newsletter finesettimana #67
finesettimana #69 / 24 aprile 2022 a cura di Chiara Sabelli
Buona domenica,
questa settimana ho parlato
con Umberto Grandi dell'Università di Tolosa che progetta algoritmi per aggregare le preferenze individuali in preferenze collettive,
un campo che si chiama "teoria della scelta sociale". Insieme a César Hidalgo, che ha una lunga
esperienza nella costruzione di piattaforme digitali per decisioni condivise come Chilecracia.org, Grandi ha concepito MonProgramme2022,
un sito web che permette agli utenti di esprimere le loro preferenze su alcune tra le 120 proposte estratte dai
programmi dei 12 candidati alle presidenziali francesi. «I candidati ormai sono un prodotto», mi ha detto Grandi, «per questo ci siamo concentrati sui programmi».
L'obiettivo è raccogliere dati per testare diversi algoritmi di aggregazione dei programmi individuali in un programma collettivo, oltre
a ottimizzare l'usabilità della piattaforma per renderla il più efficace possibile.
Poi, alcuni suggerimenti di lettura dai giornali internazionali.
Buona lettura (per segnalare questa newsletter agli amici ecco il link per l'iscrizione) |
|
|
Elezioni francesi: una piattaforma digitale per costruire un programma elettorale collettivo
|
|
|
Oggi i cittadini francesi sono chiamati a scegliere chi tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen ricoprirà la carica di presidente della Repubblica. Nelle scorse settimane i due candidati si sono contesi soprattutto i voti di Jean-Luc Mélenchon del movimento La France insoumise, il terzo ad aver ricevuto il maggior numero di preferenze, quasi il 22% del totale, al primo turno.
Tra i sondaggi, alcuni dicono che fino al 20-30% degli elettori di Mélenchon potrebbe votare per il Rassemblement National di Marine Le Pen. Il quotidiano Libération scrive che si tratta di coloro che nel 2017 hanno votato Macron al secondo turno e sono rimasti delusi dai suoi cinque anni di governo. Già nel 2017 circa il 7% degli elettori di Mélenchon votarono per il partito sovranista guidato da Le Pen.
Proprio perché l’identità politica dei candidati sembra essere sempre meno rilevante nelle scelte elettorali, un gruppo di ricercatori francesi ha deciso di concentrarsi sui programmi più che sui candidati, coinvolgendo i cittadini in un esperimento di democrazia digitale partecipata.
Si tratta del progetto MonProgramme2022.org, una piattaforma web che permette agli utenti di esprimere una serie di preferenze sulle 120 proposte che i ricercatori hanno estratto dai programmi dei dodici candidati al primo turno delle presidenziali francesi.
«I candidati ormai sono un prodotto, per questo abbiamo deciso di concentrarci sui programmi piuttosto che sui nomi», spiega Umberto Grandi, informatico che studia la teoria della scelta sociale all’Istituto di ricerca informatica dell’Università di Tolosa e uno dei coordinatori di MonProgramme2022.
Continua a leggere su Scienza in rete
|
Altre notizie
L'uso dell'intelligenza artificiale rischia di ripetere la storia coloniale
In
Sudafrica
la
compagnia
Vumacam
sta
installando
un
sistema
di
telecamere
a
circuito
chiuso
che
inviano
in
tempo
reale
le
immagini
a
sale
di
controllo
gestite
da
società
private
che
si
occupano
di
sicurezza. Queste
società
hanno più personale della polizia e dell'esercito messi
insieme. Per
ora
non
usano
sistemi
di
riconoscimento
facciale,
ma
si
concentrano
sulle
targhe
delle
auto
che
cercano
nel
database
di
quelle
rubate
e
individuano
"comportamenti
a
rischio". Ma
quando
le
telecamere
e
la
rete
saranno
in
grado
di
registrare
e
inviare
in streaming
immagini
ad
alta
definizione,
il
riconoscimento
facciale
sarà
a
portata
di
mano,
in
un
paese
dove
i
rischi
di
un
sistema
di
sorveglia
digitale
vengono
percepiti
come
poco
urgenti
rispetto
all'insicurezza
lavorativa
e
alimentare. Nel
frattempo,
queste società
cominciano
a
offrire
i
loro
servizi
da remoto
anche
in
altri
paesi,
come
USA
e
UK
[MIT Technology Review]
Le interfacce cervello-computer stanno diventando sempre più sofisticate
Al mondo, sono circa 35 persone le persone che hanno avuto
un'interfaccia cervello-computer impiantata a lungo termine. Solo una
dozzina di laboratori portano avanti ricerca in questo campo, ma il
numero sta crescendo. E negli ultimi cinque anni, la gamma di abilità
che questi dispositivi possono ripristinare si è ampliata
enormemente. Nell'ultimo anno hanno permesso di riacquistare la
sensazione del tatto su un braccio robotico esterno o di comunicare a chi aveva perso la capacità di parlare dopo un ictus.
Finora, la maggior parte degli impianti sono stati realizzati da una sola azienda, la Blackrock Neurotech con sede nello Utah. Ma negli ultimi sette anni, l'interesse commerciale per queste interfacce è aumentato. In particolare, nel 2016, l'imprenditore Elon Musk ha lanciato Neuralink a San Francisco, in California, con l'obiettivo di collegare esseri umani e computer. L'azienda ha raccolto 363 milioni di dollari. L'anno scorso, Blackrock Neurotech e diverse altre nuove aziende che operano nel campo hanno attratto importanti finanziamenti
[Nature]
I CDC finanziano con 200 milioni di dollari un team per prevedere le epidemie in tempo reale
Si chiama Center for Forecasting and Outbreak Analytics e i cento scienziati che ne fanno parte
analizzeranno dati e comunicheranno in modo accessibile ai decisori e al pubblico come i virus si stanno comportando e chi è più a rischio.
Suggeriranno opzioni di politica sanitaria ma anche i comportamenti da adottare per proteggersi.
I ricercatori vorrebbero aiutare le persone a prendere decisioni quotidiane come "È meglio che la festa che sto organizzando avvenga all'aperto, data
la circolazione dei virus respiratori nella mia area in questo momento?" L'iniziativa fa parte degli sforzi del governo USA di
migliorare il suo sistema di allarme precoce sui rischi sanitari
[The Washington Post]
Gli scienziati uccisi in Ucraina
Il 31 marzo Andriy Kravchenko, chimico di 41 anni dell'Università di Kiev, ha consegnato a uno degli
ospedali della capitale ucraina l'ultimo prodotto della sua ricerca: un coagulante topico in grado di fermare
le emorragie in attesa dell'arrivo dei medici. Quattro giorni dopo, mentre guidava verso Brovary nella periferia
orientale di Kiev, una mina ha distrutto la sua macchina, uccidendolo. Kravchenko è uno dei tanti scienziati vittime
dell'invasione russa dell'Ucraina
[Science]
|
|
|
Aiuta Scienza in Rete a crescere. Il lavoro della redazione, soprattutto in questi momenti di emergenza, è enorme. Attualmente il giornale è interamente sostenuto dall'Editore Zadig, che non ricava alcun utile da questa attività, se non il piacere di fare giornalismo scientifico rigoroso, tempestivo e indipendente. Con il tuo contributo possiamo garantire un futuro a Scienza in Rete.
|
Ricevi questa email perché hai un'iscrizione attiva alla newsletter di Scienza in rete
Se non vuoi più ricevere la newsletter clicca qui per cancellarti
Per suggerimenti e commenti scrivi qui
|
|
|
|