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7 febbraio 2020
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Brexit un brutto affare anche per la ricerca. Ora che è definitiva, l’uscita dall’Europa del Regno Unito sta già provocando preoccupazioni nella comunità scientifica. Cosa cambierà? Sarà ancora possibile collaborare per i progetti europei? E le migliaia di ricercatori italiani e di altri paesi attivi sull’isola continueranno lavorare come sempre? La previsione di molti è che ci perderà sia la ricerca europea sia quella britannica. Un articolo di Luca Carra su IIT Open Talk.
POLITICA DELLA RICERCA
Novità in vista per ERC. Si laurea in ingegneria, poi in medicina, intanto frequenta matematica. Suona il sax in un gruppo jazz, è stato campione di basket… Stiamo parlando di Mauro Ferrari, nuovo presidente dell’European Research Council (ERC), cui dedica un ritratto Science Business. Che rivela i suoi nuovi programmi per rendere l’ERC più transdisciplinare e innovativo, e soprattutto difenderne il budget per il prossimo settennio, in modo da poter finanziare i meritevoli che attualmente restano esclusi. [Science business]

Quanti equivoci sulla sperimentazione animale! Gli argomenti degli animalisti contrari alla sperimentazione animale usano essenzialmente tre argomenti: a) la sperimentazione animale non serve, b) gli animali con cui i ricercatori lavorano soffrono molto, c) ci sono metodi alternativi alla ricerca biomedica che non richiedono l’uso di animali. Giacomo Rizzolatti risponde a ciascuno di essi. [Scienza in rete; Giacomo Rizzolatti]

Università, risorsa senza risorse. Dal discorso d’apertura dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Milano del rettore Elio Franzini. La formazione universitaria rende liberi e consapevoli. Ma è necessario che all’università si dia una dimensione europea e le risorse sufficienti per rafforzarsi in un contesto culturale avverso. “Nella sconfortante ultima legge di bilancio, dove la parola università è pressoché assente, deve non è dedicata a essa un solo pensiero e una sola strategia, è stata minata, con il silenzio, la nostra libertà. Come hanno ben scritto CUN e CRUI, è in atto un’ulteriore erosione della quota di risorse a scapito di altre spese indifferibili, come la manutenzione, la sicurezza, la crescita del turn over. Non bastano contingenti e posteriori foglie di fico o pur ottimi e necessari spacchettamenti ministeriali, che peraltro hanno affidato l’Università alla persona giusta, a cambiare la situazione: l’Università non vive di annuali piani straordinari, invocati come panacea quando sono soltanto pannicelli caldi, bensì di progetto, di disegno, di investimento per il futuro. Ignorarlo, e quest’anno come non mai, significa ignorare la progettualità del Paese, il suo futuro, il suo destino.” [Scienza in rete; Elio Franzini]
CRONACHE DELLA RICERCA
Per vaccinare i giovani contro il razzismo serve anche un insegnamento più consapevole della genetica. Come si potrebbe usare la scienza per disinnescare le percezioni intuitive che alimentano forme di razzismo? Nel suo articolo, Gilberto Corbellini riferisce di uno studio pubblicato su Science Education che mostra come se si insegna bene la variabilità biologica e la sua origine/funzione evolutiva agli studenti, e se li si guida a capire davvero le modalità attraverso cui geni e contesto ambientale concorrono a costruire il fenotipo, questi smettono spontaneamente di credere alle razze e controllano i bias razzisti. L'ipotesi è, quindi, che l’insegnamento della biologia e della genetica possa disinnescare il bias cognitivo essenzialista. [Scienza in rete; Gilberto Corbellini]

Populismo online e prove di democrazia diretta: una riflessione della presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia. Dalla sua nascita, la riflessione sulla democrazia si dibatte fra la sua declinazione rappresentativa e diretta, una tensione che negli ultimi tempi sta interessando anche il dibattito italiano. Invitata a tenere la prolusione all’apertura dell’anno accademico dell’università degli Studi di Milano, la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia si sofferma su questo punto: “In fondo, nelle forme della cosiddetta democrazia diretta, il popolo è chiamato ad accettare o a rifiutare, ad approvare o disapprovare con un sì o con un no, in ogni caso a reagire alle domande che gli sono poste: l’agenda è pur sempre nelle mani dei rappresentanti, mentre la volontà popolare ha sempre la natura di risposta e presuppone l’esistenza di leader e di gruppi dirigenti che assumano una iniziativa e poi attuino quanto indicato con il responso popolare. L’autogoverno puro non potrebbe perciò darsi in alcun modo senza l’ausilio di rappresentanti in posizione di leadership. Non a caso, come è stato di recente osservato, anche le nuove forme di “democrazia diretta” rese possibili dal web, che pure incentivano di certo la partecipazione dal basso, si combinano anche con un forte dirigismo dall’alto e una forte organizzazione verticistica (…) I leader comunicano direttamente con i loro seguaci, via Twitter, via Facebook: un one to many con messaggi che poi si rifrangono in una comunicazione many to many. Questa trasformazione è sotto gli occhi di tutti, pone nuovi interrogativi e imprime una spinta verso una ulteriore trasformazione”. [Scienza in rete; Marta Cartabia]

La dura vita dei ricercatori. Oltre 4.000 ricercatori soprattutto britannici hanno partecipato a una grande indagine del Wellcome Trust sulla qualità del loro lavoro. Emerge che in generale i ricercatori sono appassionati al loro lavoro, ma preoccupati per le prospettive future e la precarietà della professione. La maggioranza indica il prevalere di forme di concorrenza malsana, bullismo, molestie e problemi di salute mentale. Il sistema favorisce inoltre la quantità rispetto alla qualità e alla creatività. [Wellcome]
PLANET INTELLIGENCE
Ambiente europeo: ancora lunga la strada per la sostenibilità. Il Rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, uscito il 4 dicembre 2019, esamina le tendenze storiche, le previsioni al 2030 e al 2050 e lo stato delle decisioni politiche dei Paesi dell’Unione. I parametri presi in considerazione dagli esperti sono: biodiversità e natura, acqua, terra e suolo, ambiente marino, cambiamenti climatici, inquinamento atmosferico, spreco e risorse in un’economia circolare, inquinamento acustico e inquinamento industriale. I miglioramenti più significativi riguardano la riduzione di gas serra, di inquinanti atmosferici e industriali, una gestione più efficiente delle risorse e l’implementazione di nuove tecnologie sostenibili. Al contrario, i trend più allarmanti registrano una forte perdita di biodiversità e un eccessivo sfruttamento del suolo. Il quadro delineato rivela che l’Europa ha compiuto passi avanti, in alcuni casi molto positivi, ma non è ancora sul sentiero di sviluppo sostenibile tracciato dagli Obiettivi dell’Agenda 2030: per il futuro occorrono sforzi ancora più significativi in tutti i settori esaminati, in modo da invertire i trend negativi e consolidare i risultati ottenuti nell’ultimo decennio. [Scienza in rete]

Le estinzioni al centro del Darwin Day di Milano. Mercoledì 12 Febbraio si celebra in tutto il mondo la nascita di Charles Darwin e numerose sono le iniziative che vogliono ricordare le opere e le ricerche del biologo britannico. Il Museo di Storia Naturale di Milano propone per l’occasione due giorni di conferenze e laboratori didattici sul tema “Il Mondo senza. Il ruolo delle estinzioni nell’evoluzione”. In questa edizione milanese del Darwin Day 2020 saranno passati in rassegna vari eventi di estinzione, le loro possibili spiegazioni e le loro implicazioni. Si parlerà di estinzioni di massa, catastrofi che però hanno aperto grandi spazi per l’origine di nuove forme, di estinzioni insulari, metafore del possibile destino del nostro Pianeta, di singole specie estinte o in pericolo di estinzione e delle ragioni di tali condizioni. Infine, si cercherà di capire quanto pesano le attività umane nel causare o accelerare le estinzioni e che cosa possiamo fare per gestire in modo lungimirante il nostro impatto sul futuro della vita sulla Terra.  La giornata di conferenze del 12 febbraio si potrà seguire in diretta sul canale Youtube di Scienza in Rete. Il programma completo del Darwin Day 2020 è consultabile sul sito del Museo di Storia Naturale di Milano.

Darwin Day Milano 2020

Il microbioma GM che protegge le api. L’acaro Varroa destructor è un parassita delle api che causa grandi danni agli apicoltori. Oltre a danneggiare direttamente gli insetti, li rende suscettibili a, ed è vettore di, diversi virus. In un articolo pubblicato su Science, un gruppo di ricercatori ha descritto un approccio per contrastare l'infezione basato su batteri del microbioma intestinale delle api, ingegnerizzati in modo da poter rispondere all'infezione dell'acaro e di uno dei virus che può trasmettere. [Scienza in rete; Anna Romano]
SALUTE
Quel che c’è da sapere sul nuovo Coronavirus. L’ultima emergenza globale che riempie i notiziari e le pagine dei quotidiani è una malattia respiratoria, in alcuni casi grave e anche mortale, causata da un nuovo Coronavirus (CoV) definito “2019-nCoV” originato nella città di Wuhan, in Cina. Come le altre epidemie da CoV pericolose per la salute umana, causando la SARS e la MERS, anche quest’ultima è una zoonosi, ovvero una patologia innescata dal “salto di specie” di un virus da un serbatoio animale all’uomo. Gli esperti Guido Poli ed Elisa Vicenzi (la prima ad aver isolato il virus della SARS in Italia) fanno il punto sull’epidemia, le possibili prospettive e i farmaci che vengono attualmente provati sugli infetti. [Scienza in rete; Guido Poli, Elisa Vicenzi]

Perché invecchiamo? e che ruolo può avere l’alimentazione? Un workshop a Novara. Il 5 e il 6 marzo 2020 a Novara, presso il Campus Universitario “Perrone” dell’Università del Piemonte Orientale, si terrà un workshop internazionale, “Food, health, and factors promoting longevity. Nato dalla collaborazione tra i due progetti finanziati dal MIUR – l’AGING Project del Dipartimento di Medicina Traslazionale e il Progetto Food for Health: a Integrated Approach del Dipartimento di Scienze della salute – il workshop riunisce ricercatori ed esperti internazionali per approfondire le conoscenze dei processi di invecchiamento e promuovere la collaborazione e il networking. Obiettivo del workshop è quello di provare a rispondere ad alcune domande rilevanti sull’invecchiamento, come: 1) Perché invecchiamo e perché invecchiamo in condizioni di cattiva salute? 2) Qual è il ruolo del cibo e della nutrizione nella salute, nei processi di invecchiamento e nelle condizioni patologiche? 3) È possibile ridurre il peso di malattie e disabilità durante l’invecchiamento? [Aging project]

Aging project
TEMPI MODERNI
Dalle misure antropometriche a quelle economiche. Secondo una ricerca della MIT Sloan School of Management e State Street Associates del MIT, c'è il 70% di probabilità che nei prossimi sei mesi si verifichi una recessione. I ricercatori hanno creato un indice composto da quattro fattori e poi hanno utilizzato la distanza Mahalanobis (una misura utilizzata per analizzare i crani umani) per determinare come le attuali condizioni di mercato si confrontano con le recessioni precedenti. "La distanza Mahalanobis è stata originariamente concepita per misurare la somiglianza statistica dei valori dimensionali di un determinato cranio con i valori medi di un gruppo scelto di crani", hanno spiegato i ricercatori. In sostanza misura la distanza tra un punto e una certa distribuzione. Utilizzando questo principio, i ricercatori hanno analizzato mensilmente quattro fattori di mercato - la produzione industriale, i salari non agricoli, il rendimento del mercato azionario e la pendenza della curva dei rendimenti. Hanno poi misurato come l'attuale rapporto tra le quattro metriche si confronta con le serie storiche. L'indice si attesta attualmente al 76%. Guardando ai dati del 1916, i ricercatori hanno scoperto che una volta che l'indice ha superato il 70%, la probabilità di una recessione è salita al 70%. [SSRN - Social Science Research Network]

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