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Amianto dappertutto

Bisogna farci caso. E io, da un po’ di tempo, ho l’occhio allenato. Prima quasi non me ne accorgevo: andavo fuori città e respiravo l’aria salubre, così senza pensieri. A Milano, invece, sapevo che erano in agguato polveri sottili, ossidi di azoto e altre schifezze, derivate per lo più dal traffico; ma all’amianto non ci pensavo mai. Finché un giorno, accompagnando mio figlio alla scuola di musica che frequenta ormai da tre anni, e facendolo giocare nel solito cortile prima dell’inizio della lezione, mi è caduto l’occhio su una tettoia in eternit. A dire il vero, non sono stata neppure io a notarla, ma un bambino che ha detto: «Che strano! C’è la neve ma fa caldo!». E in effetti ha ragione lui, perché l’eternit, se non sai che cos’è, puoi tranquillamente scambiarlo per un tetto spolverato dalla neve. La scuola si trova in una zona semicentrale della città: la copertura, insomma, è proprio là dove meno te la aspetti.

Da allora, dicevo, ho iniziato a farci caso, e i numeri sulla presenza dell’amianto in Italia (si parla di 30 milioni di tonnellate di materiali che lo contengono ancora tutti da bonificare) hanno assunto per me un significato più concreto. Non solo ho imparato a riconoscere i materiali sospetti sui tetti dei capannoni in campagna, mentre percorro in automobile le strade provinciali, ma li ho trovati in luoghi che prima, per me, erano insospettabili. Per esempio, sono interamente coperti di eternit alcuni edifici di una cascina dove la scorsa primavera andavo a prendere lezioni di equitazione. E ho individuato una tettoia anche in un campo semiabbandonato, che sta al confine con una casa che frequento nel weekend. Però siccome il campo è di un francese che non ha intenzione di spendere un euro, l’Arpa non può neppure ispezionarla per vedere in che stato è (e si vede a occhio nudo che è molto malconcia). Ci sono diversi tetti in eternit in un giardino di fianco a un’altra casa, stavolta in montagna, dove pure vado nei fine settimana. Ma la ciliegina sulla torta è arrivata pochi giorni fa, quando la scuola di mio figlio ha inviato una lettera ai genitori in cui si comunica che c’è amianto nel sottotetto. Questa però è una bella notizia. Perché la lettera arriva dopo un’ispezione che il Comune ha fatto fare in 350 istituti, proprio con l’obiettivo di individuare le situazioni a rischio e bonificarle. Materiali amiantati sono stati trovati in ben 105 edifici: 16 hanno bisogno di interventi urgenti, e saranno risanati entro l’anno; a seguire, ne saranno bonificati altri 18, con un livello di rischio intermedio. Per i rimanenti (la scuola di mio figlio è fra questi), il rischio è considerato basso, ma si procederà comunque all’eliminazione dell’amianto entro il 2014. L’operazione costerà 41 milioni di euro; 34 li ha stanziati il Comune e gli altri dovrebbero arrivare dal “decreto del fare”. Sono soldi ben spesi. Ma la domanda resta: per quanti decenni ancora saremo esposti all’amianto? (Margherita Fronte)

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