo scientifico. Il prezzo da pagare è il ritardo nella campagna vaccinale e l’aumento della diffidenza verso i vaccini. [Scienza in rete; Andrea Monti]

Futura sostenibilità
Anche gli animali hanno cultura e tradizione, che tramandano da individuo a individuo. Cosa succede se le azioni degli esseri umani alterano la trasmissione culturale e impattano la capacità delle specie di comunicare in modo efficace? [Scienza in rete; Laura Scillitani]

Una ricerca pubblicata su Nature stima i costi delle specie invasive tenendo in considerazione sia i danni (diretti e indiretti) che causano sia i costi di gestione. I risultati mostrano che, dal 1970 al 2017, a livello globale i costi sono stati al minimo di 1.288 triliardi di dollari e sono aumentati nel tempo, con una media annuale che triplica ogni dieci anni; ad aumentare sono soprattutto i costi legati ai danni causati dalle specie invasive. Cifre che non accennano a diminuire e che evidenziano l’importanza di implementare le strategie di gestione e gli accordi internazionali. [Scienza in rete; Anna Romano]

La crescita della popolazione umana, sul lungo periodo, non è sostenibile per l’integrità della biosfera. Gli impatti sulla disponibilità di risorse naturali, quanto sulla perdita di biodiversità e sul cambiamento climatico, però, dipendono molto anche dal nostro tipo di modello di sviluppo. Un impatto globale minore, quindi, si ottiene non solo con più tecnologia ma anche con più investimenti in istruzione e in riduzione della povertà. [Scienza in rete; Jacopo Mengarelli]

Le nostre dashboard
Consulta i dati sull'andamento dell'epidemia e vaccinazioni per monitorare la percentuale di vaccinati – over 80 e fascia 70-79 anni – e le analisi settimanali dell'Associazione Italiana di Epidemiologia sulla progressione della seconda ondata in Italia e nelle regioni per classi di età. Scienza in rete ospita il sistema per il Monitoraggio e l’analisi dei dati dell’epidemia di Covid-19 (MADE), elaborato con i dati pubblicati giornalmente dalla Protezione Civile: leggi il rapporto aggiornato al 6 aprile (in collaborazione con Associazione Italiana di Epidemiologia e la rivista Epidemiologia e Prevenzione).


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