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20 maggio 2017
a cura di Chiara Sabelli
I LATI OSCURI DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Frank Rosenblatt davanti al Mark 1 Perceptron presso il Cornell Aeronautical Laboratory a Buffalo, New York, nel 1960 circa. Il Mark 1 era la macchin su cui venne implementato l'algoritmo Perceptron, progettato dallo stesso Rosenblatt per il riconoscimnento delle immagini. Si tratta di una forma primitiva di rete neurale.
Il deep learning trova applicazioni in diversi contesti: dal riconoscimento delle immagini, a quello delle parole pronunciate da una persona, fino alla guida delle automobili autonome. I ricercatori della Nvidia hanno sviluppato una self-driving car guidata da un algoritmo di deep-learning addestrato con l'osservazione di un essere umano al volante. L'automobile per adesso è solo sperimentale. Infatti, se l'algoritmo commettesse degli errori i ricercatori, non sarebbero in grado di spiegare perché è successo. È questo il caso per numerosi sistemi di apprendimento profondo, di cui le reti neurali prfonde sono uno dei tipi più diffusi. Gli output di questi algoritmi sono il frutto di un complesso scambio di segnali tra i diversi livelli della rete, che non può essere previsto ne dedotto a posteriori. Questa "inconoscibilità" pone un limite forte alle applicazioni, ed è per questo che numerosi scienziati lavorano a degli algoritmi che permettano ai sistemi di deep learning di spiegare, almeno sommariamente, il loro ragionamento. [MIT Technology Review; Will Knight]

Circa un anno fa il tribunale di New York aveva emesso la prima sentenza contro il Value Added Model (VAM), l'algoritmo con cui vengono valutati gli insegnanti in numerosi stati USA. Lo aveva definito "arbitrary and capricious" e aveva dato ragione a Sheri Lederman, professoressa a Long Island. All'inizio di maggio anche in Texas un gruppo di insegnanti ha vinto la causa che aveva intentato contro il VAM, impiegato in 7 dei maggiori distretti scolastici dello stato per decidere lincenziamenti e assegnare bonus. Segnali, questi, che mostrano un'accresciuta consapevolezza dei limiti di questa scatola nera a cui vengono affidate (ciecamente) decisioni molto importanti. [Bloomberg; Cathy O'Neil]

Eric Loomis viene arrestao il 23 febbario 2013 in Wisconsin, con l'accusa di aver tentato di fuggire dalla polizia a bordo di un'auto rubata, e successivamente condannato. Nelle motivazioni della sentenza di condanna emessa dalla corte suprema del Wisconsin c'era scritto "Compas report brought valuable information to the decision." Compas è un algoritmo che valuta la probabilità "pre-processo" che l'imputato commetta un crimine, analizzando una serie di dati riguardanti il suo passato. Il ricorso in appello di Loomis, che contestava di non essere in grado di valutare l'affidabilità dell'algoritmo Compas (un sistema proprietario e quindi chiuso), è stato respinto l'estate scorsa. Sono numerosi i tribunali e i distretti di polizia che stanno sperimentando algoritmi del genere per le loro attività. Quali rischi comporta una simile diffusione? [The Conversation; Christopher Markou]

 

ETICA DELLA SCIENZA E POLITICA DELLA RICERCA
L'università di Napoli. Credit: Roberto Caccuri/Contrasto/eyevine.
SESAME building. Credits: SESAME.
Martedì scorso, 16 maggio, è stato inaugurato ad Allan in Giordania il centro di ricerca SESAME. Si tratta di un sincrotrone, un acceleratore di elettroni che curvando emettono radiazione elettromagnetica a diverse frequenze. Ma SESAME non è un sincrotrone come gli altri. Al suo interno collaborano ricercatori provenienti da Paesi in conflitto tra loro, tra cui Israele, Palestina, Iran e Giordania. Senza contare che SESAME sorge a pochi chilometri dal confine con la Siria. Pietro Greco ripercorre la genesi di SESAME, partendo dalle idee visionarie di Abdus Salam e Paolo Budinich. [Scienza in rete; Pietro Greco]

Ma la scienza è stata davvero in grado di influenzare i tavoli della diplomazia e incoraggiare la composizione dei conflitti? Alessandro Vitale ripercorre alcune storie di imprese scientifiche nate dalla collaborazione tra Paesi storicamente in conflitto. Fondamentale il ruolo dell'opinione pubblica, che come una catena di trasmissione può tradurre gli sforzi dei ricercatori in soluzioni politiche di pace. [il Tascabile; Alessandro Vitale]

Eve Forster sta per ottenere un dottorato in neuroscienze cognitive all'Università di Toronto. Studia le basi neurali del ragionamento utilizzando la spettroscopia funzionale nel vicino infrarosso.In laboratorio indossa un abbigliamento che non valorizza la sua femminibilità, ma che la nasconde. Ha provato per una settimana a "indossare" i panni di un uomo su Twitter, per speriemntare le differenze. Ecco cosa ha capito. [Vox; Eve Forster]

 

MISCELLANEA
Esemplare di macaco giapponese. Credit: Massimo Battista.
Un esempio di treemap, una forma di visualizzazione utilizzata per rappresentare dati gerarchici con rettangoli innestati tra loro. Ogni rettangolo rappresenta un ramo dell'albero e i rettangoli più piccoli a cui è accostato sono dei rami minori. L'area di ciascun rettangolo è proporzionale alla quantità dei dati ad esso associati.
Il fotogiornalista Marco Capovilla passa in rassegna gli errori che spesso compaiono sui quotidiani italiani quando si tratta di rappresentare dei dati graficamente. Una guida utile per i giornalisti, ma anche per i lettori che possono imparare a leggere criticamente questa parte sempre più importante dell'informazione. [Scienza in rete; Marco Capovilla]

Il filosofo Giorgio Agamben ha scritto da poco un libro in cui esplora la bizzarra ipotesi che Ettore Majorana sia scomparso volontariamente non sostenendo più l'indeterminatezza che la meccanica quantistica gettava sulla realtà. Cristian Fuschetto, esperto di bioetica, descrive la tesi del filosofo e gli argomenti che questo sceglie per sostenerla. [Scienza in rete; Cristian Fuschetto]

Lorenzo Ciccarese, membro del comitato scientifico dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), fa il punto sull'impatto del cambiamento climatico sulla biodiversità, in particolare nell'area bio-geografica mediterranea, una delle più vulnerabili del pianeta. [Scienza in rete; Lorenzo Cicarrese]


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