newsletter #49
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L'11 febbraio scorso è stata festeggiata la giornata internazionale delle ragazze e delle donne nella scienza, istituita dall'assemblea generale delle Nazioni Uniti nel 2015. Ecco le testimonianze e i consigli di alcune scienziate, in momenti diversi della carriera, raccolti da Science, da cui emerge l'importanza per le giovani a inizio carriera di avere come riferimento ricercatrici esperte capaci anche di comprendere le loro difficoltà. E poi: sfidare i pregiudizi e gli stereotipi. Infine: essere consapevoli della cosiddetta impostor syndrome, la difficoltà a riconoscere le proprie capacità e i propri successi. Credit: Argonne National Laboratory / Filckr. Licenza:
CC BY-NC-SA 2.0.
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VACCINI: IL DIBATTITO SEMPRE PIÙ POLARIZZATO
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Sta suscitando polemiche il programma previsto
per il convegno 'New frontiers of biology', con
cui il 2 marzo l'Ordine Nazionale dei Biologi
celebrerà il suo cinquantesimo anniversario a
Roma. Tra gli invitati esponenti di spicco della
posizione antivaccinista, come Antonietta Gatti,
Luc Montaigner, Yehuda Schoenfeld. Ricercatori e biologi si sono rivolti a Vincenzo D'Anna, presidente dell'Ordine e senatore del gruppo ALA, affinché riveda il programma del convegno. Il commento di Pietro Greco.
[Scienza in rete; Pietro Greco]
Sul tema dei vaccini si è svolto
l'acceso dibattito tra Roberto Burioni,
immunologo dell'Università Vita-Salute San
Raffaele di Milano, e Dino Giarrusso,
giornalista delle Iene ora candidato con il
Movimento 5 Stelle. Burioni si è rivolto
a Giarrusso con queste parole: «Se
parliamo di vaccini ci sono due possibilità: lei
si prende laurea, specializzazione e dottorato e
ci confrontiamo. Oppure —più comodo per lei — io
spiego, lei ascolta e alla fine mi ringrazia
perché le ho insegnato qualcosa. Uno non vale
uno.». È ben nota la posizione di
Burioni riguardo alla scienza: per lui non
è democratica. Ma potrebbe almeno essere
gentile? Il rischio, altrimenti, è quello
di ingrossare le fila di chi della scienza, e
degli scienziati, non si fida.
[Linkiesta; Andrea Coccia]
Tra il 15 e il 23 febbraio le
Università di numerose città
italiane ospiteranno una
serie di
incontri di formazione e
sensibilizzazione sul tema dei vaccini, rivolti
ai ragazzi delle scuole medie superiori. Si tratta dell'UniVax
Day 2018 organizzato dalla Società Italiana di Immunologia, Immunologia
Clinica e Allergologia (SIICA), una sorta di
“vaccinazione” contro l'epidemia di fake news
sui vaccini. Potete trovare qui
il programma completo degli incontri.
[Il Sole 24 Ore Sanità; Redazione]
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PIÙ DATI, PIÙ SALUTE?
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Il 3 febbraio la copertina di The Economist recitava 'Doctor You. How
data will transform health care'. La
possibilità di raccogliere
autonomamente dati sul proprio stato
di salute, grazie a dispositivi
mobili intelligenti, la
disponibilità delle cartelle
cliniche e delle prescrizioni in
formato elettronico, l'analisi dei
big data per automatizzare le
diagnosi. Sono questi alcuni degli
aspetti che, secondo la rivista
britannica, miglioreranno
l'assistenza sanitaria, sia nei
Paesi ricchi che in quelli poveri. E se
c'è il timore che, in un
primo momento, questa grande
disponibilità di dati possa
essere utilizzata per discriminare,
a lungo termine resteranno solo i benefici.
[The Economist; Redazione]
Ci sono però delle conseguenze
negative nell'utilizzo delle tecniche di
machine learning per sistemi di assistenza
alla decisione in ambito sanitario. In un
editoriale sul Journal of the American Medical
Association, Cabitza, Rasoini e Gensini ne elencano quattro: perdita di
competenza del personale medico, scarsa
considerazione del contesto (un esempio:
partendo dai dati sui ricoveri in un ospedale, un
sistema automatico decreta che i pazienti con
polmonite e asma hanno una
prognosi migliore di quelli con sola polmonite, ma il motivo
è che i pazienti con una storia di asma
vengono ammessi direttamente in terapia
intensiva se si presentano in ospedale con la
polmonite), trattare le valutazioni mediche come dati accurati senza
considerarne l'incertezza intrinseca, scarsa
conoscenza dei meccanismi che dagli input generano gli
output (algoritmi come scatole nere).
[JAMA; Federico Cabitza, Raffaele Rasoini, Gian Franco Gensini]
Nel frattempo a San Francisco si discute di
un giuramento di Ippocrate per gli
scienziati dei dati. Durante
l'incontro 'Data For Good Exchange'
è stata redatta la bozza di
un codice etico
che, per ora, i data scientist
dovrebbero impegnarsi a rispettare
su base volontaria. Ma c'è
molta perplessità
sull'efficacia di un simile
strumento. Da una parte i principi
enunciati lasciano un ampio
spazio interpretativo, dall'altra
appaiono di limitata
applicabilità all'interno di
compagnie che non hanno alcun
vincolo, se non quello del
profitto. Un impiegato che solleva
un problema etico riguardo a un
progetto a cui collabora
verrà ascoltato o invece
messo da parte? Tuttavia alcuni ritengono
che questo processo di autoregolazione
servirà a informare i
politici e i legislatori
affinché stabiliscano norme
più stringenti
per l'utilizzo dei dati.
[Wired; Tom Simonite]
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RICERCA E SOCIETÀ
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Pietro Greco, dati alla mano, porta all'attenzione della campagna
elettorale in corso
il problema della
formazione
universitaria.
Nel nostro Paese
i laureati
nella fascia di età
tra i 25 e i 34 anni
sono il 26%, contro
una media OCSE del
40%. Per ogni
studente
universitario lo
Stato italiano
spende circa 8'650
euro all'anno,
contro i 12'100 euro
della media OCSE. In
Italia gli
investimenti
pubblici in
formazione sono
scesi del 14% tra il
2010 e il 2014. Se pensate che l’università sia costosa, provate con l’ignoranza.
[Scienza in rete; Pietro Greco]
Alla fine del 2013 la società
farmaceutica americana Gilead lanciava sul
mercato il Sofosbuvir, un antivirale diretto per
il trattamento dell'epatite C. Negli Stati
Uniti il costo di
un ciclo di dodici settimane di terapia era (ed
è tuttora)
di 84 mila dollari. Oggi il governo indiano
acquista lo stesso ciclo di terapia al costo di
80 dollari dai produttori di farmaci generici
indiani. La terapia è poi distribuita
gratuitamente ai pazienti degli stati del Punjab
e di Haryana, circa 60 mila persone. Come
è stato possibile? Grazie all'azione
combinata di attivisti, medici e rappresentanti del governo,
che hanno favorito il superamento degli
ostacoli riguardanti la proprietà
intellettuale e l'approvazione del generico da
parte dell'agenzia del farmaco. Le
società farmaceutiche indiane sono state
in grado di offrire un prezzo così basso
perché il numero totale di pazienti
bisognosi della terapia è talmente
elevato che i margini di profitto sono comunque garantiti.
[Undark Magazine; Huizhong Wu]
La Cina pianifica investimenti sostanziali
nel settore
dell'intelligenza
artificiale (IA), sia sul
fronte dell'hardware
che del
software. L'industria
dell'IA cinese punta
a raggiungere un valore di 150
miliardi di dollari
entro il 2030. Ma i
rischi non mancano.
La numerosità
della popolazione
cinese, l'assenza di
leggi che tutelino
concretamente la
privacy dei
cittadini e
l'incredibile
diffusione del
commercio online
crea una immensa
disponibilità
di dati, che
potrebbero essere
usati per
sorvegliare i
cittadini,
privandoli delle
libertà fondamentali.
[Science; Christina Larson]
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