newsletter #52
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Due fogli di grafene sovrapposti
con un angolo di rotazione di 1.1° hanno mostrato
un comportamento superconduttivo, hanno cioè
permesso alla corrente elettrica di fluire senza
resistenza. Il fenomeno è stato osservato in due
diversi esperimenti, i cui risultati sono stati
pubblicati sulla rivista Nature. A rendere eccezionali
le osservazioni dei fisici c'è il fatto che
questa struttura a base di puro grafene sembrerebbe
appartenere alla categoria dei superconduttori non
convenzionali, come i cuprati, composti del
rame. Questi materiali diventano superconduttori a
temperature più alte di quelli
convenzionali (fino a -130°C) ma comunque
molto lontane dalla temperatura ambiente. La speranza è che
il twisted bilayer graphene possa avere
temperature di superconduttività alte a tal punto
da poter essere impiegato in diverse applicazioni
tecnologiche. Ma siamo solo all'inizio, e molti
invitano alla cautela. Nell'immagine la struttura cristallina esagonale del
grafene. Credit: AlexanderAlUS / Wikimedia Commons. Licenza:
CC BY-SA 3.0.
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DAL LABORATORIO ALL'INDUSTRIA
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Tra i Paesi dell'Unione europea, l'Italia è quello che è cresciuto di più in termini di richieste di brevetto depositate allo European Patent Office (EPO) dal 2016 al 2017. Tuttavia se si guarda al numero di richieste per milione di abitanti, il nostro Paese resta molto al di sotto della media europea.
Il 7 marzo a Bruxelles Benoît Battistelli, presidente di EPO, ha presentato
i risultati relativi al 2017,
confermando, tra le altre cose,
l'interesse delle aziende cinesi per
il mercato dell'innovazione
europeo.
[Scienza in rete; Chiara Sabelli]
Il presidente Battistelli ha sottolineato
come l'innovazione sia il principale
driver della crescita economica. Uno studio, realizzato nel 2016 dallo
European Patent Office insieme allo
European Union Intellectual Property
Office, ha mostrato come le imprese
che investono molto in
diritti di proprietà
intellettuale abbiano prodotto il
42% del PIL europeo tra il 2011 e il
2013, occupino il 38% dei lavoratori
europei (82 milioni di posti di
lavoro) e paghino stipendi
più alti del 46% rispetto
alle imprese che non investono in innovazione.
[European Patent Office; Ufficio Comunicazione]
La ricerca oncologica italiana
primeggia nel mondo. Secondo un
recente rapporto pubblicato da
Elsevier, l'Italia è seconda
solo alla Cina in termini di
crescita del numero di
pubblicazioni. È al primo
posto se si considera il volume di
pubblicazioni che hanno ricevuto
più citazioni. Sembrerebbe
paradossale, per un Paese in cui lo
Stato spende solo l'1,3% del PIL,
contro una media OCSE del 2,4%. Ma
guardando i dati sui brevetti, si
capisce che l'Italia resta indietro
nella fase di trasferimento tecnologico.
[Scienza in rete; Luca Carra, Cristina Da Rold]
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AIUTI ECONOMICI CONDIZIONATI PER MITIGARE LE DISUGUAGLIANZE DI SALUTE
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2400 famiglie di New York in condizioni
economiche precarie hanno ricevuto, per tre anni,
circa 20 milioni di dollari, come parte di una
sperimentazione sull'efficacia dei programmi di
sussidio finanziario per mitigare le
disuguaglianze di salute. Le loro condizioni
sono state confrontate con quelle di altre 2400
famiglie che, in qualità di gruppo di
controllo, non hanno ricevuto alcun sostegno
economico. L'esperimento ha avuto esito
positivo, seppure il miglioramento è
stato modesto. È importante sottolineare che per
continuare a ricevere il denaro, i genitori
dovevano dimostrare di mandare i loro figli a
scuola e di effettuare con una certa frequenza
controlli medici. Politiche di questo genere
sono già state applicate in Paesi del Sud
America e Paesi in via di sviluppo, rivelandosi
utili nel migliorare le condizioni di salute dei
bambini e le speranze dei loro genitori nel
futuro. Questa è la prima volta che un
esperimento simile viene condotto in un Paese
sviluppato e i ricercatori, membri del progetto
Lifepath finanziato dalla Commissione Europea,
sperano possa servire a introdurre programmi di
welfare simili nel nostro continente.
[Columbia University, Mailman School of Public Health; Redazione]
Intanto compie un anno
l'esperimento finlandese di reddito universale
incondizionato. Per due anni a partire dal 1^ gennaio
2017, 2000 cittadini tra i 25 e i 58 anni, disoccupati all'inizio del
progetto, ricevono 560 euro al
mese, anche se il loro status occupazionale
cambia nel tempo. Non devono cioè
dimostrare di essere ancora disoccupati o di
stare cercando attivamente
lavoro. L'esperimento, promosso da un governo di
centro-destra, nasce dalla necessità di
semplificare il sistema di welfare finlandese,
che non riesce a stare al passo con un mercato
del lavoro molto cambiato, fatto di lavoratori
autonomi, contratti a termine, part-time e start
up. Per non inquinare i dati, gli organizzatori
finora non hanno avuto alcun feedback da parte
dei partecipanti.
[The Guardian; Jon Henley]
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RICERCA E SOCIETÀ
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La vittoria del
Movimento 5 Stelle (M5S) e della Lega, insieme alla
coalizione di centro destra, alle elezioni del 4
marzo preoccupa gli scienziati italiani. Durante
il dibattito elettorale la scienza è
stata chiamata in causa solo riguardo alla legge
sull'obbligo vaccinale, che entrambi i partiti
intenderebbero abrogare. Elena Fattori,
senatrice M5S riconfermata, sostiene che Luigi
Di Maio non permetterà a posizioni
antiscientifiche di prendere piede in un
eventuale governo da lui diretto. Maria Chiara
Carrozza, ingegnera ed ex ministra dell'istruzione,
università e ricerca, promette che gli
scienziati italiani faranno sentire la loro
voce, come già ribadito dal Gruppo 2003 per la ricerca scientifica in un recente appello sul Correre della Sera.
[Science; Luca Tancredi Barone]
I recenti dati divulgati dall'ISTAT sono i migliori di sempre in termini di occupazione femminile (49,3%) e divario salariale medio lungo tutto l'arco della vita lavorativa (14,5%).
Ma approfondendo l'analisi dei dati si vede che il divario salariale raggiunge picchi del 27% quando si considerano lavoratori e lavoratrici con oltre 20 anni di carriera. Inoltre si evidenziano dinamiche di mobilità (cambio del datore di lavoro) diverse tra uomini e donne. Le donne sembrano preferire più degli uomini gli ambienti in cui i colleghi sono più produttivi e più istruiti, in altri termini ambienti più competitivi.
[La Voce; Alessandra Casarico e Salvatore Lattanzio]
"Un giornalista o una giornalista intervista uno
scienziato o una scienziata riguardo al suo
lavoro. Il giornalista o
la giornalista deve mostrare allo scienziato
o alla scienziata il testo
dell'articolo e le citazioni per verificarne
l'accuratezza?" Con questa domanda il
neuroscienziato Kyle Jasmin ha lanciato un
sondaggio su Twitter, che ha avuto risultati
tutt'altro che netti. La maggior parte degli
scienziati però ha risposto "Si" e, nella
discussione che è seguita,
ha spiegato di essere stata più volte
delusa dai titoli degli articoli, spesso
troppo sensazionalistici per poter comunicare il
giusto messaggio. Un'indagine, condotta tra le
maggiori testate scientifiche statunitensi,
rivela invece che ai giornalisti è spesso
vietato inviare il testo dell'articolo
agli intervistati prima della pubblicazione. Ma in quasi tutte le
redazioni è presente la figura del fact
checker. Esiste una strada per comporre
questo conflitto?
[Undark Magazine; Dana Smith]
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