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28 febbraio 2020
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Donato Greco è stato per oltre 30 anni una delle figure di riferimento dell’epidemiologia e della prevenzione italiane. Ha diretto il laboratorio di epidemiologia e biostatistica dell’Istituto Superiore di Sanità ed è stato Direttore Generale della prevenzione presso il ministero della Salute. Ha gestito la preparazione alla pandemia influenzale del 2009 e ha studiato molte epidemie in Italia e in altri paesi, tra cui un grave focolaio di Ebola. Eva Benelli lo intervista sull’attuale epidemia di coronavirus SARS-CoV-2.
SPECIALE COVID-19
Lavoro agile e lezioni online: ecco la soluzione (soprattutto adesso). L’epidemia ci chiude in casa, ma dopo un po’ la noia fa più danni del virus. Così in questi giorni c’è chi chiede di riaprire i bar anche di sera, i musei e i cinema (come a Milano), mentre Confocommercio e Confindustria chiedono che il lavoro non venga interrotto oltre un certo limite, pena una caduta a spirale del PIL. La soluzione ovviamente c’è, e non solo per i periodi epidemici, che ci auguriamo rari: lo smart working, riunioni e lezioni a distanza, e ovviamente un uso intelligente dell’automazione e della connettività diffusa. Un articolo di Luca Carra e una riflessione di Pietro Ichino.

SARS-CoV-2 e il vaso di Pandora. Il New England Journal of Medicine affronta in un editoriale il tema della biocenosi del coronavirus che emerge dagli animali selvatici e dai mercati nei quali sono venduti vivi, finendo in un ecosistema dominato dalla specie umana che rappresenta un eccellente ambiente per trasmettersi. E i virus passati, SARS e MERS, ebola e HIV, ce lo avevano già mostrato chiaramente. "Con un po' di fortuna, le misure di controllo della salute pubblica potrebbero riuscire a rimettere i demoni nel vaso”, scrivono gli autori. "Se non ci riescono, ci troveremo ad affrontare una sfida pari, o anche peggiore, di quella posta dalla pandemia influenzale di un secolo fa". [New England Journal of Medicine]

Pensiamo soprattutto ad Africa e Paesi più poveri. Scrive il segretario generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus su Lancet: “Essere meglio preparati è particolarmente importante nei paesi più poveri, dove gli interventi ad alta intensità di risorse non sono purtroppo un'opzione. Ad esempio, determinare la durata del periodo di incubazione tra l'infezione e la presentazione dei sintomi aiuterà a garantire che le persone non siano tenute in quarantena più a lungo del necessario, mantenendo bassi i costi e riunendo le famiglie più velocemente”. [The Lancet]

La mappa del morbo nel mondo. In un articolo Le Monde compila un utile panorama mondiale del coronavirus. In Asia il nuovo coronavirus si diffonde e semina scompiglio. Negli USA Trump incarica il vice Mike Pence di sbarazzarsi del virus e contraddice le dichiarazioni dei CDC di Atlanta (i quali, senza troppo clamore, richiamano test difettosi che potrebbero aver ritardato l’individuazione dei focolai nel paese). Intanto l’FDA compila l'elenco dei farmaci e dei dispositivi medici la cui fornitura sarebbe messa a rischio (o addirittura interrotta) in caso di epidemia. E in Europa come stiamo messi? Tutti i Paesi alzano l’allerta, anche in risposta al potenziale annuncio di pandemia annunciato dall’OMS. In Germania Die Welt segue ora per ora l’andamento della malattia, mentre il Guardian aggiorna il suo blog sull’epidemia e paventa una crisi economica raffrontabile a quella del 2008. L’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità compila una mappa interattiva del virus sul continente. Da ultimo la Svizzera annulla tutti gli eventi, pubblici e privati, che raccolgono più di mille persone e così salta il salone dell'auto di Ginevra.

Dall'emergenza a prevenzione e controllo del picco epidemico. Un articolo sul Chinese Journal of Epidemiology analizza le contromisure prese dal Paese all'emergere dell'epidemia di SARS-CoV-2, la loro efficacia e come andrebbero implementate. Per la risposta, scrivono gli autori, servono misure più decise per limitare in modo sostanziale la diffusione dell'epidemia, anche a fronte delle molte difficoltà poste dal virus (tra cui il non conoscerne il reservoir e l'ospite intermedio, fonti d'infezione distribuite nelle aree rurali e presenza di pazienti asintomatici). Inoltre, è bene distinguere quella che è stata finora una gestione dell'emergenza dalla fase in cui si sta gradualmente entrando, quella di prevenzione e controllo del picco dell'epidemia, che richiederà sforzi costanti. [Chinese Journal of Epidemiology]

Qualche importante precisazione sul possibile ruolo del pangolino nel contagio. Il 7 febbraio, i ricercatori cinesi hanno annunciato in una nota stampa che il coronavirus del pangolino condivide il 99% della sequenza genetica con SARS-CoV-2, suggerendo che proprio il pangolino ne rappresenti l'ospite intermedio. Ma, si precisa in un articolo su Nature, tale corrispondenza non è riferita a un intero genoma, bensì solo alla sequenza di un receptor-binding domain virale. L'articolo sullo studio è uscito solo dopo la conferenza stampa, il 20 febbraio, postato sul server di preprint bioRvx e il report della nota stampa è stato un "un imbarazzante errore di comunicazione tra i gruppo dei bioinformatici e il gruppo del laboratorio", spiega uno dei co-autori. A guardare l'intero genoma, i coronavirus del pangolino e della nostra specie arriva a condividerne circa il 90%, come mostrano altri tre studi usciti la scorsa settimana. [Nature]

Letalità, mortalità, guarigione… impariamo le nozioni di base dell’epidemia. Le parole sono importanti. Tasso di letalità è il rapporto tra morti per una malattia e il numero totale di soggetti affetti dalla stessa malattia. Tasso di mortalità è il rapporto tra il numero di morti sul totale della popolazione media presente nello stesso periodo di osservazione (e non sul numero di malati). [Scienza in rete; Fabrizio Bianchi]

Covid-19 fra precauzione, comunicazione e diritti. Dire alla gente “non fatevi prendere dal panico” è perfettamente inutile. [Scienza in rete; Luca Carra]

La paura ai tempi del Coronavirus. Come spiegano Fabrizio Bianchi e Liliana Cori in quest'articolo, infatti, "la combinazione tra modalità di trasmissione, meccanismo di generazione di malattia, gestione del rischio e paura intrinseca travalicano l’entità dell’impatto sulla salute”. [Scienza in rete; Fabrizio Bianchi, Liliana Cori]
PLANET INTELLIGENCE
Un approfondimento sul commercio di specie selvatiche. Il commercio di specie selvatiche, che entrano nel mercato per i più svariati motivi (come trofei e oggetti decorativi, per l'alimentazione, per la medicina tradizionale o come pet) è un business multimiliardario che coinvolge un quinto delle specie di vertebrati terrestri. Con svariati effetti nocivi: danneggia pesantemente la conservazione delle specie in natura (alcune sono state portate all'estinzione o sull'orlo dell'estinzione proprio dal commercio), comprese quelle autoctone quando gli animali sono liberati illegalmente o fuggono, e porta alla trasmissione di patogeni. [Scienza in rete; Laura Scillitani]

L’Amazzonia e il punto di non ritorno. Nell'ultimo secolo la temperatura media nella foresta amazzonica è aumentata di 1-1,5 °C. In alcune parti, la stagione secca si è estesa negli ultimi 50 anni, passando da quattro mesi a quasi cinque. Dal 2005 le siccità gravi hanno colpito tre volte tanto. Tutto ciò ha determinato un cambiamento nella vegetazione. Nel 2018, uno studio ha riferito che gli alberi che si comportano meglio in condizioni di umidità, come le leguminose tropicali del genere Inga, stanno morendo. Quelli adattati a climi più secchi, come la noce del Brasile (Bertholletia excelsa) sono fiorenti. Allo stesso tempo, gran parte dell'Amazzonia viene abbattuta e bruciata riducendo la foresta di circa il 15% rispetto ai suoi oltre 6 milioni di chilometri quadrati degli anni Settanta. Secondo alcuni ricercatori siamo non lontani da un punto di non ritorno (tipping point) dell’ecosistema forestale più vasto del mondo, con effetti a catena sul clima e la biodiversità del pianeta. [Nature]

Undicesimo comandamento, proteggiamo le migrazioni. Viaggi intercontinentali o più brevi, migrazioni parziali o obbligate sono raccontate in "Senza confini. Le straordinarie storie degli animali migratori", di Francesca Buoninconti, vincitore del Premio Biblioteche di Roma per la saggistica. Ma tutti i migratori, dal piccolo culbianco alla grande balena franca, devono fronteggiare i disturbi posti dalla nostra specie e i cambiamenti climatici. [Scienza in rete; Laura Scillitani]
POLITICA DELLA RICERCA
I pilastri e le missioni della nuova strategia della ricerca europea. Coinvolgimento del pubblico e relazioni intersettoriali sono fra i pilastri della nuova strategia della ricerca europea disegnata con il contributo dell’economista dell’UCL di Londra Mariana Mazzucato, la quale nel suo ultimo report ha elaborato 17 raccomandazioni su coinvolgimento, valutazione, comunicazione, efficacia del settore pubblico, e finanziamenti. Si tratta per molti diversi di un cambio di paradigma nella governance della ricerca che investirà in pieno il nuovo programma quadro Horizon Europe. [Scienza in rete; Laura Boscherini et al]

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