fbpx Human Technopole: parte la valutazione | Scienza in rete

Human Technopole: parte la valutazione

Read time: 2 mins

Partito il processo di valutazione del progetto 'Human Technopole', il polo scientifico che sorgerà sull'area dell'Expo. Il ministero dell'Istruzione, nel suo ruolo di coordinatore degli attori coinvolti, ha inviato la proposta progettuale ad un panel di valutatori internazionali di altissimo profilo. Si tratta di soggetti indipendenti che daranno un giudizio sul piano di lavoro, comprensivo di tutte le prescrizioni utili per la finalizzazione del programma, secondo quanto previsto dai migliori standard internazionali. La valutazione si concluderà entro la seconda metà di aprile.

Lo rendono noto i ministri dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini e dell'Agricoltura con delega a Expo Maurizio Martina. Al termine di questa fase di valutazione, il Governo definirà il livello d'investimento e le modalità operative della gestione del progetto esecutivo, attraverso provvedimenti che saranno vagliati dal Parlamento.

A novembre 2015 il Governo ha deciso di proporre la realizzazione nelle aree di Expo di una infrastruttura scientifica di rilievo nazionale, assegnando il coordinamento dei lavori di predisposizione della proposta all'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), in collaborazione con l'Università Statale di Milano, il Politecnico di Milano, l'Università Bicocca e le istituzioni locali. L'elaborazione della proposta scientifica è avvenuta nel corso di quattro mesi di lavoro, coinvolgendo gli scienziati di IIT, quelli di diverse Istituzioni, fra cui i delegati dei rettori delle Università milanesi, le principali realtà cliniche (IRCSS) dell'area di Milano e alcuni soggetti nazionali di massima rilevanza scientifica.

La proposta, consegnata il 24 febbraio 2016, rappresenta un piano di lungo termine che prevede la realizzazione di una infrastruttura, recuperando edifici esistenti nell'area Expo, in cui opereranno circa 1.500 persone. L'infrastruttura includerà laboratori di scienze della vita, diagnostica, imaging, storage e high performance computing che possano operare, come poli di eccellenza per tutto il Paese, nei settori della genomica, della nutrizione, del cibo e dell'analisi delle grandi masse di dati, per lo sviluppo di una strategia di medicina di precisione per i cittadini del futuro. (ANSA).

Autori: 
Canali: 
Ricerca

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.