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Cronache della ricerca #231 / 13 agosto 2022

 

Lettera aperta ai media italiani. Giornalisti, parlate di crisi climatica, delle sue cause e delle soluzioni. Ne va del nostro futuro

Immagine: Pixabay

di Climate Media Center Italia
Climate Media Center Italia ha scritto una lettera aperta ai media italiani: serve parlare di crisi climatica e delle sue soluzioni, a maggior ragione in campagna elettorale. La lettera è stata firmata da scienziati ed esperti di clima e ambiente, tra cui vari autori italiani dell'ultimo importante rapporto IPCC. La lettera è uscita in data 12 agosto 2022 sul quotidiano Domani.
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Il declino della resilienza delle foreste a livello globale

 

di Anna Romano
Un recente studio, basato sull’analisi di dati satellitari e su tecniche di machine learning, mostra come le foreste del pianeta siano diventate più fragili nel corso degli ultimi vent’anni e che oltre il 20% delle foreste intatte mostra già di trovarsi in uno stato critico, di grave fragilità. Questa diminuita resilienza è correlata alla variabilità climatica, come le oscillazioni in termini di precipitazioni e temperatura. Sono dati che rendono più che mai urgente mettere a punto strategie di mitigazione e adattamento per far fronte a questa accresciuta fragilità delle foreste ed evitare di comprometterne la funzionalità.
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L'estetica dell'Antropocene

 

di Laura Scillitani
Esistono influencer anche nel mondo animale, sebbene inconsapevoli: le specie considerate più belle e carismatiche sono quelle più conosciute e con un maggior supporto alla conservazione. Eppure la crisi della biodiversità che stiamo attraversando richiede un approccio più olistico che vada al di là delle apparenze e il contributo di scienziati e umanisti.
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Riconoscere i numeri, un’abilità innata

 

di Anna Romano
Uno studio pubblicato su PNAS e guidato da Giorgio Vallortigara, neuroscienziato dell’Università di Trento, dimostra la presenza dei neuroni del numero, deputati a riconoscere specifiche quantità, già nei pulcini di pochi giorni di vita: la loro presenza in animali così giovani, in precedenza era stata osservata solo nei primati e nei corvi adulti, suggerisce che la capacità di riconoscere i numeri non sia frutto di apprendimento ed esperienza bensì rappresenti un’abilità innata.
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