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24 giugno 2017
a cura di Chiara Sabelli
CAMBIAMENTO CLIMATICO: STRATEGIE DI ADATTAMENTO
Cambiamento climatico, riscaldamento globale, siccità.
Un terzo della popolazione mondiale è stata sottoposta a un ondata di calore e umidità potenzialmente fatale dal 1980 al 2010. Se il livello di emissioni venisse ridotto secondo i più ambiziosi obiettivi dell'accordo di Parigi, nel 2100 metà della popolazione mondiale sarebbe interessata da questi eveneti estremi. Questi sono i risultati di uno studio pubblicato il 19 giugno su Nature Climate Change coordinato dall'Università delle Hawaii. A risentire di più di questo innalzamento saranno i Paesi in via di sviluppo, che hanno minori potenzialità di adattamento (accesso all'aria condizionata o all'acqua potabile) e i Paesi nella fascia tropicale, a causa degli alti livelli di umidità. [Climate Central; Andrea Thompson]

Le ondate di calore possono aggravare le condizioni di siccità. È quanto sta accadendo in questi giorni in Italia. Per far fronte all'emergenza siccità nei territori di Parma e Piacenza sono stati stanziati 8650000 euro. Nell'Italia centrale la situazione più delicata riguarda la città di Roma dove è stata emanata un'ordinanza per limitare l'uso superfluo di acqua per annaffiare orti e giardini, riempire piscine, lavare auto e che resterà in vigore fino a settembre sull'intero territorio di Roma Capitale. [Ansa; Redazione]

Ma quali sono i limiti della comunicazione che mira a sensibilizzare rispetto al problema del cambiamento climatico? Secondo Elise Amel, psicologa della University of St. Thomas, i fattori esterni, le reti sociali, le tradizioni culturali, le abitudini, le infrastrutture, gli investimenti e i social network, sono stati spesso sottovalutati in favore di quelli interni. Il suo punto di vista è stato pubblicato sulla rivista Science. [Scienza in rete; Mara Ferrari]

I NEGOZIATI ONU SUL BANDO AL NUCLEARE
Cittadini di Hiroshima partecipano a una fiaccolata di fronte all'Hiroshima Peace Memorial il 15 giugno scorso per chiedere l'eliminazione delle armi nucleari. Credits: KYODO.
Cittadini di Hiroshima partecipano a una fiaccolata di fronte all'Hiroshima Peace Memorial il 15 giugno scorso per chiedere l'eliminazione delle armi nucleari. Credits: KYODO.
È in corso in questi giorni a New York la seconda fase di negoziazione sulla Risoluzione 71/258 delle Nazioni Unite, uno strumento giuridicamente vincolante che proibisca le armi nucleari e conduca alla loro eliminazione totale. Alla prima fase di negoziazione, che ha avuto luogo nel marzo scorso, il Governo Italiano era assente. Nonostante l'appello di alcuni scienziati italiani appartenenti all'Unione degli Scienziati per il disarmo, Conferenze Pugwash e European Leadership Network, a partecipare alla conferenza, le istituzioni del nostro Paese non stanno partecipando a questa tornata di negoziazioni. Presenti però numerose ONG italiane. [Scienza in rete; Autori Vari]

Lunedì 19 giugno due "hibakusha", cittadini giapponesi sopravvissuti alle bombe atomiche di Nagasaki, hanno portato la loro testimonianza nelle sale dei negoziati di New York. Masao Tomonaga, un medico di 74 anni scampato alla bomba che venne lanciata su Nagasaki il 9 agosto 1945, ha passato la sua vita a occuparsi delle conseguenze di quell'evento sulla salute dei suoi concittadini. Insieme a Masao Wada, un altro sopravvissuto, hanno chiesto alle parti riunite a New York di raggiungere un testo definitivo del trattato già entro il 7 luglio, giorno in cui si concluderanno gli incontri. [The Japan Times; Kyodo]

Alcuni esperti temono però che il trattato di messa al bando del nucleare, il cosiddetto Ban Treaty , possa rallentare l'altro strumento di disarmo nucleare, il Non Proliferation Treaty. Si prospeterebbe così uno scenario di stallo in cui i Paesi che possiedono armi nucleari insistano sull'approccio del Non Proliferation Treaty, mentre quelli che non le possiedano spingano per il Ban Treaty. La discussione sul Bulletin of Atomi Scientists. [Bulletin of atomic scientists; Sebastian Brixey-Williams]

ETICA DELLA SCIENZA E POLITICA DELLA RICERCA
Il 7 e 8 luglio si svolgerà al GSSI dell'Aquila una hackathon sui dati della ricostruzione.
Il 7 e 8 luglio si svolgerà al GSSI dell'Aquila una hackathon sui dati della ricostruzione.
Il 7 e 8 luglio prossimo si svolgerà al Gran Sasso Science Institute a L'Aquila una Hackathon dedicata ai dati sulla ricostruzione raccolti e resi accessibili dal progetto Open Data Ricostruzione. Sviluppatori, visual designer, urbanisti, economisti, giornalisti, professionisti e studenti potranno ideare progetti che portino un impatto significativo nei modi di pensaare vivere e condividere il futuro della città dell'Aquila. È possibile iscriversi fino al 1 luglio. [GSSI]

La corte di giustizia europea ha stabilito che non sono necessarie prove scientifiche per considerare un vaccino la causa di insorgenza di una malattia. La sentenza, emessa pochi giorni fa, si basa sulla Direttiva 85/374 sui danni da prodotti difettosi, che affida al danneggiato l'onere della prova. Sarà lui o lei a dover sottoporre al giudice "un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti" se vuole che questo riconosca il danno. Si tratta dell'ultimo atto della causa contro la Sanofi Pasteur intentata dalla famiglia del signor W, cittadino francese, che dopo aver ricevuto il vaccino contro l'Epatite B tra il 1998 e la prima metà del 1999, nell'estate del 1999 comincia ad accusare una serie di disturbi. Nel 2000 gli viene diagnosticata la sclerosi multipla che lo porterà a una disabilità funzionale quasi totale e alla morte nel 2011. [Il Sole 24 Ore; Federica Micardi]

Sergio Ferrari, esperto di scenari di sviluppo tecnologico e in passato vice direttore ENEA, fa il punto sulle politiche di innovazione e investimento in ricerca del nostro Paese e sulle conseguenze che queste hanno avuto e avranno sull'economia nazionale. [Scienza in rete; Sergio Ferrari]

MISCELLANEA
Crediti:http://librestock.com/
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Rossella Spiga Fanari a colloquio con l'astronoma Monica Lazzarin, il geologo Fabrizio Nestola e l'astrofisico Cesare barbieri dell'Università degli Studi di Padova, ricostruisce ciò che sappiamo sull'origine dell'acqua sulla Terra. Dalla teoria endogena, che si concentra sul contributo dei vulcani, a quella esogena, che chiama in causa comete e asteroidi, fino alla recente analisi un diamante ritrovato in Brasile che indicherebbe la presenza di una grande riserva d'acqua negli strati più profondi della Terra cambiando completamente lo scenario. [Scienza in rete; Rossella Spiga]

La nuova datazione del cranio di Jebel Irhoud in Marocco rimette in discussione la storia dell'Homo Sapiens. Secondo i ricercatori che hanno eseguito la nuova datazione, il cranio e la mandibola risalirebbero a 300 mila anni fa, circa 100 mila anni prima dei resti trovati nella Rift Valley etiopica, nell'Africa orientale. C'è dibattito tuttavia sull'effettiva appartenenza dei resti di Jebel Irhoud alla specie Homo Sapiens. Il volto potrebbe essere quello di uno di noi, mentre il cranio presenta ancora una forma allungata e non rotondeggiante come quella dell'Homo Sapiens moderno. [Scienza in rete; Pietro Greco]

Un team di ricercatori cinesi guidati dal fisico Jian-Wei Pan, della University of Science and Technology of China a Shanghai, è riuscito a inviare una coppia di fotoni entangled dal satellite Micius, posto a 500 km di altezza e in viaggio alla velocità di 8 km/s, verso due stazioni a terra distanti 1200 km tra loro. Si tratta di una distanza record. Il successo di questo esperimento fa sperare nella possibilità di utilizzare l'entanglement quantistico come misura di sicurezza nelle comunicazioni internet. I risultati sono stati pubblicati sull'ultimo numero di Science. [Scientific American; Lee Billings]


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