Esplorazione e introduzione del concetto di INTERAZIONE 

 

Scuola Elementare Castelnuovo (Recanati) Ins. Maria Teresa Piattoni, classe 3^

 

La maestra ha portato a scuola questi materiali ed oggetti:

        Lana di ferro,

        Magnete,

        Guscio d�uovo,

        Infuso di radicchio filtrato,

        Aceto,

        Bicarbonato.

Abbiamo formato quattro gruppi. Ogni gruppo aveva un vassoio di alluminio con dei bicchieri di plastica trasparenti vuoti ed altri di plastica bianca. Abbiamo abbinato i materiali a coppie, usandone solo una parte ogni volta.

Dovevamo scoprire pi� cambiamenti possibili.

In ogni gruppo � stato scelto un responsabile della registrazione dei dati.

Abbiamo avuto a disposizione anche un secchio con acqua pulita e uno vuoto per scaricare i risultati delle prove e sciacquare i contenitori.

La maestra e  il tutor hanno costruito alla lavagna una tabella a doppia entrata con i 5 materiali in riga e in colonna nello stesso ordine;hanno poi numerato le caselle coorrispondenti ad ogni diverso abbinamento da 1 a 10.

 

 

 

G

A

R

F

B

   G

X

 

 

 

 

A

1

X

 

 

 

R

2

5

X

 

 

F

3

6

8

X

 

B

4

7

9

10

X

             Legenda

                                                                                                        

            G = guscio

           

            A = aceto

 

            R = radicchio

 

            F = lana di ferro

 

            B = bicarbonato

 

 

 

 

Infine abbiamo registrato le osservazioni e i cambiamenti ottenuti.

 

1)     Guscio + aceto= bollicine soprattutto sulla parte esterna del guscio.

 

2)     Guscio + radicchio = il radicchio non � cambiato,il guscio si � scurito nella parte interna.

           

3)     Ferro + guscio = nessun cambiamento.

 

4)     Bicarbonato + guscio = nessun cambiamento.

 

5)     Aceto + radicchio = si ottiene un colore rosato.

 

6)     Aceto + ferro = nessun cambiamento.

 

7)     Bicarbonato + aceto = molta schiuma e bollicine: il bicarbonato si � sciolto.

 

8)     Ferro + radicchio= il ferro diventa scuro; il radicchio pi� scuro.

 

9)     Bicarbonato + radicchio = colore verde oliva.

 

10)   Ferro + bicarbonato= nessun cambiamento.

 

Abbiamo osservato che si sono verificati casi in cui c�� stata azione tra l�uno e l�altro materiale.

C�� stata quindi una INTERAZIONE  cio�  una AZIONE tra due cose, oggetti o materiali.

Abbiamo osservato che ci sono stati casi di NON INTERAZIONE ( non si sono verificati casi di cambiamenti rilevanti).

Dopo aver capito il concetto di INTERAZIONE  il prof. Tifi ci ha fatto altri esempi, chiedendo ogni volta se c�era interazione e perch�.

 

Esempi

  • Le piccole pagliuzze di ferro nel bicarbonato secco si radunavano e si muovevano girando la calamita sotto il foglio di carta dove i due materiali erano mescolati.

  • Il bicarbonato da grigio ritornava bianco e il ferro risultava immutato.

Non c�era stata nessuna interazione tra i due materiali, ma c�era stata interazione tra calamita e ferro.

  •  Il temperino aguzza la matita,ma la matita cosa fa al temperino?

Il temperino ha trasformato la matita, la matita non ha cambiato il temperino, MA il temperino dopo tanto uso si consuma quindi si sar� INTERAZIONE.

  • Abbiamo osservato una bussola: la punta rosa dell�ago indicava sempre la direzione NORD anche cambiando posizione. Si capiva che interagiva con qualcosa che doveva trovarsi fuori della bussola.

Ci sono tanti altri esempi di interazione: forbici_carta, gesso_lavagna, termosifone_aria, cibo_corpo, sega_legno, coltello_carne�

 

NOI ABBIAMO ILLUSTRATO IL DIARIO DI BORDO CON I NOSTRI DISEGNI:

 

 

 

 

ED ORA ESERCITIAMOCI A TROVARE ALTRE INTERAZIONI:

  • Cartone pinzatrice: se prendi una pinzatrice e poi pinzi il cartone, vengono i buchi sul cartone e la pinzatrice  consuma i ferretti  dentro.

  • Di  mattina,  quando  faccio  colazione  metto  prima  il  cacao dopo  butto il latte  tiepido e  quando  ho  riempito  la  tazza  vedo il  latte  di  colore marrone, perch�  il cacao si �  sciolto  nel  latte .

  • Il  cacao  � diventato una  cosa  sola  con  il  latte. Il    latte  ha  il   profumo  e  il  sapore di  cacao .Una  cosa  che  ho  notato �  che  non  posso  pi�  riprendere  il  cacao  dentro  il latte 

  • Io prendo la macchina per cucire e del filo, questo lo faccio passare nei vari spazi. Prendo una stoffa la metto sotto l�ago, inizio a muovere il pedale che contemporaneamente muove la stoffa e si forma una cucitura. E� una interazione perch� sulla stoffa rimane il filo mentre sulla spoletta diminuisce.

  • l  rossetto e le labbra interagiscono perch� il rossetto si consuma, ma protegge lo stesso le  labbra. Questa �  un� interazione.

 

Classe 3� _  Castelnuovo

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DIARIO DI BORDO DI SCIENZAINRETE

 

 RECANATI 18 / 11 / 2004

 Classe IVB  Le Grazie 14,15  _  16,15 Maestra Pina Feliciotti

 

 ESPERIENZA DI APPLICAZIONE DEL CONCETTO DI INTERAZIONE

 

La classe � stata invitata ad osservare il materiale che ogni coppia di bambini aveva a disposizione sui banchi singoli uniti a due a due. Precisamente: una pila 1,5 mezza torcia, una lampadina da 2,5 v, un filo di rame a treccia rivestito lungo 15 cm. Circa.

Consegna:

Prova a far accendere la lampadina con ci� che hai a disposizione.

Alcuni bambini riconoscono nel materiale oggetti familiari perch� usati per far funzionare dei giochi e uno di loro si ricorda che una volta per far accendere un game boy, non avendo le pile giuste, ha visto fare dei  � collegamenti � da altri bambini pi� grandi con pile diverse da quelle necessarie e fili elettrici.

Viene detto loro di fare attenzione alle �estremit�� degli oggetti che hanno e soprattutto alla lampadina e alle sue parti metalliche (punta e avvitatura)

I bambini riescono un po� alla volta a far accendere la lampadina con grande entusiasmo. Viene chiesto loro di  osservare quali sono le parti venute a contatto e quante sono le coppie individuate e cio� tre.

 

 

 

I bambini fanno diverse possibilit� di contatti provando a variare anche il numero di materiali per es. 2 pile 1 filo 1 lampadina  o 2 lampadine 1 pila 1 filo. 

Viene effettuato un semplice test disegnando alla lavagna varie possibilit� di contatti e in una tabella  le possibili interazioni e le evidenze di queste interazioni cio� la luce o il calore.

Ho disegnato le varie posizioni pila filo lampadina alla lavagna; i bambini hanno fatto delle previsioni sul fatto che ci sarebbe stata interazione o meno.

Per ogni disposizione due bambini, come si vede dalle foto, sono andati davanti a tutti e hanno verificato sperimentalmente se le previsioni erano giuste o meno.

In alcune combinazioni l�interazione � evidenziata solo dal riscaldamento del filo ma non dall�accensione della lampadina. In questo modo i bambini capiscono che ci sono diverse evidenze per l�interazione e si evita di identificare l�interazione con la data evidenza.

 

 

 

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Esploriamo le muffe

 

novembre 2004, 2� Circolo Recanati, 4�B plesso Le grazie.

 

I bambini-scienziati della classe di Pina hanno osservato l'esistenza di molte muffe diverse, trasportate forse dalle cose che hanno appoggiato sulle piastre di "gelatina" incontaminata.

Questi i risultati:

 

Capelli di Federico e Riccardo

Funghetti appassiti secchi Asmba e Mattia P.

Pane, di Simone e Mattia B.

Polvere, Martina e Leonardo

�Unghie varie�, Matteo e Davide

Sopraciglia, Matteo B., Federica

 

Le piastre contengono una gelatina nutriente (tecnicamente �terreno Sabourod agarizzato�) adatta alla crescita di tutte le muffe. Finch� le piastre restano chiuse non si sviluppa in esse nessuna muffa n� altro, cos� come dalla terra non cresce nulla se non si mette un seme o se un seme non si trova l� per caso. Quindi occorre mettere dentro qualcosa che possa contenere piccole spore, come quelle che abbiamo visto sotto il cappello dei funghi. Per le nostre esperienze basta aprire la piastra per il breve tempo sufficiente a inserire l�oggetto, richiuderla e lasciarla per qualche giorno in un luogo buio. Ogni cosa ha prodotto delle muffe, perci� si capisce che le muffe stanno un po� dappertutto.

Constatata la crescita di gran variet� di muffe, abbiamo notato che ogni cosa aveva prodotto una muffa differente per aspetto, forma, colori. Perci� ci siamo chiesti se potesse esserci una relazione tra il tipo di muffa e l�oggetto che l�ha generata, cio� se ciascun oggetto fosse �contaminato� con un tipo preciso di muffa, oppure se la muffa si formasse casualmente.

Per rispondere a questa domanda abbiamo stabilito di dividere ogni oggetto (es. mollica di pane) tra due piastre uguali. Qui accanto i risultati.

Due met� di uno stesso spicchio di mela. Le due muffe differiscono solo per l�estensione della zona grigia vellutata.

Due met� di uno stesso spicchio di mandarino. Anche in questo caso si hanno le stesse colorazioni,  ma con uno sviluppo molto diverso della peluria bianca.

Anche per la buccia di mandarino si ha una sostanziale corrispondenza nelle due piastre.

 

Possiamo concludere che le muffe sono nelle cose che noi abbiamo scelto per gli esperimenti.

Mentre mettevamo in pratica l'esperimento ci siamo accorti che nei barattoli delle pesche sciroppate che avevamo mangiato c'era della muffa che galleggiava sul liquido. La maestra ha chiesto cosa fosse cambiato dal momento che avevamo preparato le pesche a quello successivo di aver aperto e poi richiuso. I bambini hanno risposto che era entrata l'aria ed che le muffe potevano stare anche nell'aria. Abbiamo" raccolto" l'aria della classe per 5 minuti su una piastra e per altrettanti quella del giardino. Ecco i risultati:

 

 

 

Come si vede l�aria del giardino contiene tanti tipi di muffe diverse, mentre l�aria della classe ne ha prodotta solo una.

 

Questa ricerca sperimentale sulle muffe, che lascia aperte ancora varie domande, � stata utile alla nostra ricerca sulla conservazione degli alimenti, della quale riportiamo una mappa concettuale.

 

 

 

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