fbpx Futuro Remoto 2020 | Scienza in rete

Italia chiama Base Concordia - Antartide

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins
 --

Futuro Remoto, il primo Festival della Scienza d’Europa ideato nel 1987 dal fisico Vittorio Silvestrini e promosso da Città della Scienza di Napoli, celebra la sua XXXIV edizione con eventi online e con un’ampia sezione internazionale, dal 20 al 29 novembre 2020 parlando di Pianeta, cambiamenti epocali e sfide globali.

E' possibile seguire le dirette degli eventi su questa pagina. 

Programma di venerdì 27 novembre 2020

Concordia è una delle tre stazioni permanenti oggi operanti nell’Antartide continentale. Situata sul plateau antartico, a 3.233 m di altitudine, nel sito denominato Dome C (75°06' Sud e 123°21' Est), Concordia è una delle tre stazioni permanenti oggi operanti nell’Antartide continentale. Viene gestita da due nazioni, Italia e Francia, tramite i rispettivi Programmi nazionali Antartici e sulla base di un accordo intergovernativo per l’attuazione di programmi di ricerche scientifiche e tecnologiche in Antartide, in piena armonia con gli ideali più elevati del Trattato Antartico. La base Concordia ospita attualmente la 36a spedizione scientifica italiana, nella campagna estiva da ottobre 2020 a marzo 2021, con tecnici e ricercatori, italiani e stranieri, a supporto di attività scientifiche e tecnologiche di rilievo nazionale e internazionale.

Nel corso del collegamento il pubblico potrà confrontarsi con lo staff logistico e scientifico presente in base per conoscere tutte le attività che vengono condotte in un luogo così inospitale (la presenza di ossigeno è poco più della metà normalmente presente e nella notte polare le temperature esterne scendono sotto i -80°C) e comprendere il contributo dell’Italia alle ricerche in Antartide, come gli studi sul paleoclima che vengono condotti con l’analisi delle carote di ghiaccio provenienti dalle perforazioni profonde della calotta glaciale (oltre 3000 m sotto la superficie), o come le ricerche sui cambiamenti climatici e del loro impatto su quello che può essere considerato l’ultimo luogo incontaminato del pianeta, l’Antartide.

A cura di ENEA-Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e il Programma Nazionale di Ricerca per l’Antartide
Introduce: Guido Di Donfrancesco, Unità Tecnica Antartide, ENEA
Modera: Luca Carra, Giornalista
Relatori: Rocco Ascione, Capo 36a Spedizione Scientifica Italiana a Concordia

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Fibrosi cistica: una persona su trenta è portatore sano. E non lo sa.

Immagine tratta dalla campagna "Uno su trenta e non lo sai" sul test del portatore sano della fibrosi cistica: persone viste dall'alto camminano su una strada, una ha un ombrello colorato

La fibrosi cistica è una malattia grave, legata a una mutazione genetica recessiva. Se è presente su una sola copia del gene interessato non dà problemi. Se però entrambi i genitori sono portatori sani del gene mutato, possono passare le due copie al figlio o alla figlia, che in questo caso svilupperà la malattia. In Italia sono circa due milioni i portatori sani di fibrosi cistica, nella quasi totalità dei casi senza saperlo. La Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica sta conducendo una campagna informativa sul test del portatore sano, che consente ai futuri genitori di acquistare consapevolezza del proprio stato.

Se due genitori con gli occhi scuri hanno entrambi un gene degli occhi chiari nel proprio patrimonio genetico, c’è una probabilità su quattro che lo passino entrambi a un figlio e abbiano così discendenza con gli occhi chiari. Questo è un fatto abbastanza noto, che si studia a scuola a proposito dei caratteri recessivi e dominanti, e che fa sperare a molti genitori con gli occhi scuri, ma nonni o bisnonni con gli occhi celesti, di ritrovare nei pargoli l’azzurro degli occhi degli antenati.