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La vera riforma per il Gruppo 2003

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Nel 2005, quando si discuteva nel Parlamento la cosiddetta legge Moratti sull’Università, il Gruppo 2003 fu invitato a esprimere la sua opinione sul disegno di legge nel contesto di un’audizione presso la Commissione competente del Senato della Repubblica. Come presidente pro-tempore del Gruppo, presentai ai senatori le nostre proposte su come avrebbe dovuto essere la riforma: proposte basate su tre abolizioni e nove corollari esplicativi. E’ inutile dire che nessuna delle nostre proposte è stata recepita nella legge che fu successivamente approvata. Abbiamo una nuova legge, fortemente voluta dal Ministro Maria Stella Gelmini e approvata recentemente dal Parlamento. Non voglio in questa sede esprimere le mie opinioni sulla legge, sulla sua applicabilità e sul suo potenziale di rendere “normale” l’Università. Al Gruppo 2003 piacerebbe aprire in SCIRE un dibattito sulle nostre proposte del 2005, sulla loro attualità e sul grado di realizzabilità con la legge Gelmini.

Le proposte del Gruppo 2003: Le quattro abolizioni

abolizione del valore legale del titolo di studio
abolizione dei concorsi
abolizione del posto fisso
abolizione della elettività nella governance delle Università (Rettore, Preside, etc)

La vera riforma dell'università secondo il Gruppo 2003

libere assunzioni: ogni università assume chi vuole e come vuole,  assumendosene la responsabilità e le conseguenze
libera scelta del livello delle retribuzioni, con criteri obbiettivamente meritocratici (produzione scientifica, brevetti, didattica innovativa)
liberalizzazione dei percorsi di carriera: ogni università promuove chi e come vuole, assumendosene la responsabilità e le conseguenze
liberalizzazione della didattica: ogni università sceglie di insegnare ciò che vuole. Le scelte relative vengono premiate o penalizzate dalle iscrizioni degli studenti, nonché dai risultati ottenuti negli esami di Stato e nel mercato del lavoro
liberalizzazione delle tasse: ogni università decide autonomamente la loro entità, sulla base della sua capacità di offerta e di attrazione.
– utilizzazione dei fondi derivati dalle tasse per istituire un sistema di prestiti d’onore agli studenti meritevoli e bisognosi
– attribuzione di ogni finanziamento all’Università sulla base della valutazione attraverso peer-review e site visits
rinnovamento degli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, in termini di capacità di valutazione ed efficacia selettiva, per poter evidenziare le università che producono i migliori laureati
– istituzione di corsi di studio universitari in lingua inglese, per l’internazionalizzazione dell’attività didattica e dei dottorati di ricerca

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