newsletter #63
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Partito il 6 maggio negli Stati Uniti il progetto All of Us Research
Program, dei National Institutes of Health:
raccoglierà i dati sanitari, genetici e sugli stili di
vita di almeno 1 milione di cittadini. L'obiettivo è
creare una
base dati per la medicina di precisione. Credit: National Institutes of Health. Licenza: Public Domain.
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CINA ALLA CONQUISTA DELLA SUPREMAZIA SCIENTIFICA: CHIEDE LA COLLABORAZIONE DI TUTTI
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"La stazione spaziale cinese non appartiene solo
alla Cina, ma a tutto il mondo. Tutti gli Stati,
indipendentemente dalla loro dimensione e
livello di sviluppo, possono prendervi
parte". Sono queste le parole pronunciate
dall'ambasciatore Shi Zhongjun,
rappresentante della Cina presso le Nazioni
Unite e altre istituzioni internazionali a
Vienna il 29 maggio scorso. La Chinese Space
Station (CSS) potrebbe essere
operativa già nel 2022. Dall'altro lato
dell'Atlantico le cose sembrano prendere la
direzione opposta:
l'amministrazione Trump prevede di interrompere
i finanziamenti della NASA
alla International Space Station nel 2025. E se l'ESA
europea ha già stretto accordi con i
colleghi cinesi che consentiranno agli
astronauti europei di visitare la CSS, la
legge statunitense vieta ogni coinvolgimento
della NASA nei programmi spaziali della Cina.
[Ars Technica; Eric Berger]
È stato lanciato la scorsa settimana a
Shangai un nuovo centro di ricerca dedicato allo
studio del cervello, lo Shangai Research Center
for Brain Science and Brain Inspired
Intelligence. Insieme al Chinese Institute
for Brain Research, inaugurato a Pechino il 22 marzo
scorso, dovrebbe diventare il teatro del China
Brain Project, il progetto che intende condurre
la Cina alle frontiere delle
neuroscienze. Annunciato nel 2016 all'interno
del piano quinquennale, il programma non ha
tuttavia ancora ricevuto la luce verde dalle
autorità nazionali. I tre pilastri di base
del progetto sono stati delineati in un articolo
pubblicato sulla rivista Neuron nel 2016 e
ruotano attorno alla possibilità di
guadagnare nuove conoscenze sul funzionamento
dei circuiti che connettono tra loro i diversi
tipi di neuroni. In attesa di un inizio
ufficiale, i due istituti sono nati grazie ai
finanziamenti delle amministrazioni cittadine e
di altri istituti di ricerca e contano di
stabilire una fitta rete di collaborazioni, sia
con i centri clinici sul territorio sia con gli
scienziati di altri Paesi.
[Science; Dennis Normille]
Le scuole di fisica di Zhuhai e Guangzhou, entrambe nella provincia sudorientale cinese del Guangdong, recluteranno 140 ricercatori in tutto nei prossimi cinque anni. Da coloro che sono a inizio carriera, i post-doc, fino ai più esperti professori ordinari. E stanno cercando di ottenere il maggior numero di candidature dall'estero, Europa e Stati Uniti in particolare. Pietro Greco racconta di questa apertura e della stupefacente velocità a cui crescono gli investimenti in ricerca e sviluppo in Cina.
[Scienza in rete; Pietro Greco]
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FIPRONIL: PRINCIPIO DI PRECAUZIONE IN DISCUSSIONE?
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Il 17 maggio scorso la Corte di giustizia dell'Unione Europea ha emesso una sentenza in cui accoglie il ricorso di BASF contro le limitazioni imposte nel 2013 dalla Commissione all'utilizzo del fipronil, il pesticida considerato, insieme ad altri tre insetticidi della famiglia dei neonicotinoidi, responsabile della moria delle api e di altri impollinatori.
Di fatto la Corte ritiene che l'elevato grado di incertezza sugli effetti del fipronil sull'ambiente e la salute umana imponga di condurre un'analisi dei danni economici arrecati dalla limitazione del suo utilizzo.
La Corte europea sembra affermare dunque che sul principio di precauzione prevalga in questo caso quello di proporzionalità, mettendo sullo stesso piano i danni ad ambiente e salute e le perdite economiche.
Il principio di precauzione, presente nel diritto ambientale europeo all'Articolo 191 del Trattato di Lisbona, stabilisce che "in caso di rischio di danno grave o irreversibile, l'assenza di una piena certezza scientifica non deve costituire un motivo per differire l'adozione di misure adeguate ed effettive".
Stéphane Focaurt, il giornalista di Le Monde autore insieme a Stéphane Horel dell'inchiesta sulla Monsanto, si chiede se un simile precedente indebolirà la posizione dei Governi nelle contese future con le industrie chimiche.
[Le Monde; Stéphane Foucart]
Nella stessa sentenza del 17 maggio la Corte di giustizia dell'Unione Europea
si è espressa anche riguardo il
ricorso, presentato da Bayer e
Syngenta, su altri tre insetticidi
appartenenti alla famiglia dei
neonicotinoidi. In questo caso la
Corte ha respinto il ricorso delle
aziende chimiche che chiedevano un
risarcimento per le restrizioni
imposte dalla Commissione Europea nel
2013. Le limitazioni del 2013 sono
state rinforzate poco più di
un mese fa, il 27 aprile scorso, quando
l'Unione Europea ha vietato del tutto l'utilizzo di questi
stessi pesticidi nelle coltivazioni
all'aperto, a
causa delle crescenti prove
scientifiche del fatto che causano
danni alle api impollinatrici, sia
addomesticate che selvatiche. Il
divieto entrerà in vigore
alla fine del 2018 in tutti gli
Stati membri dell'Unione.
[Financial Times; Rochelle Toplensky]
Il voto degli Stati membri dell'Unione sulla proposta, avanzata
dalla Commissione già l'anno scorso, di vietare
del tutto l'uso dei tre neonicotinoidi all'aperto era inizialmente
fissata per dicembre del 2017. Ma gli Stati hanno deciso di attendere
l'aggiornamento di uno studio condotto dall'EFSA (l'agenzia europea per
la sicurezza alimentare) pubblicato a febbraio 2018. Al contrario di
altri pesticidi, i neonicotinoidi non rimangono sulla superficie delle
foglie ma penetrano all'interno della pianta e sono assorbiti dalle radici, dallo
stelo, dal nettare e dal polline. Analizzando oltre 1500 pubblicazioni
l'EFSA ha stabilito che le api sono esposte a livelli tossici di
queste sostanze attraverso il polline e il nettare, ma anche la
polvere dispersa quando i semi trattati vengono piantati. I
neonicotinoidi interferiscono con il sistema nervoso centrale degli
insetti, causando paralisi e morte.
[Nature; Declan Butler]
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RICERCA E SOCIETÀ
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Nell'ambito del progetto 'Memorie di scienza', promosso da Zadig, Master in Comunicazione della Scienza "Franco Prattico" e INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Ilaria Ampollini e Alberto Brodesco hanno realizzato il documentario 'Veli di cristallo. Donne e Islam nell'Italia della ricerca scientifica'.
Attraverso le testimonianze di nove donne di fede o origine islamica
che lavorano nel campo della ricerca nel nostro
Paese emerge una situazione tutt'altro che
stereotipata. E quando gli viene chiesto perché
hanno scelto la strada della scienza, alcune di
loro fanno riferimento al detto di Maometto: "la
cura per l'ignoranza è interrogarsi".
[Scienza in rete;
Ilaria Ampollini, Alberto Brodesco]
È iniziata una settimana fa la campagna di vaccinazione contro Ebola
nella Repubblica Democratica del Congo, colpita dalla nona epidemia
del virus in 40 anni. Si tratta di un vaccino sperimentale, usato sul
campo solo in Guinea durante la coda dell'epidemia di Ebola che colpì
l'Africa Occidentale nel 2015, e verrà somministrato inizialmente agli
operatori sanitari, ai contatti dei malati e ai contatti dei
contatti. Ma per massimizzare la probabilità che il vaccino riesca a
contenere l'epidemia è necessario che raggiunga le persone giuste e
che sia accettato dalle comunità locali. È per questo fondamentale un'attività di comunicazione e mediazione che tenga conto delle lingue parlate nelle zone colpite dal virus, e del background culturale delle comunità interessate. Un team di esperti è lì per questo.
[The Atlantic; Ed Yong]
I negoziati sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea
riguardano anche la
partecipazione in
numerosi progetti di
ricerca e
piattaforme
tecnologiche. Tra
questi c'è l'accesso
ai dati raccolti dal
satellite Galileo,
costruito da ESA -
European Space
Agency con il
contributo del Regno
Unito, per offrire
all'Unione Europea
un sistema di
posizionamento
globale (GPS)
indipendente da
Stati Uniti, Cina e
Russia. Nel caso in cui l'accesso fosse negato la Gran Bretagna promette di costruire un proprio satellite, ma è davvero possibile? Che strada prenderà la ricerca spaziale britannica se dovesse diventare nazionale?
[The Guardian; Philip Ball]
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