newsletter #58
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Una foto della 'March for Science' che
si è svolta a Washington D.C., USA, il 14 aprile
2018. Credit: Ted Eytan /
Flickr. Licenza: CC
BY-SA 2.0.
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Il 10 maggio prossimo a Roma si terrà
l'incontro La ricerca scientifica: un valore
per il Paese, organizzato dal Gruppo 2003 per la ricerca scientifica. Si tratta di un dibattito pubblico sulla ricerca italiana nel quadro della programmazione europea il cui obiettivo è interpellare i principali stakeholder della ricerca, sia per individuarne punti di forza e di debolezza, sia per condividere strategie realistiche e sostenibili per il rafforzamento del sistema della ricerca nazionale.
[Scienza in rete; Redazione]. A questo
indirizzo è possibile iscriversi.
L'intensità degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo in
Europa ristagna o
diminuisce dal 2009
e il continente
rischia di perdere
la sfida della
conoscenza. Pietro
Greco analizza il
rapporto Science, research and innovation performance of the EU, 2018.
Strengthening the foundations for Europe's future, pubblicato a
febbraio dalla
Commissione Europea.
[Scienza in rete; Pietro Greco]
Il 6 aprile lo European Research Council ha
annunciato i vincitori degli ERC Advanced
Grants: 269 ricercatori europei hanno ricevuto
un finanziamento totale di 653 milioni di
euro. Purtroppo l'Italia non è andata bene. Sono
solo 16 i ricercatori di nazionalità italiana
che si sono aggiudicati i fondi, contro i 50 del
Regno Unito, i 40 tedeschi e i 29 francesi. Di
questi 16, 11 porteranno avanti i loro progetti
in istituti di ricerca italiani, mentre 5
all'estero. Si fanno sentire sempre più i 15
anni di tagli alla spesa pubblica destinata alla
ricerca scientifica. E se finora il sistema
ricerca del nostro Paese è stato in grado di
produrre comunque risultati soddisfacenti in
termini di pubblicazioni, senza un deciso cambio
di rotta potrebbe non farcela più.
[Scienza in rete; Luca Carra]
Destinare maggiori fondi a ricerca e innovazione nel prossimo bilancio
pluriennale dell'Unione Europea. È questo il
manifesto promosso dal Consiglio Nazionale delle
Ricerche insieme ad altre grandi organizzazione
scientifiche europee, in vista dell'inizio delle
negoziazioni del nuovo budget europeo per il
periodo 2021-2027. Durante queste negoziazioni, che proseguiranno per 18 mesi, verrà discusso il nuovo Programma Quadro per la Ricerca Europea (FP9), che succederà a Horizon 2020.
[Scienza in rete; Luca Moretti]
Il manifesto si basa in parte sulle conclusioni
del Horizon 2020 Interim Report,
pubblicato a maggio 2017. Un gruppo di esperti
ha valutato il programma di finanziamento della
ricerca e dell'innovazione della Commissione
Europea dopo tre anni di attività
(2014-2016). L'analisi dell'efficienza di H2020
ha rivelato un abbassamento preoccupante del
tasso di successo dei progetti proposti rispetto
al precedente programma quadro (dal
18.4% all'11.6%) che è risultato in un
aumento del costo del processo di valutazione
(aumento del 65% del numero di proposte valutate
ogni anno)
e delle spese di scrittura dei progetti (circa
1,9 miliardi di euro) sostenute da
università, centri di ricerca e
industrie.
[European Commission; High Level Group chaired
by Pascal Lamy]
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