UNITI PER I PAZIENTI
Convegno per festeggiare insieme ai pazienti e agli studenti
i 90 anni dell'Università degli Studi di Milano
e i 20 anni dell'Istituto Europeo di Oncologia
La sofferenza, quella fisica, ma anche quella spirituale, è insita
nella condizione di malattia. Essa si diffonde lungo un continuum che
varca i confini della fisicità per raggiungere quelli dello spirito e
della mente. La sofferenza spesso varca anche i confini
dell’individuo, colpendo parenti e persone care, e suscitando ansie e
paure negli operatori sanitari che ne sono quotidianamente in contatto.
La medicina, dunque, non può e non deve considerare il
paziente solo come una macchina da aggiustare, perché la sofferenza non
si ferma al “guasto” fisico. Ogni paziente, ogni familiare, ogni
operatore sanitario sono, prima di tutto, Persone, con delle credenze,
dei valori, dei desideri, con delle paure e delle ansie che li
accompagnano nel difficile percorso della malattia.
Sono questi i motivi che ci spingono ad andare oltre e che vogliono essere i principi ispiratori di questa giornata, oltre che del nostro lavoro quotidiano: mostrare come si possa mettere la "persona" al centro supportandola nelle sue decisioni e dandole gli strumenti adeguati, cognitivi, emotivi e spirituali per attraversare la sofferenza senza esserne sopraffatta. Ma questo può accadere solo se a parlare (e ad essere ascoltati) non sono solo gli esami strumentali e i test di laboratorio, ma il paziente stesso che esprime il suo vissuto, e i suoi cari e gli operatori che sono chiamati ad assisterlo, che esprimono le loro difficoltà e le loro paure.
É per trasmettere questo messaggio e per non far tacere la sofferenza che abbiamo deciso di dar vita a questa giornata in cui parleranno la scienza e la ricerca, la medicina e la psicologia, la filosofia e la religione e, naturalmente, anche la malattia che si esprimerà attraverso le parole di un paziente, vero protagonista dell'esperienza universale del dolore.