fbpx Impatti, modelli e tecnologia per capire la COP26 di Glasgow | Scienza in rete

Impatti, modelli e tecnologia per capire la COP26 di Glasgow

Primary tabs

Tempo di lettura: 1 min
--

Ascolta "Impatti, modelli e tecnologia per capire la COP26 di Glasgow: intervista a Claudia Tebaldi" su Spreaker.

Per capire la portata dei negoziati della COP26 di Glasgow, che entrano ora nella seconda settimana, è necessario riflettere quanto superare la soglie di 1,5°C o di 2°C possa generare punti di non ritorno o meno nel nostro sistema climatico, ma anche quanto i modelli climatici possano aiutare per pianificare azioni di mitigazione e adattamento e, infine, che ruolo hanno le nuove tecnologie in tutto questo. Ne abbiamo parlato con Claudia Tebaldi, statistica al Joint Global Change Research Institute (PNNL), collaboratrice di Climate Central, e autrice principale del primo volume del sesto rapporto IPCC uscito in estate.

Voci Claudia Tebaldi, Jacopo Mengarelli, Chiara Sabelli. Musica Jacopo Mengarelli. Produzione Sergio Cima, Jacopo Mengarelli.
Fonti
IPCC, AR6 Climate Change 2021: The Physical Science Basis: https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg1/
UN Climate Change: https://www.youtube.com/channel/UCuLEr-GWiwCBB6zBDX3elOQ
Palazzo Chigi: https://www.youtube.com/channel/UCp8W1bzofvzB8MfZSkYW2xw

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Fibrosi cistica: una persona su trenta è portatore sano. E non lo sa.

Immagine tratta dalla campagna "Uno su trenta e non lo sai" sul test del portatore sano della fibrosi cistica: persone viste dall'alto camminano su una strada, una ha un ombrello colorato

La fibrosi cistica è una malattia grave, legata a una mutazione genetica recessiva. Se è presente su una sola copia del gene interessato non dà problemi. Se però entrambi i genitori sono portatori sani del gene mutato, possono passare le due copie al figlio o alla figlia, che in questo caso svilupperà la malattia. In Italia sono circa due milioni i portatori sani di fibrosi cistica, nella quasi totalità dei casi senza saperlo. La Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica sta conducendo una campagna informativa sul test del portatore sano, che consente ai futuri genitori di acquistare consapevolezza del proprio stato.

Se due genitori con gli occhi scuri hanno entrambi un gene degli occhi chiari nel proprio patrimonio genetico, c’è una probabilità su quattro che lo passino entrambi a un figlio e abbiano così discendenza con gli occhi chiari. Questo è un fatto abbastanza noto, che si studia a scuola a proposito dei caratteri recessivi e dominanti, e che fa sperare a molti genitori con gli occhi scuri, ma nonni o bisnonni con gli occhi celesti, di ritrovare nei pargoli l’azzurro degli occhi degli antenati.