newsletter #189
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Poiché le conseguenze di una mitigazione insufficiente del riscaldamento globale sono estremamente gravi, è necessario prendere in considerazione uno scenario che l'IPCC non ha esaminato. Si tratta della decrescita, definita come «equo ridimensionamento dei flussi di energia e risorse attraverso l'economia, con una concomitante garanzia di benessere». È stato dimostrato che questo scenario sarebbe molto meno rischioso dei percorsi che si basano solo sulla rimozione su larga scala dell'anidride carbonica e sulla transizione su larga scala e in tempi brevi verso le fonti di energia rinnovabili. La decrescita, inoltre, potrebbe essere l'opzione migliore per non superare i cosiddetti planetary boundaries e per affrontare molteplici aspetti della crisi ambientale, rendendo la società più equa. L'articolo di Alessandro Gimona.
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Ultimo appuntamento All4Climate: Città cantieri verdi del futuro
Al quarto e ultimo appuntamento organizzato dal think tank Climate Media Center Italia, Città cantieri verdi del futuro, partecipano Silvio Anderloni (Bosco in città), Riccardo Gini (Parco Nord Milano), Maria Berrini (Ambiente Italia) e Andrea Aliscioni (MM Spa). Modera Marina Trentin (Climate Media Center Italia). Segui la diretta.
Si conclude così la serie di quattro eventi OK!Clima: Il clima si tocca con mano, che si è tenuta nell'ambito della cornice All4Climate – Italy 2021 promossa dal Ministero della Transizione Ecologica. Tra i temi trattati, la comunicazione della crisi climatica, i co-benefici per clima e salute, l'economia per la transizione ecologica, la forestazione e lo sviluppo sostenibile in ambiente urbano. Gli eventi sono organizzati in collaborazione con Centrale dell’Acqua – MM Spa di Milano, Zadig e Scienza in rete - Le voci della scienza. Clicca qui per il programma completo.
Gli eventi sono anche occasione per presentare il progetto OK!Clima: Il clima si tocca con mano, che prevede corsi di formazione sulla comunicazione sul clima per ricercatori, giornalisti e insegnanti.
Qui la registrazione del primo evento.
Qui la registrazione del secondo evento.
Qui la registrazione del terzo evento.
L’atlante delle disuguaglianze sulle malattie croniche
È stato pubblicato il 15 settembre il primo Atlante delle disuguaglianze sociali nell’uso dei farmaci per la cura delle principali malattie croniche, curato dall’Agenzia Italiana del Farmaco, che nasce per «provare a fornire una chiave di lettura socioeconomica delle forti differenze territoriali relativamente all’uso dei farmaci in Italia». Ripercorriamo alcuni degli elementi più significativi che ne emergono, e che possono rappresentare un punto di partenza per ulteriori analisi volte a informare le politiche nazionali o locali sulla riduzione o alla mitigazione delle disuguaglianze. [Scienza in rete; Cristiana Pulcinelli]
Inquinamento dell’aria: anche sotto i valori limite danneggia la salute
Anche livelli di inquinamento dell’aria al di sotto dei limiti indicati dall’Unione Europea, dall’agenzia di protezione ambientale statunitense EPA e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità aumenterebbero nel lungo termine il rischio di morire e di sviluppare una serie di malattie respiratorie e cardiovascolari. In particolare, anche basse concentrazioni di biossido di azoto rappresenterebbero una minaccia per la salute umana. [Scienza in rete; Chiara Sabelli]
Andare all’estero durante il dottorato, o forse dopo, o forse mai
Partire o non partire? La scelta di lasciare o meno il proprio laboratorio o reparto è un interrogativo per molti dottorandi e post-doc; in quest'articolo, Lorenzo Moja tratteggia i possibili vantaggi del “lungo viaggio” all'estero. [Scienza in rete; Lorenzo Moja]
Anche i chimici hanno festeggiato l’insulina
I dati forniti dall’International Diabetes Federation sulle persone affette da diabete sono preoccupanti; forse l’istituzione della Giornata del Diabete, che quest’anno cadrà il 14 novembre, aiuterà a sensibilizzare maggiormente il pubblico sull’argomento. È probabile che quest’anno emergerà l’importanza dell’insulina, anche per motivi storici: ricorre infatti quest’anno il centenario della sua scoperta, che fruttò nel 1923 il Premio Nobel a Frederick Grant Banting e a John James Rickard Macleod. [Scienza in rete; Marco Taddia]
Storia di "The Accident", un’antica stella mancata
Nel 2018, il cittadino scienziato Dan Caselden ha scoperto casualmente una nana bruna, soprannominata The Accident, le cui peculiari caratteristiche hanno spinto i ricercatori a esaminarla il modo più approfondito. I risultati dello studio suggeriscono che possa trattarsi di un corpo celeste molto antico, di età stimata tra i 10 e i 13 miliardi di anni. Ma questo pone un’altra serie di interrogativi, perché anche se nella Galassia possono esistere simili corpi celesti, dovrebbero essere davvero pochi e la presenza di The Accident sarebbe da considerare un’autentica rarità. Altrimenti, sarebbe necessario mettere mano alle valutazioni sull’entità della popolazione di nane brune. [Scienza in rete; Claudio Elidoro]
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