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7 novembre 2019
Italia in Europa
A NYC si voterà dal 2021 con il Ranked Choice Voting. Gli abitanti di New York hanno deciso di adottare il voto alternativo che permette agli elettori di ordinare i candidati in base alla preferenza loro accordata: ogni elettore ha un solo voto, ma può indicare la propria seconda, terza o quarta scelta. Se un candidato ha una maggioranza assoluta della prima posizione in elenco, quel candidato vince, proprio come un'elezione tradizionale. Ma se nessun candidato ha la maggioranza al primo turno, il candidato all'ultimo posto viene eliminato e gli elettori che hanno posizionato proprio quel candidato al primo posto trasferiscono i loro voti al candidato che hanno posizionato al secondo posto. Questo processo continua fino a quando un singolo candidato ottiene la maggioranza. Come molti sostengono questo metodo, già adottato in varie città degli USA, avrebbe il vantaggio di aumentare la rappresentatività del candidato eletto e stimolerebbe una competizione elettorale meno polarizzata e più corretta (con questo metodo viene assegnato l'Oscar al miglior film).
CRONACHE DELLA RICERCA
Agenzia per la ricerca. A proposito della Agenzia nazionale per la ricerca prevista dall’articolo 2 della legge di stabilità, il Gruppo 2003 ha emesso un comunicato critico. “Nel merito, riteniamo che il punto più critico della proposta sia la modalità del reclutamento degli organi direttivi. L’articolo 28, infatti, indica correttamente i candidati come persone di elevata qualificazione scientifica e con esperienza anche gestionale in enti di ricerca, ma lascia la scelta in prevalenza ai ministeri. Il Gruppo 2003 ritiene questa pratica inadatta e propone l’istituzione di un “Search Committee” costituito da ricercatori ed esperti (anche stranieri) capaci di individuare i candidati migliori in base a meriti scientifici e gestionali in modo del tutto svincolato dalla politica. [Scienza in rete; Gruppo 2003]
PLANET INTELLIGENCE
Atlantificazione delle Svalbard. Il riscaldamento globale sta mettendo a dura prova l'ambiente pelagico delle isole Svalbard, basato su un delicato equilibro tra le diverse specie che lo abitano. I ricercatori della University Centre in Svalbard ne studiano gli effetti da trent'anni, e recentemente hanno pubblicato un dettagliato resoconto sulle modifiche avvenute nell'ecosistema: la progressiva atlantificazione ha migliorato l'efficienza riproduttiva di alcuni crostacei, mentre la dieta di alcuni uccelli marini ha cominciato a includere anche pesci tipici dei mari più caldi. Si va, insomma, verso un nuovo ecosistema marino; ma quanto sarà resiliente la nostra specie rispetto a queste modifiche, che noi stessi abbiamo determinato? [Scienza in rete; Sofia Rossi]

Cambiamento climatico e infortuni sul lavoro. Alessandro Marinaccio (INAIL) e colleghi hanno analizzato su Environment International l’effetto delle temperature sugli infortuni sul lavoro. Per il periodo 2006-2010 l’INAIL ha raccolto i dati da satellite delle temperature giornaliere in tutti gli 8090 comuni italiani con risoluzione 1×1 km correlandole agli infortuni a livello comunale. I rischi professionali di lesioni per caldo e freddo sono risultati essere rispettivamente aumentati del 17% e del 23%, per un numero assoluto di infortuni sul lavoro per estremi di caldo e freddo pari a 5.211 all’anno. [Science direct]

Allarme di 11.000 scienziati sul clima. L’Alleanza degli Scienziati del Mondo ha pubblicato una lettera, lo scorso 5 novembre 2019 sulla rivista BioScience, con oltre 11.000 firme di scienziati da 153 paesi nel mondo. La lettera contiene un allarme e, allo stesso tempo, offre sei soluzioni attraverso una nuova importante chiave di lettura dell'attuale crisi climatica, rivolgendosi a tutti: scienziati, decisori politici, imprese, e umanità intera. (La traduzione realizzata grazie al contributo di Stefano Caserini, Claudio Cassardo, e Giorgio Vacchiano è in pubblicazione su climalteranti.it).  [Bioscience]

Ridurre la popolazione? Fra le sei soluzioni proposte dagli 11.000 scienziati ce n'è una che farà discutere: la riduzione della popolazione mondiale. Secondo alcuni esperti intervistati da MIT Technology Review si tratta di un punto politicamente molto delicato, che potrebbe dare adito a discriminazioni pericolose e a politiche imperialiste.  [MIT Technology Review]
SCIENZA IN PARLAMENTO
Abbiamo ancora da imparare un metodo per far decollare le tasse di scopo. Una tassa sui contenitori di plastica monouso è stata prevista dal governo britannico nel budget 2018, ma con entrata in vigore nel 2022. Il governo si prende quindi quattro anni per mettere a punto la misura, che peraltro viene concepita all’interno di una strategia che prevede un nuovo regolamento in capo ai produttori, nuove misure per ottimizzare la raccolta differenziata di plastica e l’introduzione di un deposito per i contenitori delle bevande. La tassa viene indirizzata ai produttori ed è intesa non per far cassa ma per incentivare la transizione completa verso la plastica riciclata. I dettagli della tassa verranno messi a punto alla luce di una consultazione pubblica che si è svolta nei primi mesi del 2019 e i cui risultati sono stati resi noti recentemente dal Ministero del Tesoro. Un tasso di risposta altissimo e un sostanziale consenso anche delle aziende a passare alla (più cara) plastica riciclata, ma a certe condizioni. [Scienza in rete; Luca Carra]
TEMPI MODERNI
Stimolazione profonda contro le dipendenze. Un team di ricercatori del West Virginia University Rockefeller Neuroscience Institute (RNI) ha impiantato un dispositivo elettronico nel cervello di un uomo di 33 anni per guarirlo dalla dipendenza da oppioidi. Il dispositivo dovrebbe essere in grado di ridurre la dipendenza attraverso una “simulazione cerebrale profonda”. [Tech crunch]

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