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Principina a Mare: una pineta in pericolo

Fra la fine di giugno e l'inizio di luglio, fra lo sbigottimento dei turisti e la rabbia dei commercianti, è iniziato il taglio degli alberi della pineta di Principina a Mare, località nel cuore della Maremma, posta al confine con il Parco dell’Uccellina, che proprio alla sua pineta e alla spiaggia ancora in parte incontaminata deve il suo fascino.

L’intervento è autorizzato da una delibera del Comune, ed è motivato dal fatto che i pini sono malati: sono stati attaccati dalla cocciniglia Matsucoccus feytaudi, e molti sono pericolanti. Tagliarli, dunque, è necessario per mettere in sicurezza le persone e le cose, e per evitare che la malattia contagi altre piante. Inoltre, la lotta al parassita è obbligatoria per legge, e la legge prevede che fra le misure da attuare ci sia anche l’abbattimento delle piante intaccate dalla malattia.

Da più parti però si esprimono dubbi sulla reale necessità di arrivare a un simile scempio: infatti la cocciniglia è arrivata qui 4 o 5 anni fa e un intervento tempestivo avrebbe potuto debellarla già da tempo. Prova ne sia che in alcune zone la malattia ha attaccato pini che si trovavano all’interno di giardini e condomini: i proprietari sono corsi ai ripari e hanno salvato la situazione.

Al momento in cui si scrive, ampie zone della pineta di Principina sono già state disboscate e nei lavori sono state eliminate certamente anche molte piante sane. È questo un punto particolarmente critico, perché se è vero che per legge, assieme ai pini malati, vanno abbattuti anche quelli vicini, che potrebbero essere stati contagiati, agli occhi inesperti (ma non cretini) dei turisti, le piante abbattute sembrano davvero troppe. L’impressione che si ha guardando il disastro è che si sia proceduto a lotti e che sia invece mancata un’analisi più attenta della situazione: i singoli alberi malati infatti non sono segnalati, mentre sono recintate intere aree, al cui interno le motoseghe fanno piazza pulita di ogni arbusto: pini, cespugli e sottobosco. Ad avvalorare il sospetto c’è anche il fatto che la delibera comunale prevede di «affidare i lavori necessari a Ditte specializzate nel settore che abbiano manifestato interesse all’operazione, aventi come totale corrispettivo, la possibilità, da parte loro, di poter disporre ed utilizzare il legname residuati». Traducendo dal burocratese, la ditta che sta abbattendo gli alberi è pagata con il legname che ricava e più pini abbatte, più guadagna.

Dal comune fanno sapere che le aree disboscate saranno ripiantumate, così come previsto dalla legge. Ma occorrerà vigilare. A chi assiste ai lavori non sfugge infatti che la geografia della malattia ha un andamento a dir poco sospetto: in Via della Sogliola, per esempio, sono stati rasi al suolo i pini all’interno di due lotti quasi perfettamente rettangolari, di circa 20x30 metri, che sembrano fatti apposta per ospitare nuove casette. E lungo la pista ciclabile che collega Principina a Marina di Grosseto, che corre parallela al mare in mezzo alla pineta, la parte verso la spiaggia, troppo vicina alla costa per pensare di costruirci qualcosa, è rimasta intatta; l’altra invece non ha più quasi nemmeno un albero.

Venerdì 18 luglio a Principina ci sarà una fiaccolata di protesta, di cui rende conto la pagina Facebook di I Love Principina. Intanto, nei giorni scorsi in paese è arrivata la Bandiera Blu.

Margherita Fronte (@mafronte)