fbpx “Manifesto per un’Europa di progresso” | Page 3 | Scienza in rete

“Manifesto per un’Europa di progresso”

Primary tabs

Read time: 3 mins

Martedì 8 aprile presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Piazzale Aldo Moro a Roma verrà presentato il “Manifesto per un’Europa di progresso” (ore 11.00, Sala Convegni).

Si tratta di un contributo che un folto gruppo di scienziati italiani, alcuni di loro con incarichi istituzionali rilevanti, hanno inteso dare per un concreto rilancio del sogno degli Stati Uniti d’Europa, proprio nel momento di maggior difficoltà della sua realizzazione.
Il Manifesto origina dalle preoccupazioni che gli scienziati valutano nei riguardi di un processo d’integrazione delle nazioni europee in profonda crisi. Dalla consapevolezza che la piena estensione dei confini oltre i limiti nazionali rischi d’interrompersi bruscamente a causa delle inadeguatezze strategiche di chi fino ad ora ha condotto questo progetto. Dalla constatazione che le opportunità di reale progresso per i cittadini europei, in ambito di sviluppo civile, economico, democratico, culturale, pacifico, non possano prescindere dalla realizzazione di un’Europa dei popoli.
Scienza, sapere e nuova conoscenza tendono a svilupparsi in modo naturale e hanno da sempre oltrepassato qualunque limite geografico, artificiale o mentale che si sia provato loro ad imporre.

Gli scienziati intendono testimoniare la straordinarietà di questa “natura” che poi altro non è che la natura stessa dell’essere umano, consapevoli che lo sviluppo e la diffusione del pensiero critico, che è proprio della scienza, possa contribuire ad ampliare l’esercizio effettivo dei diritti e della partecipazione democratica.
Il riferimento esplicito va ad altri storici Manifesti, quali quello di Einstein e Nicolai; e quello di Spinelli, Colorni e Rossi.
Ricordando che nella prima metà dell’Ottocento riunioni di scienziati italiani contribuirono alla realizzazione concreta dell’unità d’Italia, si propongono di dare un contributo per una realizzazione piena dell’unione politica dell’Europa, di un’Europa dei popoli.

La stesura del Manifesto ha visto per ora coinvolti, a parte pochissime eccezioni, i soli scienziati italiani. L’obiettivo è di estendere rapidamente questa iniziativa in tutta Europa, provando ad avviare un movimento che possa sollecitare l’intera società continentale.

 Saranno presenti alla conferenza stampa dell’8 aprile:

- Luigi Nicolais (Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche)

- Carlo Bernardini (Professore Emerito di Fisica presso Università di Roma “La Sapienza”)

- Giovanni Bignami (Presidente dell’Istituto Nazionale di AstroFisica)

- Marcello Buiatti (Università di Firenze)

- Cristiano Castelfranchi (Università Luiss, Uninettuno e ISTC-CNR)

- Vincenzo Cavasinni (Università di Pisa e INFN)

- Remo Ceserani (Università di Bologna e Stanford University, CA)

- Tullio De Mauro (Università di Roma “La Sapienza”)

- Pietro Greco (Giornalista e scrittore)

- Rino Falcone (CNR Roma, Direttore Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione)

- Annibale Mottana (Università di Roma 3 e accademico dei Lincei)

- Pietro Nastasi (Università di Palermo)

- Giulio Peruzzi (Università degli studi di Padova)

- Caterina Petrillo (Università degli studi di Perugia)

- Settimo Termini (Università di Palermo)

- Glauco Tocchini-Valentini (National Academy of Sciences, CNR-EMMA-Infrafrontier-IMPC, Monte Rotondo, Roma)

- Guido Tonelli (CERN, Ginevra e Università di Pisa)

Link per firmare il manifesto

Autori: 
Sezioni: 
AllegatoDimensione
PDF icon Manifesto Europei.pdf62.63 KB
Politica e ricerca

prossimo articolo

Identità rubate e referee fantasma: come le paper mills aggirano le riviste

Una macchina da stampa

Sempre più, nel mondo delle pubblicazioni scientifiche emergono reti organizzate che creano identità fasulle per far accettare articoli costruiti ad hoc. Furti di e-mail, profili inesistenti e revisori compiacenti permettono alle paper mills di vendere firme e pubblicazioni a ricercatori sotto pressione. E le riviste cercano di correre ai ripari con nuovi sistemi di identificazione

Se la prossima volta che inviate un articolo a una rivista scientifica vi sentirete chiedere un documento d’identità, non abbiatene a male. Le case editrici si interrogano su quale sia il miglior metodo per verificare di avere a che fare con un ricercatore o una ricercatrice reale. Nel mondo editoriale, dove tutte le interazioni avvengono per e-mail, c’è sempre maggior preoccupazione per i furti d’identità.