newsletter finesettimana #67
finesettimana #68 / 12 aprile 2022 a cura di Chiara Sabelli
Buon martedì,
questa settimana ho parlato con Giorgio Buonanno, ingegnere dell'Università di Cassino ed esperto di qualità dell'aria
negli ambienti chiusi, delle resistenze dell'Organizzazione Mondiale della Sanità
e di molte agenzie nazionali di salute pubblica nel riconoscere che il SARS-CoV-2 si trasmette prevalentemente
attraverso l'aerosol. Potete ascoltare la conversazione con Buonanno nell'ultimo podcast
della serie Le Voci della Scienza promosso da Scienza in rete. Poi, alcuni suggerimenti di lettura dai giornali internazionali.
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Perché l'OMS ha impiegato tanto a riconoscere che SARS-CoV-2 si trasmette per via aerea?
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Poco prima di Natale sulla pagina web dell’Organizzazione Mondiale della Sanità alla domanda “Come si trasmette il SARS-CoV-2?” è comparsa la parola airborne, cioè “via aerea”, e l’espressione short-range aerosol. Ci sono voluti quasi due anni perché la più importante agenzia di salute pubblica globale riconoscesse che la principale via di trasmissione del virus che causa Covid-19 non sono i droplet ma l’aerosol, le goccioline che emettiamo nell’atto di respirare o parlare sufficientemente piccole da galleggiare nell’aria e percorrere distanze anche superiori a un metro.
Perché queste resistenze? Ne ho parlato con Giorgio Buonanno, professore ordinario al dipartimento di ingegneria civile e meccanica dell’università di Cassino che fa parte di un gruppo di studiosi che fin dalle prime fasi dell’epidemia ha cercato di sensibilizzare l’OMS su questo tema.
Riconoscere che il virus si trasmetta per via aerea è importante perché permetterebbe di mettere in campo altri interventi per contenere il contagio, soprattutto in ambienti chiusi e affollati. In particolare la ventilazione meccanica controllata di cui molto si è discusso riguardo alle scuole e che in questi giorni è tornata al centro dell’attenzione dopo l’esperienza della regione Marche. La regione ha investito 9 milioni di euro per dotare trecento delle sue diecimila aule di impianti di ventilazione meccanica ottenendo risultati molto promettenti, anche se per nulla sorprendenti. Ascolta il podcast su Scienza in rete
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Altre notizie
E se facessimo a meno degli articoli scientifici?
Con internet prima e i social media poi, il modo in cui leggiamo gli articoli scientifici
è cambiato radicalmente, ma il sistema che ne regola la pubblicazione è rimasto sostanzialmente inalterato.
Il limite principale di questo processo è che è sbilanciato verso i successi e i risultati positivi: raramente
vengono pubblicati articoli che raccontano di esperimenti non riusciti. E allora perché non creare dei notebook
online su cui aggiornare via via i risultati di una ricerca lasciandoli aperti alla revisione della comunità?
Non sarebbe un cambiamento banale, ma alcuni settori si stanno già muovendo in questa direzione. E poi: abbiamo fatto
incredibili progressi in tanti campi della scienza, perché rimanere ancorati a un modello così vecchio e pieno di difetti?
[The Guardian]
Il modello standard scricchiola: una nuova stima della massa del bosone W in disaccordo con quelle ottenute finora
A oltre dieci anni dalla fine delle sue attività, un esperimento del Fermilab vicino Chicago ha prodotto la stima
più accurata mai ottenuta prima della massa del bosone W, una delle due particelle che media l'interazione debole.
La nuova stima è in disaccordo con le precedenti e potrebbe segnalare la prima vera inconsistenza del modello standard
delle particelle elementari e indicare la strada per la ricerca di nuova fisica
[Science]
La compagnia Clearview ha offerto gratuitamente al governo ucraino il suo sistema di riconoscimento facciale
Il governo ucraino ha dichiarato che il sistema è già stato usato in diverse occasioni,
soprattutto per identificare soldati russi morti o fatti prigionieri e
contattare i loro parenti. L'obiettivo sarebbe quello di rompere il muro della propaganda putiniana
sulla guerra mostrando ai cittadini russi le vere conseguenze della cosiddetta "operazione speciale".
L'algoritmo sarebbe stato usato anche per identificare persone sospettate di essere dei sabotatori.
L'azienda, che ha venduto il suo software ad alcuni corpi di polizia negli Stati Uniti,
sta affrontando diversi processi per violazione della privacy, razzismo e altri tipi di discriminazione
[The New York Times €]
La diffusione di Omicron a Shangai sta mettendo a dura prova la strategia zero-Covid della Cina
Quando Omicron ha cominciato a diffondersi a Shangai, una città con 25 milioni di abitanti e dove risiedono
i cittadini cinesi più ricchi e potenti, le autorità hanno escluso di ricorrere a un lockdown totale per contenerne
la diffusione. Ma dopo un mese di tentativi con misure meno drastiche, alla fine la città è stata chiusa e decine di migliaia
di operatori sanitari sono stati trasferiti in città per assistere i malati. La decisione non è stata pianificata e
questo ha avuto gravi conseguenze: dalla mancanza di cibo e medicinali per i cittadini chiusi in casa e impossibilitati a uscire
fino al divieto per i genitori di bambini piccoli contagiati di andare con loro in ospedale, poi revocata se sussistono particolari circostanze
[The Economist €]
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