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8 marzo 2018
a cura di Chiara Sabelli
La struttura cristallina esagonale del grafene. Credit: AlexanderAlUS / Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 3.0.
Due fogli di grafene sovrapposti con un angolo di rotazione di 1.1° hanno mostrato un comportamento superconduttivo, hanno cioè permesso alla corrente elettrica di fluire senza resistenza. Il fenomeno è stato osservato in due diversi esperimenti, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature. A rendere eccezionali le osservazioni dei fisici c'è il fatto che questa struttura a base di puro grafene sembrerebbe appartenere alla categoria dei superconduttori non convenzionali, come i cuprati, composti del rame. Questi materiali diventano superconduttori a temperature più alte di quelli convenzionali (fino a -130°C) ma comunque molto lontane dalla temperatura ambiente. La speranza è che il twisted bilayer graphene possa avere temperature di superconduttività alte a tal punto da poter essere impiegato in diverse applicazioni tecnologiche. Ma siamo solo all'inizio, e molti invitano alla cautela. Nell'immagine la struttura cristallina esagonale del grafene. Credit: AlexanderAlUS / Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 3.0.
DAL LABORATORIO ALL'INDUSTRIA
Tra i Paesi dell'Unione europea, l'Italia è quello che è cresciuto di più in termini di richieste di brevetto depositate allo European Patent Office (EPO) dal 2016 al 2017. Tuttavia se si guarda al numero di richieste per milione di abitanti, il nostro Paese resta molto al di sotto della media europea. Il 7 marzo a Bruxelles Benoît Battistelli, presidente di EPO, ha presentato i risultati relativi al 2017, confermando, tra le altre cose, l'interesse delle aziende cinesi per il mercato dell'innovazione europeo. [Scienza in rete; Chiara Sabelli]

Il presidente Battistelli ha sottolineato come l'innovazione sia il principale driver della crescita economica. Uno studio, realizzato nel 2016 dallo European Patent Office insieme allo European Union Intellectual Property Office, ha mostrato come le imprese che investono molto in diritti di proprietà intellettuale abbiano prodotto il 42% del PIL europeo tra il 2011 e il 2013, occupino il 38% dei lavoratori europei (82 milioni di posti di lavoro) e paghino stipendi più alti del 46% rispetto alle imprese che non investono in innovazione. [European Patent Office; Ufficio Comunicazione]

La ricerca oncologica italiana primeggia nel mondo. Secondo un recente rapporto pubblicato da Elsevier, l'Italia è seconda solo alla Cina in termini di crescita del numero di pubblicazioni. È al primo posto se si considera il volume di pubblicazioni che hanno ricevuto più citazioni. Sembrerebbe paradossale, per un Paese in cui lo Stato spende solo l'1,3% del PIL, contro una media OCSE del 2,4%. Ma guardando i dati sui brevetti, si capisce che l'Italia resta indietro nella fase di trasferimento tecnologico. [Scienza in rete; Luca Carra, Cristina Da Rold]

AIUTI ECONOMICI CONDIZIONATI PER MITIGARE LE DISUGUAGLIANZE DI SALUTE
2400 famiglie di New York in condizioni economiche precarie hanno ricevuto, per tre anni, circa 20 milioni di dollari, come parte di una sperimentazione sull'efficacia dei programmi di sussidio finanziario per mitigare le disuguaglianze di salute. Le loro condizioni sono state confrontate con quelle di altre 2400 famiglie che, in qualità di gruppo di controllo, non hanno ricevuto alcun sostegno economico. L'esperimento ha avuto esito positivo, seppure il miglioramento è stato modesto. È importante sottolineare che per continuare a ricevere il denaro, i genitori dovevano dimostrare di mandare i loro figli a scuola e di effettuare con una certa frequenza controlli medici. Politiche di questo genere sono già state applicate in Paesi del Sud America e Paesi in via di sviluppo, rivelandosi utili nel migliorare le condizioni di salute dei bambini e le speranze dei loro genitori nel futuro. Questa è la prima volta che un esperimento simile viene condotto in un Paese sviluppato e i ricercatori, membri del progetto Lifepath finanziato dalla Commissione Europea, sperano possa servire a introdurre programmi di welfare simili nel nostro continente. [Columbia University, Mailman School of Public Health; Redazione]

Intanto compie un anno l'esperimento finlandese di reddito universale incondizionato. Per due anni a partire dal 1^ gennaio 2017, 2000 cittadini tra i 25 e i 58 anni, disoccupati all'inizio del progetto, ricevono 560 euro al mese, anche se il loro status occupazionale cambia nel tempo. Non devono cioè dimostrare di essere ancora disoccupati o di stare cercando attivamente lavoro. L'esperimento, promosso da un governo di centro-destra, nasce dalla necessità di semplificare il sistema di welfare finlandese, che non riesce a stare al passo con un mercato del lavoro molto cambiato, fatto di lavoratori autonomi, contratti a termine, part-time e start up. Per non inquinare i dati, gli organizzatori finora non hanno avuto alcun feedback da parte dei partecipanti. [The Guardian; Jon Henley]

RICERCA E SOCIETÀ
La vittoria del Movimento 5 Stelle (M5S) e della Lega, insieme alla coalizione di centro destra, alle elezioni del 4 marzo preoccupa gli scienziati italiani. Durante il dibattito elettorale la scienza è stata chiamata in causa solo riguardo alla legge sull'obbligo vaccinale, che entrambi i partiti intenderebbero abrogare. Elena Fattori, senatrice M5S riconfermata, sostiene che Luigi Di Maio non permetterà a posizioni antiscientifiche di prendere piede in un eventuale governo da lui diretto. Maria Chiara Carrozza, ingegnera ed ex ministra dell'istruzione, università e ricerca, promette che gli scienziati italiani faranno sentire la loro voce, come già ribadito dal Gruppo 2003 per la ricerca scientifica in un recente appello sul Correre della Sera. [Science; Luca Tancredi Barone]

I recenti dati divulgati dall'ISTAT sono i migliori di sempre in termini di occupazione femminile (49,3%) e divario salariale medio lungo tutto l'arco della vita lavorativa (14,5%). Ma approfondendo l'analisi dei dati si vede che il divario salariale raggiunge picchi del 27% quando si considerano lavoratori e lavoratrici con oltre 20 anni di carriera. Inoltre si evidenziano dinamiche di mobilità (cambio del datore di lavoro) diverse tra uomini e donne. Le donne sembrano preferire più degli uomini gli ambienti in cui i colleghi sono più produttivi e più istruiti, in altri termini ambienti più competitivi. [La Voce; Alessandra Casarico e Salvatore Lattanzio]

"Un giornalista o una giornalista intervista uno scienziato o una scienziata riguardo al suo lavoro. Il giornalista o la giornalista deve mostrare allo scienziato o alla scienziata il testo dell'articolo e le citazioni per verificarne l'accuratezza?" Con questa domanda il neuroscienziato Kyle Jasmin ha lanciato un sondaggio su Twitter, che ha avuto risultati tutt'altro che netti. La maggior parte degli scienziati però ha risposto "Si" e, nella discussione che è seguita, ha spiegato di essere stata più volte delusa dai titoli degli articoli, spesso troppo sensazionalistici per poter comunicare il giusto messaggio. Un'indagine, condotta tra le maggiori testate scientifiche statunitensi, rivela invece che ai giornalisti è spesso vietato inviare il testo dell'articolo agli intervistati prima della pubblicazione. Ma in quasi tutte le redazioni è presente la figura del fact checker. Esiste una strada per comporre questo conflitto? [Undark Magazine; Dana Smith]


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