newsletter #56
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Qual è il segreto che
permette al guscio di un uovo di essere resistente e al
tempo stesso di essere rotto con facilità da un
pulcino ormai pronto a nascere? Per rispondere a questa
domanda sono state necessarie avanzate tecniche di
microscopia (a scansione elettronica, SEM, e a forza
atomica, AFM) e un nutrito gruppo di ricercatori,
coordinati dal biologo cellulare Marc McKee della McGill
University di Montreal, che hanno analizzato la
struttura del guscio fino al livello molecolare. Gli scienziati hanno scoperto
che il segreto è la osteopontina, una
proteina presente ad esempio nelle ossa dei mammiferi,
che impartisce una nanostruttura di dimensioni decrescenti
(dai circa 70 nanometri dell'interno ai circa 30
nanometri dell'esterno) ai minerali ricchi di calcio
che costituiscono i tre strati del guscio di un
uovo. Minore la dimensione della nanostruttura maggiore
la durezza e dunque la resistenza meccanica. La maggiore dimensione della nanostruttura nello strato interno del guscio ha inoltre la funzione di esporre all'embrione in crescita una maggiore superficie di contatto con i minerali ricchi di calcio che dunque possono essere assorbiti più facilmente per accrescere lo scheletro. Credit: Miryams-Fotos /
Pixabay. Licenza: Public Domain.
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FRANCIA: PROGETTI DI LEADERSHIP NELL'IA E RIFORMA DELL'UNIVERSITÀ
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Il 29 marzo il Collège de France di Parigi ha ospitato la conferenza 'AI for humanity', durante la quale è stato presentato il rapporto sull'intelligenza artificiale redatto dal matematico e parlamentare Cédric Villani su mandato del presidente Emmanuel Macron.
A conclusione della conferenza Macron ha annunciato un finanziamento pubblico di 1,5 miliardi di euro per il settore dell'intelligenza artificiale, per attirare ricercatori dall'estero e rendere la Francia un Paese leader in questo campo, in grado di competere con Stati Uniti e Cina.
Macron ha inoltre sottolineato l'importanza di sviluppare un'etica dell'intelligenza artificiale per evitare gli scenari distopici che i fatti attuali lasciano presagire.
[Science; Tania Rabesandratana]
La redazione del rapporto da
parte di Villani e dei suoi
collaboratori ha richiesto sei mesi
di intenso lavoro, durante i quali
sono stati ascoltati 350 esperti:
ricercatori del campo
dell'intelligenza artificiale,
giuristi, sindacalisti, e
rappresentanti di diversi gruppi
sociali. La capacità di
lavoro di Villani e la sua
autorevolezza hanno spinto molti
scienziati a partecipare agli
incontri per esprimere la propria
opinione. Se c'è chi pensa
che la battaglia per la leadership
nell'intelligenza artificiale sia
già stata persa dall'Europa in
favore di USA e Cina, altri ritengono
che le circostanze politiche, dalla
Brexit alla presidenza Trump
passando per lo scandalo Cambridge
Analytica che ha travolto Facebook,
abbiano riaperto la competizione.
[The Verge; Sono Motoyama]
C'è chi teme che lo
sciopero dei ferrovieri francesi,
cominciato il 3 aprile, possa
rivitalizzare la mobilitazione degli
studenti contro la
riforma dell'accesso al primo
triennio universitario. Nota come réforme ORE
(Orientation et Réussite des
Étudiants), la legge
incarica le università di
valutare i profili dei richiedenti
per decidere se questi possiedono i
requisiti necessari per
intraprendere con successo uno
specifico corso di laurea o se,
invece, devono essere indirizzati
verso un anno di recupero (o mise
a niveau). La riforma interessa
gli indirizzi cosiddetti
'generalisti', che finora non
imponevano alcuna restrizione se non
il possesso del baccalauréat
(il diploma di maturità) e
ricorrevano al sorteggio nel caso di
un numero eccessivo di
richieste. Gli studenti sono stati
in grado di bloccare riforme simili
in passato, in particolare nel 1986
quando furono 800 mila a scendere in
piazza, ma finora la protesta sembra
essere più contenuta (ha
coinvolto solo 10 università
su 85) e manca la partecipazione dei liceali.
[The Conversation France; Hugo Melchior]
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STORIE DI SCIENZA E RESILIENZA
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Durante la puntata di Report andata in onda il 2 aprile su Rai 3,
si è parlato di strategie per la
resilienza dei territori, in particolare di
quelli ad alto rischio sismico. La
necessità di sviluppare strategie di
protezione da eventi naturali estremi genera
innovazione e questa mette in moto una filiera di
attività capace di arricchire un
territorio e non solo di far fronte
all'emergenza.
[Report; Giulio Valesini]
Al contrario l'investimento in ricerca e
innovazione può diventare il volano per
rilanciare un territorio colpito da un disastro
naturale. È questo il caso de L'Aquila,
dove la nascita del Gran Sasso Science Institute
ha messo in moto un processo di riqualificazione
del territorio che va avanti nonostante la
lentezza della ricostruzione delle case e degli
edifici pubblici distrutti dal sisma del 6
aprile 2009. Ne avevamo parlato su Scienza in rete.
[Scienza in rete; Chiara Sabelli]
Inaugurato nel 2000 il ponte di Øresund ha permesso la fioritura
di un'area scientifica dedicata alle scienze
della vita, la cosiddetta Medicon Valley.
Questo ponte, lungo 8 chilometri che unisce l'isola di Zealand,
dove sorge Copenaghen, alla regione svedese
dello Skåne, ha funzionato da collante e da
catalizzatore per le
attività sul territorio, che sono
riuscite così a superare le
difficoltà del settore tra il 2008 e il
2015, continuando a crescere. Oggi la Medicon
Valley conta
cinque parchi scientifici che ospitano e
finanziano le start-up, nove università che
impiegano 7000 ricercatori, numerosi ospedali e anche
aziende farmaceutiche, come la Genmab, la
più grande in Europa. Senz'altro la
politica ha avuto un ruolo, favorendo lo scambio
tra università e industria. Il punto
debole resta forse la scarsa
disponibilità di capitali locali, che
espongono le imprese
agli interessi degli investitori stranieri,
soprattutto statunitensi.
[Nature; Nic Fleming]
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RICERCA E SOCIETÀ
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Una narrativa che sta guadagnando sempre più spazio è
quella di una
scienza in crisi, i
cui risultati sono
sempre più
difficili da riprodurre, distorti dalla pressione alla pubblicazione e
basati su dati falsificati o selezionati ad arte. Ma è davvero
così? Esistono prove sufficientemente solide a sostegno di
questa narrativa, o anche la ricerca sull'affidabilità della
scienza è distorta? Daniele Fanelli passa in rassegna una serie
di risultati che sembrano indicare che le meta-analisi su forza e
riproducibilità dei risultati scientifici sono quantomeno
inconcludenti. E aggiunge che questa narrativa non fa bene alla
scienza, che sta attraversando, così come altri ambiti
dell'attività umana, un cambiamento epocale.
[PNAS; Daniele Fanelli]
In uno studio pubblicato di recente, il gruppo di ricercatori
coordinato da Walter
Quattrociocchi
presso l'Università
Ca' Foscari di Venezia ha mostrato che i temi su cui il dibattito degli utenti Facebook tende a polarizzarsi di più sono quelli su cui è più probabile che vengano diffuse notizie false.
La conoscenza di questo meccanismo potrebbe essere utile nel
pianificare delle strategie di contrasto alla
disinformazione online.
[Scienza in rete; Giulia Bona]
Cosa fanno, a tre
anni dal diploma, i
ragazzi e le ragazze
italiane nati nel
1995? Studiano
o lavorano? Da
un'indagine condotta
dal consorzio
AlmaLaurea su 38
mila diplomati
italiani, a tre anni
dalla maturità lavora
circa un giovane su
3 (il 27%), il 18%
studia e lavora e il
44% studia
solamente. Complessivamente
il 68% delle ragazze
si è iscritto
all’università,
contro il 57% dei
maschi.
[Scienza in rete; Cristina Da Rold]
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