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21 aprie 2017
a cura di Chiara Sabelli
IN MARCIA PER LA SCIENZA?
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Persone ascoltano il discorso di alcuni scienziati durante una manifestazione organizzata in occasione del meeting autunnale dell'American Geophysical Union a San Francisco. Credit: AP Photo / Marcio Jose Sanchez.
La marcia per la scienza, in programma domenica 22 aprile, conta ormai oltre 500 eventi in tutto il mondo. Ma la comunità scientifica esprime posizioni tutt'altro che unanimi a riguardo. Coloro che sono in dubbio o contrari, temono una polarizzazione eccessiva del dibattito e intravedono lo spettro del rapporto paternalistico tra scienziati e cittadini. [Scienza in rete; Alba L'Astorina e Stefano Guerzoni]

Nature riporta le intenzioni di otto ricercatori provenienti da tutto il mondo riguardo la marcia per la scienza. C'è chi teme che gli scienziati vengano etichettati come rappresentanti della sinistra e quindi non andrà, e chi invece vorrebbe partecipare ma vivendo in Turchia non potrà. [Nature; Erin Ross]

Quale sarà la partecipazione alla marcia da parte dei gruppi religiosi? A porsi questa domanda è il Public Religion Research Institute, un'organizzazione di ricerca indipendente che conduce sondaggi tra i cittadini americani su temi riguardanti la politica, la religione e la composizione demografica. In passato i gruppi religiosi hanno avuto un ruolo nei movimenti ambientalisti, ma secondo uno studio condotto nel 2014 su circa 3000 americani, la maggioranza ritiene che esista un conflitto insanabile tra scienza e religione, anche se ha posizioni meno radicali quando si parla delle "proprie personali convinzioni religiose". [Public Religion Research Institute; Daniel Cox e Joanna Piacenza]

Nel frattempo il 4 e 5 aprile il Nobile Collegio Chimico Farmaceutico di Roma ha ospitato un incontro, organizzato da The Lancet, a cui hanno partecipato scienziati ed ecclesiastici. Obiettivo: stabilire un dialogo tra chiesa e scienza sulle questioni etiche poste dal progresso scientifico, soprattutto in campo medico. Cristina Da Rold ha partecipato all'incontro per Scienza in rete. [Scienza in rete; Cristina Da Rold]

COMUNICARE SUI VACCINI
Bad luck.
Sigfrido Ranucci introduce il reportage "Reazioni avverse" durante la puntata di Report del 17 aprile.
"A volte, forse, vale la pena di appoggiarsi alle competenze altrui, quando ci si avventura in campi complessi di cui si sa poco, per cui è facile farsi trarre in inganno." Questo uno dei passaggi dell'articolo di Roberta Villa riguardo al servizio "Reazioni avverse" andato in onda durante l'ultima puntata di Report e che ha suscitato accese polemiche. [Strade; Roberta Villa]

Report intanto si difende con una lettera di Sigfrido Ranucci affidata alle pagine del Corriere della Sera. La trasmissione di Rai3 si fa forte anche della posizione di Silvio Garattini che sostiene la necessità di una farmacovigilanza più attenta. [Report Rai 3; Redazione]

In un articolo pubblicato su Forbes nel 2012, il giornalista Matthew Herper sollevava il problema della scarsa diffusione del vaccino contro il papilloma virus umano negli Stati Uniti, sia tra le ragazze che tra i ragazzi. Tra le cause di questo fenomeno la stigmatizzazione da parte della destra conservatrice e religiosa che lo aveva additato come uno strumento per incitare gli adolescenti alla promiscuità sessuale, e la denuncia da parte di Michele Bachman, in corsa per la candidatura repubblicana alle elezioni presidenziali del 2012 in USA, che il Gardasil causava gravi ritardi mentali. [Forbes; Matthew Herper]

ETICA DELLA RICERCA
Investigating language and iden&ty in the Franco-)Belgian borderland - The Untold Story. Poster creato da Sarah Foxen, studentessa di dottorato in linguistica francese presso l'Università di Exeter in Grann Bretagna.
"Investigating language and iden&ty in the (Franco-)Belgian borderland - The Untold Story". Poster creato da Sarah Foxen, studentessa di dottorato in linguistica francese presso l'Università di Exeter in Grann Bretagna.
La ricerca non è fatta solo di risultati ma anche, e potremmo quasi dire soprattutto, del processo che conduce a quei risultati. La studentessa Sarah Foxen, giunta al termine di un dottorato in linguistica francese all'Università di Exeter, ha provato a raccontarlo con un poster. [LSE Impact Blog; Sarah Foxen]

Ed è proprio su alcuni aspetti relativi al processo di ricerca, in particolare alla collaborazione tra ricercatori, che si stanno coagulando le polemiche intorno alla tesi di dottorato della ministra della pubblica amministrazione Marianna Madia. Lo "scandalo" ha avuto inizio con un articolo di Laura Margottini pubblicato su Il Fatto Quotidiano. [Il Fatto Quotidiano; Laura Margottini]

Da quel momento sono state sollevate numerose accuse nei confronti della ministra, concentrate soprattutto sull'esperimento descritto nel capitolo 3 della tesi. L'accusa più grave è che la Madia non abbia avuto alcun ruolo nell'esperimento, che si svolse nell'autunno del 2008 presso l'università di Tilburg in Danimarca. Roberto Perotti, economista della Bocconi, cerca di fare chiarezza. Alcune accuse sono infondate, altre restano in piedi. Una ricostruzione del caso Madia [La Voce; Roberto Perotti].

Nuovi fatti sul caso Madia [La Voce; Roberto Perotti]

MISCELLANEA
Europa a due velocità. Credit: The Economist.
WPA mural in Coit Tower.
I social media hanno una grande responsabilità nel diffondersi epidemico delle notizie false, o fake news. Uno studio condotto su adolescenti statunitensi mostra quanto i ragazzi (ma non solo) siano incapaci di distinguere notizie vere da notizie inventate di sana pianta, spesso con finalità commerciali o politiche. Serve una (ri)educazione di massa al pensiero critico. E qualcuno ci sta già provando anche in Italia, all'Università di Torino. [Scienza in rete; Chiara Sabelli]

La guerra nucleare è diventata di nuovo "possibile". Secondo Paul Mason, opinionista del Guardian, è importante ricordare il significato di questa espressione. [The Guardian; Paul Mason]

Le acque al largo di Cape Cod, sulla penisola a sud di Boston, si stanno ripopolando di grandi squali bianchi. Un'ottima notizia poiché segnala la ricostruzione di un ecosistema in pericolo. Il rischio di attacchi alle persone rimane molto basso: gli squali sono lì per cibarsi di foche, non di turisti. Inoltre è in via di realizzazione un pallone aerostatico in grado di monitorarne l'avvicinamento a riva. [Scienza in rete; Mara Ferrari]


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