Due notizie hanno incendiato il dibattito nell’ultima settimana. La prima è la bocciatura in Commissione Politiche dell’UE della proposta di regolamento della Commissione UE volto ad armonizzare le norme di diritto internazionale per quanto riguarda i figli. La seconda è la chiusura pregiudiziale del governo italiano sulla carne coltivata. Ne abbiamo parlato anche noi.
È giusto che i bambini siano usati come armi improprie in battaglie ideologiche? Eva Benelli e Maurizio Bonati fanno notare come le posizioni e il dibattito si siano inaspriti, anche in conseguenza della scelta di legare la bocciatura del regolamento UE sulla filiazione alla battaglia contro la maternità surrogata. La proposta di certificato europeo aveva lo scopo di armonizzare le norme di diritto internazionale per quanto riguarda i figli, riconoscendo a tutti i medesimi diritti: il bambino riconosciuto come figlio di due genitori in uno stato UE lo sarebbe stato in tutti gli stati dell’Unione, allo stesso modo. Ad oggi sono garantiti alcuni diritti, tra cui quello di soggiorno, ma non tutti. Bocciarlo da parte della Commissione politiche dell’Unione europea del Senato con la motivazione che avrebbe aperto la porta alla maternità surrogata è doppiamente censurabile, intanto perché non è vero (si legga la proposta di Regolamento), ma soprattutto perché, anche se fosse vero, è giusto riversare sui diritti dei bambini le conseguenze di questa battaglia? A questo e altri esempi di come gli scontri peggiori si giochino sulla pelle dei bambini è dedicato l’articolo, che si sofferma anche sui bambini ucraini separati dai loro genitori e deportati in Russia, su cui si stanno accumulando prove.
Proibita la produzione e la vendita di carne coltivata. Pochi giorni dopo, un ddl del governo accolto con tripudio da Coldiretti ha proibito in Italia la produzione e commercializzazione di carne ottenuta dalle cellule staminali (peraltro mai autorizzata dall’Efsa in UE). La FAO ha stimato che entro il 2050 il fabbisogno di carne raggiungerà un volume non sostenibile dalla produzione convenzionale negli allevamenti. L’ industria alimentare ha ricercato e continua a ricercare innovazioni tecnologiche con l’obiettivo di soddisfare anche in futuro il fabbisogno alimentare della popolazione in aumento, sostituendo la carne e i suoi derivati con la carne coltivata, con surrogati a base vegetale o con prodotti derivati dai lieviti o altri microrganismi. Sarebbe più consigliabile, invece di ricorrere a divieti basati sul pregiudizio (e su corposi interessi economici sottostanti), potenziare la ricerca e magari anche l’educazione alimentare in questo campo: ridurre il consumo di carne oggi è il passo più importante per rendere la propria alimentazione più sostenibile (e spesso la propria dieta più sana).
Proibire la produzione di carne coltivata in Italia servirà solo, inevitabilmente, a tagliare fuori ricerca e industria italiana dal settore e lasciare spazio sul mercato a futuri prodotti importati (che non si potranno comunque fermare). Riproponiamo un articolo sull’argomento di Marialuisa Caiazzo.
Mappare dettagliatamente il cervello è utile? La pubblicazione sulla rivista Science della prima mappa completa delle connessioni di un cervello complesso lascia riemergere un decennale dibattito sull'utilità dello studio dei connettomi per la reale comprensione delle funzioni cerebrali. La questione è: una mappa dettagliata della struttura del cervello è necessaria (o addirittura sufficiente) per il progresso delle neuroscienze? La mappa identifica e traccia il percorso di tutti i 3.014 neuroni del cervello di un moscerino della frutta e l’insieme di sinapsi, 548.000 per la precisione, che questi formano tra loro, ricreando una vera e propria geografia ad alta risoluzione delle connessioni nervose all’interno del cervello, ovvero il suo connettoma. Lo studio, frutto di una collaborazione decennale tra l’università di Cambridge e la Johns Hopkins, secondo gli autori rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la comprensione del cervello, incluso quello umano, ma allo stesso tempo rispolvera una altrettanto decennale questione: per capire come funziona un cervello abbiamo bisogno di una mappa di tutte le connessioni tra tutti i neuroni? Ce ne parla Camilla Orlandini.
Meno attenzione al clima, più pubblicità di aziende inquinanti. È uscita la nuova edizione del rapporto su come la crisi climatica è raccontata dai media, che Greenpeace Italia ha commissionato all’Osservatorio di Pavia, istituto di ricerca specializzato nell’analisi della comunicazione. Lo studio ha esaminato, nel periodo fra settembre e dicembre 2022, come la crisi climatica è stata raccontata dai cinque quotidiani nazionali più diffusi, dai telegiornali serali delle reti Rai, Mediaset e La7 e da un campione di programmi televisivi di approfondimento. I risultati mostrano che nell’ultima parte dell’anno il numero di articoli pubblicati dai principali quotidiani italiani in cui si parla esplicitamente di crisi climatica è diminuito rispetto al quadrimestre precedente. In contrasto, aumenta invece lo spazio offerto dai giornali alle pubblicità dell’industria dei combustibili fossili e delle aziende dell’automotive, aeree e crocieristiche, tra i maggiori responsabili del riscaldamento del pianeta.
Anthony Fauci, tra i massimi esperti mondiali nel campo delle malattie infettive, ha accettato di operare in maniera informale come consigliere strategico di Rino Rappuoli, direttore scientifico del Biotecnopolo di Siena. Questa istituzione, fondata dai ministeri dell'Università, della Salute, dell'Economia e dello Sviluppo economico e diretta da Rino Rappuoli, ha lo scopo di dedicarsi alla ricerca applicata alle biotecnologie e alle scienze della vita. «La disponibilità di Fauci a operare come consigliere informale– ha dichiarato con soddisfazione il premio Nobel Giorgio Parisi, componente del consiglio di amministrazione della Fondazione - è un passo fondamentale per fare del Biotecnopolo l’hub italiano per la ricerca, lo studio e la prevenzione delle pandemie”.
Niente di nuovo sul fronte delle guerre. La guerra, con il suo carico di orrori sempre ripetuti e sempre nuovi, riempie le cronache e assedia i nostri pensieri: partendo da "Niente di nuovo sul fronte occidentale", da cui è stato tratto recentemente un film che a marzo ha vinto ben quattro Oscar, Simonetta Pagliani propone una riflessione - ragionando di immagini, parole e musica contro la guerra - con l’aiuto della Messa da requiem di Benjamin Britten, scritta per la consacrazione della ricostruita cattedrale di Coventry, semidistrutta dai bombardamenti della Luftwaffe durante la seconda guerra mondiale.
L'autorità italiana per la protezione dei dati personali ha ordinato il blocco temporaneo dell'uso di ChatGPT, il popolare strumento di intelligenza artificiale creato da OpenAI, a causa di presunte violazioni della legge sulla protezione dei dati dell'UE. L'autorità ha dichiarato che OpenAI non ha fornito una base legale sufficiente per la raccolta e la conservazione dei dati personali degli utenti per "addestrare" gli algoritmi di ChatGPT, e ha inoltre affermato che l'azienda non verifica l'età degli utenti, esponendo i minori a risposte inadatte rispetto al loro grado di sviluppo e consapevolezza. OpenAI ha 20 giorni per comunicare come intende mettere ChatGPT in conformità con le regole sulla privacy dell'UE, altrimenti rischia una sanzione fino al 4% del suo fatturato globale. La società non ha ancora rilasciato una dichiarazione in merito. (Testo scritto da GPT-3.5 sulla base della notizia pubblicata da Politico.org)
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